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Gianola: «Nelle mie storie il valore delle piccole cose»

L’illustratrice e autrice Maria Gianola venerdì 10 sarà al Salone de Libro di Torino. Oltre cento sono i libri che ha realizzato per accompagnare i bambini nella scoperta delle emozioni e normalizzare le loro paure

L’arte di raccontare storie parte da quel fanciullino che in pochi riescono a tenere in vita. Lo sa bene la veneziana Maria Gianola, specializzata nell’illustrare e scrivere storie dedicate ai bambini in età prescolare, dai 3 ai 6 anni, che nei giorni 10 e 11 maggio sarà al Salone del Libro di Torino per presentare il suo ultimo libro “Meraviglioso Adesso”, pubblicato con Edizioni Gruppo Abele, e tenere nella giornata di venerdì alle 15.30 un laboratorio e un gioco per i bambini sulla capacità di aspettare. «Il racconto è un inno alla pazienza. – racconta Gianola – Marta, la protagonista, è una bambina impaziente che chiede sempre a suo papà quanto ci vuole per ogni cosa». Un libro che invita a cogliere la bellezza del presente e che trae spunto anche dalla sua esperienza di madre e del bambino interiore che dimora in lei. Gianola al Salone del Libro è ormai presente da una decina di anni. «Serve soprattutto per incontrare autori ed editori, ma anche per fiutare le tendenze future, anche per quanto riguarda l’editoria per bambini che negli anni non ha subito flessioni» spiega. Da poco è uscito anche il libro edito con Feltrinelli “Torno a prenderti”, incentrato sulla paura del bambino di essere abbandonato dalla madre, nato proprio dalla richiesta di una mamma. Altri due sono poi i libri da poco usciti “Un posto in più. Lupo e Milo”, realizzato per la casa editrice Paoline, che tratta il tema dell’amicizia e dell’inclusione. Oltre un centinaio sono i libri che Maria ha realizzato e pubblicato con importanti case editrici e tradotti in molte lingue, anche in cinese, come nel caso della serie dei diari segreti incentrati su personaggi storici realizzata con Risfolgia. Tante anche le collaborazioni significative come quella con lo scrittore Tiziano Scarpa, con cui ha realizzato due libri: “Un amico spaventoso” e “Laguna l’invidiosa”, pubblicati con Gallucci. Inoltre, negli anni ha fatto anche le illustrazioni per le canzoni animate dello Zecchino d’Oro.

Gli inizi

Maria ha disegnato con passione fin da piccola. Dopo aver conseguito la laurea in Lettere con indirizzo artistico all’Università Ca’ Foscari, visto che continuava a coltivare la passione per il disegno, decise di iscriversi in città alla Scuola Disney per seguire dei corsi che le diedero il giusto inquadramento. Lì capì che l’illustrazione era la sua strada, supportata anche dalla sua famiglia che l’ha sempre incoraggiata a fare quello che più le piaceva e le dava soddisfazione. Fu così che decise di spedire un disegno all’Azione Cattolica e da lì iniziò a fare per loro delle locandine. Poco dopo nel ‘95 la Paoline le chiese di illustrare un libro sulle Opere di Misericordia che si intitolava “Ero nudo e mi avete vestito”. Un carriera, la sua, che dal 2000 al 2007 ha visto un momento di stasi in quanto, diventata mamma, Maria preferì dedicarsi alle sue figlie. «In quegli anni riuscii a pubblicare solo il libro “A spasso per Venezia”, ma dopo sette anni ripresi ai lavorare e, oltre ai disegni, iniziai anche a scrivere le storie di mia penna. – racconta l’autrice – Sono riuscita a tornare al lavoro soprattutto grazie a mio marito che mi ha sempre incoraggiato e alle mie figlie che sono le mie prime fan. – e ricorda – Nel 2008 ho realizzato ben 10 libri, avevo tanto da dire». Oggi Maria Gianola impiega gran parte delle sue giornate al lavoro nel suo studio a casa, dove ben riesce a conciliare il suo lavoro con il ruolo di genitore, insieme anche alla Scuola di disegno che ogni anno organizza per i bambini dai 6 agli 8 anni e dai 9 agli 11 anni in una sala della parrocchia di San Giacomo dall’Orio.

Il valore delle piccole cose

Maria trova ispirazione nella vita di tutti i giorni, osservando la realtà che la circonda nella sua Venezia: «Parlo di sensazioni che provo anche io, i miei racconti sono un po’ autobiografici» dice, spiegando che nei suoi libri parla della bellezza della scoperta e normalizza le paure. Ciò che più le piace raccontare sono le emozioni, per aiutare i più piccoli nella crescita emotiva: «Man mano che il bambino cresce scopre chi è e cosa prova». Il messaggio più importante che le piace trasmettere nei suoi libri? «Il valore delle piccole cose. Ogni gesto, ogni piccolo passo che rivolgiamo agli altri è importante e ha il suo valore, positivo o negativo, e incide sulla realtà. – e continua – Le parole a volte possono essere sassi che colpiscono o un sorriso, una carezza che dà vita a chi hai vicino».

Come nasce un libro

Poi racconta come avviene la genesi dei suoi libri: «Nella mia testa vedo già i personaggi, prima però scrivo la storia e solo successivamente inizio a disegnare le varie tavole. – e spiega – Parto sempre da foglio e matita, poi o continuo con l’acquerello o scansiono tutto per portarlo in digitale e proseguire il lavoro. Ultimamente lavoro più con il digitale, che è più pulito e sintetico, ma è un’onda che va e viene mi basta poco per tornare all’acquerello, dipende anche dalla storia e dalla resa che voglio dare». Uno dei personaggi da lei realizzati a cui è più legata è l’armadillo del libro “Jorge e Pepito” realizzato per Tunué nel 2018: «Questo armadillo, che ho realizzato con due fondi di bottiglia al posto degli occhi perché mezzo cieco, si era perso. Abbandonato per sbaglio a Central Park, viene aiutato da uno scarabeo che conosce il posto. – e conclude – Mi sono sempre tanto immedesimata in questa storia che fa riflettere sul fatto che anche chi è più piccolo ci può aiutare».

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