
Il Coro del Papa, il più antico del mondo con i suoi 1.500 anni di storia, sarà per la prima volta a Venezia la prossima settimana e vivrà in città tre momenti importanti e differenti nell’occasione dell’Anno giubilare e, insieme, dalla ricorrenza dei 500 anni dalla nascita del musicista Giovanni Pierluigi da Palestrina (che ne fu un prestigioso componente).
La Cappella Musicale Pontificia Sistina – questo è il suo nome completo – è appunto il coro responsabile per il servizio musicale nelle celebrazioni liturgiche del Santo Padre e nel corso dei secoli ha avuto tra i suoi membri alcuni dei più valenti musicisti europei; è composto da 24 cantori adulti e da circa 30 cantori fanciulli (i Pueri Cantores, che ne costituiscono la sezione di “voci bianche”) e presta il suo servizio liturgico perlopiù nella Basilica di San Pietro in Vaticano.
Lunedì 24 marzo alle ore 20 il Coro della Sistina terrà un concerto nella basilica cattedrale di San Marco, promosso dalla Fondazione Teatro La Fenice in collaborazione con la Procuratoria di San Marco, tutto incentrato sulle musiche di Palestrina ed anche dei veneziani Andrea e Giovanni Gabrieli.
Il 25 marzo, alle ore 17, nella chiesa di San Salvador a Venezia e in occasione delal festa dell’Annunciazione del Signore, verrà celebrata una Messa pontificale, presieduta dal Patriarca Moraglia, che verrà accompagnata dal prestigioso coro diretto da monsignor Marcos Pavan.
Il 25 marzo, inoltre, non è solo la solennità dell’Annunciazione, ma anche la data in cui si colloca la fondazione della città di Venezia.
Mercoledì 26 marzo, infine, si tratterranno a Venezia solo i più piccoli della Cappella – ossia i Pueri Cantores – ed animeranno la S. Messa delle ore 10.30 nella basilica della Salute, che sarà anch’essa presieduta dal Patriarca.
L’evento, come si accennava, si inserisce nel contesto delle celebrazioni per i 500 anni dalla nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina, uno dei più grandi compositori della polifonia occidentale.
«Palestrina è riconosciuto da tutti come un grande compositore, un padre della polifonia occidentale», spiega don Marco Zane, vicerettore del Seminario patriarcale. «Palestrina, oltre ad essere un cantore, ha lavorato per anni presso la Cappella Musicale Sistina, contribuendo in modo significativo alla tradizione musicale sacra della Chiesa».
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