Aperture speciali e visite guidate in posti d’eccezione. Domani, sabato 23, e domenica 24 torna la 32^ edizione de “Le Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento dedicato alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia che a Venezia centro storico, grazie alla Delegazione e al Gruppo FAI Giovani di Venezia, insieme a diverse istituzioni ed enti pubblici e privati, offrirà l’opportunità di scoprire i luoghi del territorio meno noti, solitamente inaccessibili: da veri e propri monumenti a spazi curiosi e inediti, come botteghe e luoghi di antichi mestieri, che raccontano una cultura millenaria, ricchissima e multiforme.
Per l’occasione a Rialto sarà possibile visitare Palazzo dei Camerlenghi, che è stato sede delle più importanti magistrature finanziarie. I Camerlenghi infatti custodivano e gestivano il Tesoro della Serenissima. Il Palazzo in cui operavano, le cui facciate sono rivestite da un apparato di marmi e decorazioni, si adatta alla curva del Canal Grande con una planimetria complessa, frutto di successive aggiunte di corpi di fabbrica, fino ad una complessiva riorganizzazione nel 1488. Dopo l’incendio del 1514 il Palazzo fu ricostruito ad opera di Guglielmo dei Grigi tra il 1525 e il 1528. L’interno era decorato con tele di Bonifacio de’ Pitati e di Jacopo Tintoretto, mentre il pian terreno era occupato dalle prigioni per i debitori insolventi. Con la caduta della Serenissima l’edificio fu destinato alla Corte d’Appello, agli uffici del Demanio e del Registro, fino ad ospitare oggi la Corte dei Conti. Oltre al percorso consentito, durante la visita sarà permessa la scoperta di alcuni ambienti normalmente non fruibili. E’ poi visitabile anche Palazzo Labia, ora sede di Rai Veneto (sito aperto agli iscritti FAI con possibilità d’iscrizione in loco). Il fastoso Palazzo, eretto per volere di Gian Francesco Labia dopo essere entrato a far parte del patriziato veneziano nel 1646, negli anni fu adibito anche a segheria e laboratorio tessile. Tra le opere visibili si trovano gli arazzi con le storie di Scipione, alcuni dipinti di Palma il Giovane, Gaspare Dizianie Giandomenico Tiepolo. Capolavori del palazzo sono però gli affreschi di Giambattista Tiepolo con le storie di Antonio e Cleopatra che decorano il salone da ballo fatto aprire, verso la metà del Settecento, da Paolo Antonio Labia, e quelli dedicati a Zefiro e Flora sul soffitto del Salone degli specchi. Pitture, quelle di Tiepolo, racchiuse da fastose quadrature trompe-l’oeil di Gerolamo Mengozzi Colonna.
In Piazza San Marco invece al Negozio Olivetti ci saranno visite guidate speciali alla scoperta di uno dei più importanti capolavori dell’architettura del Novecento, firmato dal geniale architetto Carlo Scarpa. Il piccolo locale d’angolo sotto le Procuratie Vecchie fu individuato nel 1957 da Adriano Olivetti per dare vita ad uno showroom dove convivessero storia e modernità. Carlo Scarpa, a cui fu affidato il restauro, riorganizzò radicalmente l’originario spazio buio con una innovativa articolazione degli ambienti, capace di recuperare i volumi e valorizzare le trasparenze, grazie alla resa della luce e utilizzando materiali come il marmo di Aurisina, palissandro, teak africano, metalli e pietre che convivono con la tradizione veneziana di stucchi e mosaici rivisitati in chiave moderna. In fondo all’ariosa sala, la scala centrale in marmo grezzo di Aurisina, capolavoro di leggerezza e dinamismo, quasi sospesa nel vuoto, conduce ai ballatoi in teak africano al piano superiore. Il palissandro è usato invece per i ripiani delle macchine da scrivere sostenuti da elementi in metallo realizzati dal fabbro Francesco Zanon. Il pavimento invece è realizzato in tessere di vetro colorato collocate con voluta irregolarità per suggerire un effetto di mobilità, come se la superfice fosse coperta da uno strato d’acqua, proprio come quando l’acqua alta risale nel negozio. Il tema dell’acqua è centrale nella poetica scarpiana, ed è presente anche nella fontana e nella vasca in marmo nero del Belgio posta all’entrata, su cui poggia la scultura di “Nudo al Sole” di Alberto Viani. Un luogo suggestivo che presenta anche una porta d’acqua e un ingresso segreto.
Sarà inoltre visitabile anche la chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti, sorta agli inizi del XVII secolo, ricca di testimonianze artistiche. La chiesa era il luogo di culto dell’Ospedale dei Mendicanti, un insieme di edifici voluti dalla Serenissima per l’assistenza e la cura degli indigenti. Di fatto, il primo nucleo di quello che sarà in seguito l’Ospedale Civile. L’accesso alla chiesa avviene attraversando l’imponente monumento dedicato all’ammiraglio Alvise Mocenigo, mentre all’interno si trovano sugli altari laterali l’unica opera in città del Guercino e pale di Veronese, Tintoretto e Salviati. Tra le aperture straordinarie anche l’Arsenale Militare Marittimo che includerà aree normalmente non accessibili al pubblico in quanto zona militare, come il Salone degli Squadratori, edificato tra il 1750 e il 1778 ma parzialmente demolito e modificato a partire dal 1880. Modalità di partecipazione su www.giornatefai.it.
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