Domenica 15 settembre l’isola di San Francesco del Deserto a Venezia si prepara ad ospitare una celebrazione di grande significato per la comunità francescana: gli 800 anni delle stimmate di san Francesco; un evento che unisce storia, fede e tradizione.
Fra Carlo, uno dei membri della comunità dei 5 frati minori presenti nell’isola, spiega l’importanza del momento: «Questo evento, in particolare, ha un valore speciale per il convento dell’isola, dedicato proprio alle stimmate, ossia le piaghe sacre che San Francesco ricevette sul suo corpo, facendo di lui il primo santo a portarle».
L’iniziativa coinvolge tutte le comunità locali con cui i frati collaborano e vede anche la partecipazione del Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, che sarà presente domenica mattina per presiedere una celebrazione e unirsi ai festeggiamenti.
La data dell’anniversario è il 17 settembre, tuttavia, per facilitare la partecipazione dei fedeli, l’evento sarà anticipato a domenica 15 settembre. La scelta di questa data è mirata a permettere a più persone di prendere parte alla commemorazione.
La giornata inizierà alle 7 del mattino con le lodi, successivamente ci sarà la messa presieduta dal Patriarca Francesco e, a seguire, un rinfresco.
Infine, nel pomeriggio ci saranno il vespro solenne e una processione che richiama la tradizione di La Verna, luogo dove il Santo ricevette le stimmate.
«È da anni che, come realtà francescana, stiamo vivendo diverse ricorrenze legate alla vita di San Francesco», spiega il frate. «Quest’anno, in particolare, ricordiamo gli 800 anni delle stimmate».
Il programma delle celebrazioni, più in dettaglio, prevede, alle ore 16.30, un vespro solenne, seguito da una benedizione della laguna di Venezia, durante la quale sarà esposta una reliquia di San Francesco.
La celebrazione non solo rievoca un momento cruciale nella vita di San Francesco, ma rappresenta anche un’occasione per rafforzare i legami all’interno della comunità e accogliere tutti coloro che desiderano condividere questo momento di fede e appartenenza. «L’obiettivo è di creare una festa di semplicità e di famiglia, che riunisca i nostri volontari e tutti coloro che desiderano stringersi intorno al loro patrono», conclude fra Carlo.
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