L’isola di San Francesco del Deserto a Venezia è un luogo unico dove 5 frati minori si prendono cura di un convento situato in mezzo alla laguna.
Ogni giorno l’isola, che ospita solo 5 abitanti, accoglie numerosi turisti di cui molti interessati al tronco. Questo elemento è considerato un simbolo storico e di fede in quanto, secondo la tradizione, è cresciuto dal bastone da pellegrino piantato da San Francesco prima di lasciare l’isola.
«Ogni settimana, eccetto il lunedì, dedicato alla fraternità, il convento ospita diversi visitatori», racconta fra Carlo, uno dei cinque frati minori che vivono sull’isola. «Tra i visitatori ci sono varie tipologie: alcuni sono attratti dal luogo per scopi turistici e culturali, mentre altri sono mossi da aspetti legate alla fede».
Tra Nuova Zelanda, Australia e Stati Uniti, l’isola attrae persone provenienti da tutto il mondo, ognuna con le proprie motivazioni e aspettative.
Durante il tour, i visitatori vengono condotti attraverso il primo chiostro, la chiesa e parte del giardino. Ogni frate spiega e cerca di raccontare i luoghi ma soprattutto Francesco e la vita francescana.
«Abbiamo notato un grande interesse da parte delle persone per la nostra vita», afferma fra Carlo. «Riconosciamo che questo luogo è un punto di partenza per annunciare la fede. Molte persone forse non hanno mai avuto l’opportunità di visitare un convento o di parlare con un frate; quindi questa diventa un’occasione preziosa per il primo annuncio e l’evangelizzazione».
Il desiderio dei frati è che ogni persona, indipendentemente dalla propria esperienza di fede, possa trovare nell’isola un arricchimento spirituale.
«In ogni incontro, percepiamo testimonianze lasciate anche da coloro che visitano l’isola. Questo scambio è anche per noi fonte di ispirazione», conclude fra Carlo.
Come Venezia vive il fenomeno dell’over-turismo, di conseguenza anche San Francesco del Deserto non è immune da questa sfida.
Pertanto, per garantire un’esperienza più autentica e significativa per tutti i visitatori, si è scelto di regolamentare i flussi turistici sull’isola. Questo permette di proteggere l’integrità del luogo e di preservare lo spazio per coloro che arrivano per motivazioni spirituali e di devozione nell’isola.
«La visita dura 40 minuti; ci sono 6 turni al giorno: 3 alla mattina e 3 al pomeriggio», spiega fra Carlo. «Ai gruppi che arrivano tramite operatori turistici chiediamo di prenotare, ma ci sono anche molte persone che arrivano spontaneamente. Proprio per questo prendiamo un gruppo numeroso per ogni turno con un massimo di 50 persone. Non di più perché oltre a chi prenota arrivano molte persone spontaneamente e altrimenti la gestione diventerebbe più difficoltosa andando a nuocere sulla qualità dell’esperienza».
Le visite sono gratuite. Tuttavia, coloro che desiderano possono contribuire lasciando un’offerta per sostenere la manutenzione dell’isola.
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