La vita sul pianeta Terra è venuta dal mare, nel senso che i primi organismi viventi si sono formati proprio nell’acqua del mare. Il corpo umano porta in sé un ricordo evidente di questa origine: infatti siamo composti per il 60-75% di acqua e, guarda caso, si tratta di acqua salata. La quantità varia con l’età, il genere, il peso, la composizione corporea. L’acqua è fondamentale per la vita in quanto tutte le reazioni biochimiche del metabolismo avvengono in un mezzo acquoso; anche gli alveoli polmonari sono rivestiti da un film idrico per permettere all’ossigeno e all’anidride carbonica di scambiarsi.
Ogni giorno attraverso le urine, le feci, la sudorazione e l’evaporazione eliminiamo circa 2 litri di acqua e quindi dobbiamo reintegrarla dall’esterno. Con le bevande ne assumiamo 700-1.500 millilitri, con gli alimenti 650-700 e 250-300 si creano all’interno dell’organismo – acqua endogena – come risultato finale della trasformazione dei substrati energetici (anidride carbonica e acqua).
In pratica, tenendo conto della variabilità individuale, si può indicare in un litro – un litro e mezzo la quantità minima di acqua che un adulto sano sedentario deve bere quotidianamente. Non è poi tanto se consideriamo che un bicchiere normale da tavola ne contiene già 200 millilitri. Per l’infanzia, l’allattamento, lo sport e varie patologie, le quantità sono invece diverse.
Cosa è consigliabile bere? Preferibilmente acqua perché tutte le altre bevande contengono tante altre sostanze – zucchero, coloranti, alcol, sostanze nervine (quelle cioè che eccitano il sistema nervoso come la caffeina) e così via… – di cui non abbiamo bisogno. Fa eccezione il latte il cui consumo è da promuovere perché oltre ad idratare apporta calcio e proteine di ottima qualità.
Quale tipo di acqua bere? Va benissimo anche quella del rubinetto che comunque è sottoposta ai controlli previsti per legge, contiene una certa quantità di minerali ed è sicuramente la più ecosostenibile. In alternativa possiamo scegliere una delle tante acque minerali naturali in commercio, provenienti da una sorgente o da un giacimento sotterraneo. Ce ne sono tantissime e molto diverse per sapore, contenuto minerale, presenza o meno di effervescenza.
In base al contenuto di minerali presenti (residuo secco) si classificano in minimamente mineralizzate (meno di 50 milligrammi al litro), oligominerali (50-500 mg/l), mediominerali (500-1500 mg/l) e fortemente mineralizzate (più di 1.500 mg/l). Tra i minerali contenuti i più importanti sono i sali di calcio, magnesio, sodio, potassio e cloro.
In particolare un’acqua con un buon contenuto di calcio può essere di aiuto in quelle condizioni fisiologiche in cui vi sia un’aumentata richiesta di questo minerale, come l’età evolutiva, la gravidanza, l’allattamento, la prevenzione dell’osteoporosi. Anche riguardo la presenza di effervescenza, possiamo seguire le nostre preferenze dal momento che anche le acque effervescenti sono in genere ottimamente tollerate da un organismo sano.
Possiamo bere l’acqua al di fuori dei pasti e/o durante i pasti – al massimo la digestione potrà risultare un po’ più lenta… – purché si beva. L’acqua non contiene calorie e pertanto non fa ingrassare né dimagrire. Le variazioni del compartimento idrico sono ininfluenti riguardo al dimagrimento, anche se un buon apporto di acqua, nelle diete ipocaloriche, aiuta ad eliminare quelle scorie (i corpi chetonici) che derivano dal metabolismo dei lipidi.
Ricordiamoci sempre, quindi, di bere per aiutare tutte le funzioni del nostro organismo: invitiamo anche i bambini a bere – ne hanno più bisogno di noi – ma soprattutto sorvegliamo gli anziani che spesso bevono poco perché non avvertono più tanto bene lo stimolo della sete.
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