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In concerto le possibili vie dell’errore per ricordare Luigi Nono

“Trovato per errore” è il concerto, accompagnato da un progetto visuale, che si svolgerà nei giorni di martedì 24 e mercoledì 25 nel chiostro dell’Accademia di Belle Arti, in collaborazione con il Conservatorio Benedetto Marcello

È indagando le possibili vie dell’errore, tra musica e arte visuale, che l’Accademia di Belle Arti di Venezia e il Conservatorio di Musica Benedetto Marcello omaggiano il compositore Luigi Nono, in occasione dei cento anni dalla nascita. Martedì 24 e mercoledì 25, alle ore 20, nel chiostro dell’Accademia di Belle Arti, nella sede centrale degli Incurabili, l’Ensemble di Musica Contemporanea del Conservatorio si esibirà nel concerto “Trovato per errore” di Jacopo Caneva e Giuseppe de Benedittis, accompagnato dal progetto visuale degli studenti dell’Accademia. L’evento sarà ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Il compositore veneziano verrà così celebrato con il concerto “Trovato per errore” pensato per 10 strumentisti, 3 voci, live electronics e fixed media ottofonici, nonché video proiezioni di Jacopo Caneva e Giuseppe de Benedittis. Si tratta del progetto vincitore del “Concorso di idee” Premio “Luigi Nono” promosso dalla Fondazione Archivio Luigi Nono in collaborazione con il Conservatorio di Musica Benedetto Marcello di Venezia e l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il “Concorso di idee” Premio “Luigi Nono” è stato pensato dalla Fondazione Archivio Luigi Nono per perpetuare le intenzioni di produzione culturale della Fondazione stessa, nella tradizione del pensiero del compositore sempre rivolto ai giovani, per stimolare e sostenere la creatività, le nuove tecnologie e molteplici possibilità.

Una composizione musicale e visiva

La produzione dei compositori Jacopo Caneva e Giuseppe de Benedittis, entrambi studenti del Conservatorio, coinvolgerà l’Ensemble di Musica Contemporanea del Conservatorio, composta da 14 tra studenti ed ex-studenti del Conservatorio, diretta dai professori Giovanni Mancuso e Francesco Pavan. L’esecuzione sarà accompagnata da un allestimento visivo a cura degli artisti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia Virginia Follo, Anna Miccoli, Pietro Michelini, Tommaso Olivotto, Luca Signoretto e Irene Toniolo. Coordinati dal prof. Davide Anni, docente di Applicazioni digitali per l’arte, gli studenti dell’Accademia di Belle Arti hanno interpretato la musica di Luigi Nono realizzando tre grandi proiezioni che accompagneranno l’esibizione nel chiostro. I giovani coinvolti hanno lavorato sulla restituzione dell’aspetto visuale della musica di Nono: l’elemento visivo, infatti, è coerente con la lezione del compositore, essendo parte integrante dell’elaborazione delle sue stesse opere. 

L’ispirazione nasce dall’attenzione riservata all’errore

«Trovato per errore nasce dall’attenzione che Luigi Nono riservava all’errore – spiegano Jacopo Caneva e Giuseppe de Benedittis – Cioè il risultato naturale del porsi in riflessione sul rapporto tra tecnologia, errore e presenza umana. Questo non avviene nell’ottica del glitch, degli “sbagli” della macchina, che conducono a una precisa estetica digitale, ma indagando il potenziale dell’errore come elemento di imprevedibilità, che permette, come suggerito fin dall’etimologia latina – errare nel senso di vagabondare – di perdersi, di lasciarsi andare in un viaggio senza meta, in cui ogni destinazione diventa possibile. – e continuano – Si presenta, in “Trovato per errore”, la possibilità di un percorso di scelte multiple potenzialmente infinite, creando un tempo non lineare e neanche circolare, ma un tempo di “possibilità infinite di ricominciare”».

Sulla scia di metafore visive

Il progetto visuale che accompagnerà il concerto è pensato ad hoc: «I contenuti visivi –  ha dichiarato il prof. Davide Anni – sono opere autonome nate da un confronto serrato, che scrivono la musica dei due compositori con immagini in movimento, dando forma al suono attraverso metafore visive, sinestesie e ipotesi, tenendo conto del contesto generale riferito al tema dell’errore. In altre parole, lavorare sull’opera di Nono è un lavoro “sartoriale”, come lo è stato per Jacopo e Giuseppe, affine ma diverso». Non è la prima volta che l’Accademia collabora con la Fondazione Archivio Luigi Nono: «Già all’inizio di quest’anno, sempre in occasione del centenario della nascita del compositore veneziano, abbiamo inaugurato la mostra “Prometeo possibili” ai Magazzini del Sale 3. In questo caso, abbiamo lavorato sulla restituzione dell’aspetto visuale degli spartiti valorizzando le competenze che i nostri giovani acquisiscono e devono testare sul campo durante il loro percorso di studi. – ha sottolineato Riccardo Caldura, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. – ​ Come in “Intolleranza 1960”di Emilio Vedova, iconico spettacolo andato in scena nell’aprile del 1961 al Teatro La Fenice”, anche in questo caso era doveroso considerare l’aspetto visuale che compete l’opera di Luigi Nono, perché fa parte dell’elaborazione stessa delle opere».

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