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Il busto di Teodoro Correr sarà restaurato grazie a Pellegrini

Per festeggiare il centenario l’azienda veneziana ha deciso di restaurare l’opera realizzata nel XIX secolo da Soranzo affinché venga ricollocata nel museo

L’antico busto dedicato a Teodoro Correr, realizzato da Giuseppe Soranzo nel XIX secolo, sarà restaurato dall’azienda veneziana Pellegrini SpA in occasione dei 100 anni dalla nascita della ditta, da anni leader nel noleggio di apparecchiature di stampa. Un traguardo importante che la famiglia a capo dell’azienda ha voluto così celebrare per sottolineare lo stretto legame con la città. L’iniziativa è stata presentata mercoledì 20 al Museo Correr di Venezia alla presenza di Andrea Bellieni, responsabile del Museo Correr, Paola Mar, Assessore al Patrimonio del Comune di Venezia, Sofia Pellegrini, AD di Pellegrini SpA, sponsor del progetto, e Enrico Bressan, presidente di Fondaco Italia, promotore dell’iniziativa. Già 10 anni fa in occasione del 90° l’azienda aveva contribuito come mecenate al restauro degli Itinerari Segreti a Palazzo Ducale, inoltre tempo fa ha anche finanziato il ripristino della statua di San Giovanni Nepomuceno sul Canal Grande. Attualmente ricoverata nei depositi di Palazzo Ducale, la scultura, che manca nelle sale del Museo Correr dal 1945, necessita di un intervento di conservazione prima di essere nuovamente ricollocata nel percorso espositivo, precisamente all’ingresso del percorso di visita nell’ala napoleonica, di fronte alla lapide onoraria che reca i nomi dei donatori del museo.

Chi era Teodoro Correr

Teodoro Correr (1750-1830), a cui deve il nome il museo di Piazza San Marco a Venezia, è considerato il precursore del sistema museale odierno, ed è grazie a lui che nasce il patrimonio dei Musei Civici. Singolare patrizio veneziano, Correr ha vissuto nel 1797 il tramonto della Serenissima: «Un periodo oscuro dal punto di vista economico e politico, ma non culturalmente» spiega Andrea Bellieni. È proprio durante l’illuminismo che Correr raccoglie opere d’arte e testimonianze storiche su Venezia nella sua piccola casa a San Zan Degolà affacciata sul Canal Grande, dove ancora si legge la scritta “Raccolta Correr”: «La sua casa era un museo e una biblioteca che apriva due volte a settimana, e in cui Correr accompagnava gli ospiti facendo personalmente da guida. – continua Bellieni – Correr desiderava che la sua casa dopo la sua morte venisse trasformata in museo, e così avvenne nel 1836».

Un busto da tempo dimenticato

Il Comune presto però decise di adibire l’edificio ad altro uso e di trasferire nel 1880 il museo, le cui collezioni nel frattempo si erano ampliate grazie a diverse donazioni, al vicino Fondaco dei Turchi, l’attuale museo di Storia Naturale, appositamente restaurato». Il busto dedicato a Correr venne realizzato nel 1886 quando il Comune decise di omaggiare l’illuminato collezionista: «L’incarico viene affidato a Giuseppe Soranzo, giovane artista scultore dell’accademia, allievo di Luigi Ferrari. – spiega ancora Bellieni – Commissionata in marzo per 1300 lire, Soranzo consegnò l’opera per settembre completa anche di basamento e iscrizione dedicatoria». Per realizzare la scultura Soranzo prese a modello un ritratto del Museo Civico che Correr a 45 anni si era fatto fare da Bernardino Castelli, con un jabot di merletto di Burano che fuoriesce dalla giacca: «Un motivo questo che risulta il più interessante della statua, dove grazie all’abile uso dello scalpello e del trapano, Soranzo fece emergere sul duro marmo di Carrara il merletto leggermente lavorato». Il busto rimase esposto al Fondaco nella Sala dei ritratti e delle raccolte numismatiche fino al 1915. Poi scoppiò la Prima Guerra Mondiale, le opere furono ricoverate ma al momento di riallestirle furono trasferite nel Palazzo Reale in Piazza San Marco, che Re Vittorio Emanuele III aveva deciso di vendere. L’opera trovò così posto nella Sala di Dedalo e Icaro fino al 1954 per poi essere dimenticata: «Dopo la Seconda Guerra Mondiale infatti il museo venne reinaugurato nel 1952 con allestimento di Carlo Scarpa, ma non ci fu più posto per il busto di Correr che i responsabili scientifici delle collezioni di allora ritennero di poco valore» racconta Bellieni, spiegando che da tempo c’era il desiderio di esporre nuovamente la scultura. «Siamo lieti di poter offrire il nostro contributo alla conservazione di un’opera così significativa per la nostra città» ha sottolineato Sofia Pellegrini.

Le fasi dell’intervento

La scultura, che per fortuna si trova in buone condizioni, presenta depositi superficiali incoerenti e parti decoese e disgregate. I lavori, che cominceranno a breve, vedranno prima di tutto la rimozione e pulitura dei depositi superficiali. Inoltre, verranno rimossi i prodotti protettivi applicati in passato. Oltre alla pulitura si eseguiranno anche dei consolidamenti. Per prima cosa andrà eseguito un pre-consolidamento delle aree interessate da decoesione, sarà poi necessario eseguire delle stuccature e un adeguamento cromaticodelle porzioni di rifacimento. Ad ottobre, terminato l’intervento, l’opera verrà esposta nella sua interezza, così come l’artista aveva concepita. Oltre al busto infatti sarà restaurata anche la colonna di basamento che un tempo lo sorreggeva, ritrovata dopo accurate ricerche nei depositi di Ca’ Rezzonico. Il basamento, proprio perché dimenticato nel tempo, sarà quello che durante il restauro necessiterà di maggiori cure.

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