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La Riviera del Brenta accoglie 60 giovani da paesi in conflitto

La Riviera del Brenta accoglie 60 giovani da paesi in conflitto
Gemellaggio Scout: Agesci Mira 2 per la Pace. Ragazzi da Odessa, Kharkiv e Palestina in Italia

Dal 16 al 22 settembre, il gruppo Scout Agesci Mira 2 sarà protagonista dell’iniziativa “Accoglienza per la pace” che vedrà la partecipazione di 60 giovani provenienti da contesti di conflitto: 50 dall’Ucraina e 10 dalla Palestina, accompagnati dai loro educatori. 

Questi giovani, di età compresa tra i 16 e i 20 anni, provengono da città come Odessa e Kharkiv in Ucraina, e da Beit Saohur e Ramallah in Palestina, aree martoriate dalla guerra e dall’oppressione.

Il progetto, in collaborazione con i comuni di Camponogara, Dolo e Mira, nasce da una proposta della Chiesa Ucraina e dalla pastorale giovanile nazionale della Chiesa italiana, con l’obiettivo di offrire un momento di sollievo a questi giovani, che vivono quotidianamente le difficoltà legate al conflitto. 

Il gemellaggio scout che sensibilizza e attiva la consapevolezza

«Abbiamo cercato di unire situazioni diverse, riconoscendo una caratteristica comune: sono tutti esseri umani che soffrono», spiega Paolo della Roccia, uno dei responsabili del gruppo scout. «Se non ripartiamo dalle persone, non cambierà nulla».

In particolare, l’iniziativa ha un duplice obiettivo: sensibilizzare la cittadinanza e le comunità parrocchiali locali, e creare legami umani che possano aiutare a smuovere le cose. 

Questa esperienza di gemellaggio rappresenta un’opportunità per offrire sollievo a chi vive in zone di guerra, ma anche per attivare una maggiore consapevolezza in Europa, dove spesso si vive la guerra da spettatori, piuttosto che da protagonisti.

La Rete per la Pace: il gruppo Scout e le Associazioni locali accolgono giovani da ucraina e palestina

Il gruppo scout, in collaborazione con varie associazioni e realtà locali, funge da capofila in questo progetto, che rientra nella più ampia “Rete per la Pace – Riviera del Brenta”. Negli ultimi due anni, questa rete ha partecipato a missioni di pace sia in Palestina che in Ucraina, cercando di vivere i territori per portare a casa esperienze concrete e significative.

Durante la settimana di permanenza, i giovani ospiti parteciperanno a giornate di svago, incontri con le scuole superiori di Dolo e altre attività locali.

«È prevista anche una giornata a Venezia», racconta Paolo. «Durante la giornata visiteremo la città e verremo ospitati nel seminario, tutto grazie al supporto della Diocesi di Venezia, che ha dimostrato grande disponibilità nel sostenere il progetto».

Come il gemellaggio Scout trasforma la testimonianza dei giovani in impatto Europeo

Oltre all’importanza di offrire un rifugio temporaneo a questi giovani, il gemellaggio mira a favorire il protagonismo delle persone coinvolte, per far sì che la loro testimonianza possa avere un impatto tangibile in Europa. 

«Abbiamo bisogno della loro testimonianza – afferma Della Roccia – perché qui in Europa viviamo le situazioni di guerra da spettatori. Queste iniziative hanno lo scopo di attivare il protagonismo di queste persone, offrendo al contempo un’opportunità di sollievo e sensibilizzazione per tutti noi».

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