Logo Crux

Jamboree 2023: «Le tre difficoltà superate dagli scout»

contingente-italiano-scout-agesci-jamboree-2023
Il racconto del coordinatore del contingente italiano Giacomo Ferrari

«Penso di poter dire che abbiamo fatto un buon lavoro. È indubbio che ci siano state anche delle criticità, ma i ragazzi hanno vissuto un’avventura e non hanno sentito troppo il peso delle difficoltà logistiche. E lunedì scorso è rientrato al mattino presto l’ultimo Reparto di Formazione. Tutti i nostri scout sono rientrati, stanno bene e il morale è alto per l’esperienza che tutti abbiamo vissuto”.

Parla così Giacomo Ferrari, moglianese (zona Agesci di Treviso), capo del Contingente Italiano dell’Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani) – insieme a Michela Abati e all’assistente ecclesiastico don Stefano Vecchi – al Jamboree 2023 in Corea. La venticinquesima edizione del raduno mondiale dello scoutismo si è svolta dal 1° al 12 agosto in Corea del Sud e ha coinvolto circa 50mila partecipanti. Dopo la cerimonia di chiusura, prossimo appuntamento tra quattro anni in Polonia.

La partecipazione degli scout italiani al Jamboree 2023

Il contingente Italiano era composto da circa 1200 persone, per l’Agesci di Venezia sono partiti in 12: dieci ragazze e ragazzi, un capo e una giovane nel team di servizio.

Il Jamboree in Corea è stato comunque travagliato: perfino un tifone ha scombinato i piani. Ferrari spiega, dal suo ruolo di responsabile Agesci per l’Italia, cosa è successo nei giorni scorsi. Al telefono, appena rientrato, la sua voce è serena. Ha svolto questo servizio, a titolo volontario e gratuito, si è messo in ferie dal lavoro per vivere al servizio dei ragazzi: «Ora mi godo due giorni di ferie, dico due in tutto, prima di rientrare al lavoro», scherza Giacomo.

«Ero al mio secondo Jamboree da capo, avevo già partecipato a quello in America, come componente della staff di servizio, ed ero alla prima esperienza da capo contingente. Abbiamo iniziato a lavorare per questo evento due anni fa, nel luglio 2021: siamo partiti forse un po’ in ritardo, rispetto alla tempistica normale, perché c’era ancora un po’ l’onda lunga del Covid a condizionare la preparazione, ma è stata una bella avventura, per la nostra parte italiana, ben preparata nei minimi dettagli».

Le tre difficoltà principali affrontate dagli scout in Corea del Sud

Lo scoutismo però insegna anche ad affrontare gli imprevisti: «Abbiamo avuto, in sintesi, tre tipi di problematiche: quando siamo arrivati in Corea le cose non erano al punto in cui avrebbero dovuto essere: parlo ad esempio del montaggio delle strutture e della logistica per la distribuzione del cibo. Questo ritardo, in loco, è dipeso da una serie di motivi, tra i quali anche il fatto che, nelle settimane precedenti, lì hanno avuto il periodo pesante dei monsoni. C’erano tutta una serie di ragioni, a mio parere, non tali però da giustificare la pesante situazione di partenza. In secondo luogo il caldo: abbiamo affrontato una temperatura di 34 gradi medi circa, ma con un alto tasso di umidità. Di questa situazione, prevista, abbiamo dato fin dai mesi precedenti delle indicazioni su come affrontarla. Ma è ovvio che abbia creato un po’ di difficoltà. Infine c’è stato il passaggio del tifone, evento imprevedibile, che ha portato all’evacuazione del sito del Jamboree. Il piano di emergenza predisposto dalle autorità coreane sia pure con qualche scricchiolio ha funzionato bene e ha portato all’evacuazione, in sicurezza e senza problemi, di circa 49 mila persone in 24 ore, con relativa ricollocazione in altro luogo».

Per i responsabili, però, questa serie di contrattempi ha, in parte, rivoluzionato le giornate al campo. «Non per i ragazzi – conclude Giacomo Ferrari – che hanno vissuto la loro esperienza al Jamboree con allegria, fraternizzando con i loro vicini di campo e con scout di tutto il mondo. Loro non hanno risentito troppo del peso di queste difficoltà. Per quanto riguarda i capi, nel team Italia eravamo quasi trenta persone, e rispetto agli altri Jamboree c’è stato un lavoro più assiduo con tutte le ambasciate e una forte presenza del governo coreano».

Argomenti correlati: , ,
Autore:

Iscriviti a CRUX e non perderti nessun aggiornamento, ti invieremo 1 volta a settimana i nuovi articoli!