Domenica 28 luglio si celebra la Giornata degli Anziani, un’iniziativa voluta da Papa Francesco per onorare e valorizzare la figura degli anziani nella nostra società.
Don Fausto Bonini, ex direttore di Gente Veneta, è l’attuale cappellano della casa di riposo di Via Spalti a Mestre, una struttura che ospita circa 350 persone.
«La casa di riposo è un luogo dove si svolge un eccellente lavoro di assistenza», afferma don Fausto. «Gli ospiti sono ben curati e il personale fa il possibile per mantenere il contatto con il mondo esterno, organizzando incontri e attività. Tuttavia, nonostante le ottime cure e l’attenzione prestata, il contesto stesso di una casa di riposo può risultare triste per alcuni residenti».
Pertanto, la giornata di domenica serve anche a riflettere su questi aspetti e a considerare possibili miglioramenti.
«Penso ci siano due categorie principali di persone nelle case di riposo: quelle che hanno perso l’indipendenza fisica e quelle che sono ancora lucide e consapevoli», racconta il sacerdote. «Per le seconde, l’ambiente della casa di riposo può risultare particolarmente difficile da accettare, poiché implica una rottura con la loro vita precedente e può portare a una sensazione di isolamento».
Un suggerimento che don Fausto propone è quello di coinvolgere maggiormente le parrocchie e i gruppi di carità nella visita agli anziani nelle case di riposo. La presenza di volti familiari e di comunità potrebbe alleviare la tristezza e aiutare a mantenere i legami con il passato.
«In questo contesto, sarebbe utile che i gruppi di carità delle parrocchie visitassero regolarmente gli ex parrocchiani che risiedono nelle case di riposo, offrendo loro compagnia e sostegno», aggiunge don Fausto.
Don Bonini suggerisce di considerare modi per mantenere gli anziani nelle loro abitazioni il più a lungo possibile, promuovendo una mentalità che non alieni il rapporto con il passato e che riduca la sofferenza associata al cambiamento di ambiente.
«Nonostante le sfide, la casa di riposo di Via Spalti svolge il suo compito con grande professionalità e dedizione», descrive il sacerdote. «Tuttavia, è essenziale continuare a riflettere su come migliorare la qualità della vita degli anziani, mantenendo i legami con la loro storia e la loro comunità».
La Giornata degli Anziani, quindi, non è solo un momento per celebrare, ma anche un’opportunità per riflettere e agire verso un futuro in cui ogni anziano possa sentirsi rispettato e amato.
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