«Negli ultimi anni, si è avviato un processo di riconsiderazione degli insegnamenti alla luce dell’ecologia integrale», afferma Lorenzo Biagi, docente dell’area di pedagogia dello Iusve.
Tale obiettivo guida l’Istituto Universitario Salesiano di Venezia, il quale si propone di formare individui in grado di adottare questo nuovo paradigma nei loro ambiti professionali. L’intento è contribuire alla creazione di una comunità attivamente impegnata nell’ecologia, affinché possa affrontare le sfide ambientali con consapevolezza e responsabilità.
Pertanto, durante l’incontro di giovedì 21 marzo, tenutosi nella biblioteca dell’istituto, il docente Fabio Pasqualetti, dell’università Pontificia Salesiana di Roma, ha presentato il libro “Ecologia, digitale, spiritualità” dove fa una riflessione e mette il relazione questi tre elementi.
«L’Istituto Salesiano si impegna affinché nelle tre aree pedagogia, psicologia e comunicazione, venga integrato il tema dell’ecologia», spiega Lorenzo Biagi. «Il focus di questi insegnamenti deve essere sui principi dell’ecologia integrale, cioè la tutela del pianeta e la consapevolezza che le catastrofi colpiscono particolarmente le persone svantaggiate. Questo corrisponde al carisma salesiano ossia una nuova generazione di professionisti che entrano nel mondo del lavoro con nuovi parametri».
«L’idea è nata come tre metafore della realtà che stiamo vivendo», spiega Fabio Pasqualetti. «L’uomo ha contribuito al deterioramento dell’ambiente naturale e digitale. Nell’ambito dell’ecologia, l’habitat naturale è stato danneggiato da attività distruttive, nonostante avvertimenti già negli anni ’70. Nel digitale, internet è diventato inquinato e non regolamentato. In entrambi i casi, la variabile è l’uomo, spesso guidato da interessi che lo hanno portato a non tenere in considerazione l’ambiente».
Risulta quindi necessaria una riflessione: È impossibile cambiare l’uomo senza che avvenga un cambiamento interiore. Se il nostro sguardo sul mondo si limita esclusivamente ai valori materiali, ci troviamo inevitabilmente in una condizione di stallo.
«Una delle sfide per l’uomo è sempre stata quella di guardare dentro di sé», racconta il docente Pasqualetti. «Ma oggi questa ricerca interiore deve essere integrata da un ritorno alla dimensione comunitaria».
«In questi ultimi decenni ci siamo isolati», afferma Fabio Pasqualetti. «Le tecnologie digitali sono interessanti perché ci connettono a distanza ma ci tengono anche a distanza». Per questo bisogna riscoprire la bellezza dell’incontro con l’altro.
«L’uomo deve saper ascoltare», continua il docente. «Viviamo in una società in cui i dispositivi tecnologici sono sempre in ascolto di noi, ma spesso noi non riusciamo più a ascoltare gli altri. C’è bisogno di una rieducazione all’ascolto, per riscoprire la capacità di mettersi in relazione con gli altri».
Il digitale sta diventando un problema, poiché ci si sta rendendo conto dell’impronta energetica associata alle tecnologie digitali.
«C’è una crescente consapevolezza dell’importanza di adottare un approccio di sobrietà nel consumo digitale – aggiunge Pasqualetti – per ridurre l’impatto sull’ambiente e promuovere uno stile di vita più sostenibile». Questo implica una riflessione critica sul nostro utilizzo delle tecnologie digitali e un impegno verso pratiche più responsabili e consapevoli.
Il libro presentato nella biblioteca dello Iusve è parte di una collana editoriale più ampia denominata “Arca”, curata dall’Istituto Universitario Salesiano di Venezia per conto degli Castelvecchi editore di Roma nell’ambito del progetto “Ecologia integrale e nuovi stili di vita”.
Questa collana è dedicata a esplorare e approfondire temi significativi, inclusi quelli sollevati da Papa Francesco nella sua enciclica “Laudato Si'”.
«Abbiamo chiesto agli esperti provenienti da diverse formazioni di scrivere riflessioni utili che si ispirino ai temi trattati nella “Laudato Si'”», racconta Michele Marchetto, docente Iusve. «Questi contributi di pongono come ponte e guida verso un nuovo paradigma di alleanza fra l’umanità e l’ambiente».
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