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Intorno a “Prometeo. Tragedia dell’ascolto”

Si è tenuta questa sera a Venezia la prima di Prometeo, opera del compositore veneziano Luigi Nono a cui, in occasione dei 100 anni dalla nascita, nei prossimi giorni sono dedicate diverse iniziative.

Grande successo questa sera, venerdì 26, nella ex Chiesa di San Lorenzo a Venezia per la prima di “Prometeo. Tragedia dell’ascolto” di Luigi Nono, l’opera che si è tenuta nello stesso luogo per cui fu concepita e dove debuttò per la prima volta quarant’anni fa. Le repliche, che vedono già il tutto esaurito, si terranno domani, sabato 27 alle 19, domenica 28 alle 15.30 e lunedì 29 alle 19. Prometeo è stato riallestito dalla Biennale di Venezia in occasione del centenario della nascita del grande compositore veneziano Luigi Nono (29 gennaio 1924), come progetto speciale dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono e con TBA21–Academy, il centro di ricerca della Fondazione TBA21 che si è occupata del restauro della Chiesa di San Lorenzo, dove ora ha sede Ocean Space.

Un'opera di suoni

Sottotitolata “tragedia dell’ascolto”, Prometeo, fu prodotta dalla Biennale Musica nel 1984. Nel tempo ebbe diverse riedizioni, ma in nessuna occasione tornò nel luogo originario per cui era stata concepita. L’opera, suddivisa in un prologo, cinque isole, due stasimi e un epilogo, nelle parole di Nono è “tragedia composta di suoni, con la complicità di uno spazio”, concepita dal compositore veneziano quasi in intimità con la sua città e destinata a restare nella storia della musica, non solo come punto di arrivo di una ricerca durata una vita, ma anche come vera e propria impresa che ha coinvolto, oltre allo stesso Nono, grandi artisti, progettisti, filosofi, musicisti, impiegando il più imponente e avanzato complesso tecnologico del tempo. La nuova avventura di Prometeo nella ex Chiesa di San Lorenzo è stata portata in scena con una struttura-ambiente re-immaginata da Antonello Pocetti e Antonino Viola, e ha visto come protagonista il direttore Marco Angius, sofisticato artigiano del suono e punto di riferimento della musica contemporanea a livello internazionale, alla testa dell’Orchestra di Padova e del Veneto. Con loro i fuoriclasse del flauto e della tuba Roberto Fabbriciani e Giancarlo Schiaffini, il mago del suono Alvise Vidolin al live electronics e Massimo Cacciari, curatore dei testi, erano già stati partecipi della prima leggendaria edizione. Accanto, importanti solisti a completare i complessi strumentali e vocali: Carlo Lazari alla viola, Michele Marco Rossi al violoncello, Emiliano Amadori al contrabbasso, insieme alle voci dei cantanti Rosaria Angotti, Livia Rado, Chiara Osella, Katarzyna Otczyk, Marco Rencinai, e le voci recitanti Sofia Pozdniakova e Jacopo Giacomoni, oltre al Coro del Friuli Venezia Giulia.

Una giornata di studio

Per celebrare il centenario dalla nascita del grande compositore veneziano, oltre all’opera, diverse sono le occasioni di studio e approfondimento che si terranno in città. Lunedì 29, ad esempio, alle 14.30 alla Biblioteca della Biennale di Venezia avrà luogo la giornata di studio “Prometeo ieri e oggi. L’utopia di Luigi Nono a 100 anni dalla nascita”. Il Progetto speciale di riallestimento dell’opera ha coinvolto il lavoro dell’Archivio della Biennale (ASAC) e della Fondazione Archivio Luigi Nono, che ha concluso un accordo con La Biennale di Venezia per trasferire i propri materiali del Fondo Luigi Nono nel Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporaneedella Biennale, in corso di realizzazione all’Arsenale. Durante l’incontro interverranno il Presidente della Biennale Roberto Cicutto, la Responsabile Archivio Storico della Biennale di Venezia Debora Rossi e Nuria Schoenberg Nono, Presidente Fondazione Archivio Luigi Nono. A seguire Andrea Estero, Presidente Associazione Nazionale Critici Musicali, converserà con Lucia Ronchetti, Marco Angius, Massimo Cacciari, Carlo Fontana e Alvise Vidolin. «Abbiamo voluto riproporre l’opera non solo per celebrare i 100 anni dalla nascita di Luigi Nono. Prometeo infatti non è un punto di arrivo ma di partenza di ricerca verso la musica contemporanea » ha sottolineato Roberto Cicutto.

Un mostra e un film

L’Accademia di Belle Arti di Venezia invece, in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono e l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) – La Biennale di Venezia, da domani, sabato 27,  aprirà al pubblico al Magazzino del Sale n.3 la mostra “Prometeo possibili”. L’esposizione offre un percorso di approfondimento e di rielaborazione creativa multimediale tra i materiali documentativi dell’opera Prometeo, insieme alla riproduzione di importanti documenti d’archivio e a installazioni originali realizzate dagli studenti del corso di Decorazione B dell’Accademia, che si sono occupati dell’ideazione, progettazione e realizzazione di tutti i contenuti multimediali sotto la guida del professor Gaetano Mainenti, e con la collaborazione degli studenti del corso di Nuove Tecnologie dell’Arte. Infine il 1 febbraio, alle ore 18, nella sede di Emergency alla Giudecca si terrà la proiezione del filmato “Il canto sospeso”, che riprende l’esecuzione di Luigi Nono da parte dei Berliner Philarmoniker diretti da Claudio Abbado. Il filmato è arricchito da interventi significativi, tra i quali un’introduzione all’ascolto di Umberto Eco e la lettura, da parte degli attori Angelica Ippolito e Gian Maria Volonté, di alcuni passaggi delle “Lettere di condannati a morte dalla Resistenza europea” tratti dalla prefazione di Thomas Mann. Il filmato diretto da Peter Wehage, nacque da un’idea di Claudio Abbado, Pedro Alcalde e Jürgen Petzinger riuniti con la collaborazione del Comune di Marzabotto nel “Nono Project”.

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