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I «cento anni di luce» del Rotary Club Venezia

Rotary 100 anni
Il club veneziano, uno dei primi nati in Italia, festeggia un secolo di impegno, servizio e contributi benefici alla comunità

«Cento anni di luce». Il 16 dicembre 1924 a Venezia nasce il Rotary Club, riconosciuto ufficialmente dall’organizzazione internazionale nel marzo 1925 con la “Charta” dal Rotary Internazionale. È uno dei primi in Italia, il secondo nel distretto dopo Trieste. «La celebrazione del centenario non è un traguardo, ma un ponte verso il futuro», osserva il presidente Giovanni Alliata di Montereale, «vogliamo mandare un messaggio: dobbiamo lanciare il cuore oltre l’ostacolo per far sì che Venezia sia viva e protagonista». Una missione iniziata con il primo presidente del club Giuseppe Volpi di Misurata, convinto sostenitore di una reciproca disponibilità tra i soci nell’impegno comune. «Noi italiani», afferma, «abbiamo il difetto di singolarismo esasperante e malgrado la nostra istintiva ed apparente familiarità e cordialità amiamo il sistema dei compartimenti stagni. Il Rotary deve essere un mezzo volto a sfondare i compartimenti stagni e far si che gli uomini si conoscano e si stimino». Nel corso di un secolo di storia, il club ha mantenuto un ruolo centrale nella vita sociale e culturale della città, affiancando ai progetti umanitari un costante impegno nella tutela di settori strategici: dall’artigianato al commercio, dalla navigazione al turismo, dalla sanità allo sviluppo dell’area metropolitana, fino alla crescita economica e socioculturale di Venezia. «La nostra forza sta nella coesione», sottolinea il governatore del distretto Alessandro Calegari, «siamo impegnati a 360 gradi su moltissimi fronti, consapevoli della realtà eterogenea di Venezia e della necessità di rispondere in modo concreto ai bisogni della comunità».

Un modello tridimensionale tattile per la Basilica di San Marco

In occasione del centenario, prosegue il progetto benefico CulturAll con la creazione di un modello tridimensionale tattile per la Basilica di San Marco. L’iniziativa, realizzata con il contributo della Fondazione di Venezia, nasce da una richiesta dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti: aiutare a cogliere la complessità spaziale ed architettonica della Basilica attraverso un semplice disegno in rilievo. Grazie alla tridimensionalità del modello, chi non può affidarsi alla vista avrà la possibilità di esplorare la struttura dell’edificio in modo intuitivo, percependo proporzioni, volumi, distanze ed elementi architettonici come colonne e archi. Il modello, realizzato con stampa 3d, sarà inaugurato il prossimo 29 giugno sulle note di un concerto. In futuro, potrà essere integrato con un sistema audio, attivabile tramite sensori a contatto o collegamenti a dispositivi personali, per guidare l’utente nell’esplorazione. Oltre ai benefici per i non vedenti, offrirà un’opportunità di conoscenza multisensoriale per tutti i visitatori, inclusi bambini, studiosi e persone con disabilità cognitive.

"Le chiese di Venezia... in tutti i sensi"

L’iniziativa destinata alla Basilica di San Marco s’inserisce in un più ampio percorso di valorizzazione del patrimonio culturale veneziano, già avviato con la realizzazione di modelli tattili per altre dieci chiese della città: le Basiliche di Santa Maria della Salute, Santi Giovanni e Paolo e Frari, le chiese di San Zaccaria, San Francesco della Vigna, Santo Stefano, Santa Maria del Giglio, San Moisè, San Rocco ed il Santuario di Santa Lucia. Si tratta di un’ulteriore tessera nel progetto di comunicazione inclusiva “Le chiese di Venezia… in tutti i sensi”, un service del Rotary Club di Venezia avviato nel 2018 con la collaborazione del Patriarcato di Venezia.  I pannelli multisensoriali, nell’ottica del Design for All, contengono il disegno della pianta e della facciata della chiesa e altre informazioni utili ad orientarsi all’interno degli edifici. Grazie alla particolare tecnica di stampa immagini i testi visivi si integrano con le immagini tattili. Tramite una serie di QR code e Tag NFC il visitatore può accedere a contenuti audiovisivi di approfondimento realizzati in varie lingue. Oltre all’italiano e all’inglese sono disponibili video nella Lingua dei Segni Italiana e nell’International Sign per le persone non udenti.

Il racconto di un secolo di storia

Tra le attività del centenario, è in programma la pubblicazione di un volume per la fine dell’annata rotariana. «Non è un libro celebrativo né un elenco storico», sottolinea Anna Paola Klinger, «ma una testimonianza che ricordi a noi e ai posteri cosa è il Rotary e cosa ha potuto fare per i progetti internazionali ma soprattutto per questa città». Il volume, introdotto da excursus storico, sarà diviso per aree tematiche: scuola, cultura, sanità, ambiente e volontariato. «La pubblicazione nasce da un lavoro di squadra», prosegue, «una raccolta di testimonianze scritte dai soci che nel tempo hanno assistito e contribuito a questi cento anni di luce. È soprattutto la sua coralità a renderlo così speciale: una perfetta rappresentazione dello spirito di fellowship del nostro club».

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