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Il ritorno del paliotto: arte sacra che rinasce a Malamocco

Il ritorno del paliotto: arte sacra che rinasce a Malamocco
Dopo un lungo restauro, il paliotto ligneo del Quattrocento rientra nella chiesa di Santa Maria Assunta: un simbolo di fede, storia e comunità che rinasce nel cuore del Lido veneziano

L’opera, decorata con scene sacre scolpite con straordinaria finezza, per secoli ha rappresentato il cuore liturgico della comunità, prima di essere rimossa per motivi conservativi. 

Ora, grazie a un lavoro congiunto tra istituzioni, restauratori e sostenitori privati, il paliotto sarà reintegrato come elemento centrale del nuovo altare maggiore. Non si tratta solo di un recupero artistico, ma di un gesto di profondo significato ecclesiale e culturale. 

Come spiega don Gianmatteo Caputo, responsabile per la tutela dei beni culturali ecclesiastici della Diocesi di Venezia, «la scelta di valorizzarla come altare è perché questi preziosi manufatti derivano dagli antependi, che decoravano la parte frontale degli altari. Con il tempo, la loro preziosità spinse a collocarli sopra l’altare, dove, in epoca preconciliare, diventavano anche oggetto di meditazione. Oggi, reinserirla come parte strutturale dell’altare ha una duplice funzione: ne consente la fruizione artistica e liturgica, e la pone al centro dell’assemblea che celebra, riconoscendo nell’altare il segno della presenza di Cristo, altare, offerta e sacerdote».

Il progetto è stato reso possibile grazie al sostegno fondamentale di Save Venice e al supporto tecnico dell’Università Internazionale di Scienze della Vita (UNISVE), che hanno collaborato per garantire una struttura idonea alla conservazione dell’opera e alla celebrazione liturgica, in linea con le indicazioni del Concilio Vaticano II.

Una celebrazione che unisce fede, memoria e comunità

Il ritorno del paliotto sarà celebrato domenica 6 luglio alle ore 10 con una solenne celebrazione eucaristica, presieduta da monsignor Cesare Zanusso, vicario del Patriarcato, e da don Caputo. La cerimonia rappresenta molto più di un evento religioso: è un rito di restituzione alla comunità, un gesto che unisce memoria e rinascita, fede e identità.

La chiesa di Malamocco, custode di una storia millenaria, torna così ad accogliere un’opera che non è solo un oggetto d’arte, ma un simbolo di continuità spirituale. «Restituire il paliotto alla sua funzione liturgica», ha detto ancora don Caputo, «significa riconoscere alla bellezza artistica un ruolo vivo nella fede e nella comunità». 

Anche monsignor Zanusso ha fortemente sostenuto il reinserimento dell’opera nella sua sede originaria, per rafforzare il senso di appartenenza dei fedeli e radicare ancor più la celebrazione eucaristica nella storia locale. Il paliotto non sarà più un semplice pezzo da museo, ma tornerà ad accompagnare i momenti più significativi della vita religiosa del borgo. La sua nuova collocazione, protetta ma visibile, permetterà a fedeli e visitatori di ammirarne i dettagli e, allo stesso tempo, di viverlo nel contesto per cui era stato creato: l’altare.

Il restauro: rigore, passione e rispetto dell’opera

Il restauro dell’opera è stato un lavoro lungo e delicato, portato avanti con rigore scientifico e grande sensibilità. Coordinato da Save Venice, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari e il team di UNISVE, ha previsto mesi di analisi, pulitura, consolidamento e ripristino, sempre con l’obiettivo di rispettare l’autenticità e la materia storica del paliotto. 

I restauratori hanno lavorato per restituire leggibilità alle scene scolpite, senza cancellare le tracce del tempo. Il progetto ha coinvolto studiosi, artigiani, tecnici e volontari, unendo competenze e passione in un percorso che è stato anche spirituale. «Ogni fase del lavoro è stata vissuta come un atto di cura non solo verso l’oggetto, ma verso la comunità», ha dichiarato uno dei restauratori coinvolti. In questo senso, il paliotto restaurato è oggi più che mai un segno vivo: nato per parlare ai fedeli di un tempo, torna ora a rivolgersi alla comunità contemporanea, con una voce nuova, ma con lo stesso spirito. 

La protezione realizzata intorno all’opera, integrata armoniosamente nella nuova mensa, garantirà nel tempo la sua conservazione e, al contempo, ne esalterà la funzione liturgica, rendendola visibile e centrale durante ogni celebrazione.

Una festa tra tradizione, bellezza e gratitudine

L’intera comunità di Malamocco si prepara a vivere questo evento come una festa popolare autentica. 

Domenica 6 luglio le campane suoneranno a festa, la chiesa sarà addobbata, le strade si animeranno di voci e di volti. La restituzione del paliotto rappresenta l’avvio di un periodo ricco di appuntamenti religiosi e culturali, che culminerà nei tradizionali festeggiamenti della Madonna di Marina, tra le ricorrenze più sentite del Lido veneziano. Il ritorno dell’opera segna l’inizio di un percorso di rinnovata partecipazione, in cui arte, fede e tradizione si intrecciano in modo profondo. 

Durante la celebrazione sarà espresso un ringraziamento corale a tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto: restauratori, tecnici, volontari, enti e soprattutto i benefattori. Tra questi, un ruolo decisivo è stato svolto da Save Venice, che da anni si impegna per la salvaguardia del patrimonio veneziano. 

Senza il loro contributo, questo rientro non sarebbe stato possibile. E così, ciò che sembrava perduto ritorna non solo restaurato, ma rigenerato nel suo senso più profondo: quello di essere segno di comunione, bellezza e fede condivisa.

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