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L’Angolo del Riuso Solidale diventa social(e) a Venezia

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Dopo l’emergenza del Covid-19 il negozio resta un punto di riferimento anche digitale

.«Ma voi ritirate anche mobili?», dopo l’ennesima richiesta arrivata sulla loro pagina Facebook, Ennio Zane, ideatore assieme alla moglie dell’Angolo del Riuso Solidale di Venezia, ha deciso di usare il digitale come uno strumento per trovare nuova casa al mobilio: «I locali dove ospitiamo gli oggetti da scambiare non erano sufficienti, così usiamo gli spazi digitali per aiutare chi vuole dare via arredi ancora utilizzabili a trovare chi ne potrebbe avere bisogno».

Nato dopo l’”Acqua granda” che ha colpito Venezia nel novembre del 2019, l’Angolo del Riuso Solidale ha continuato a offrire servizi di scambio durante la pandemia da Covid-19, fino a evolvere la propria offerta: «Chi aveva bisogno di beni di prima necessità durante l’emergenza poteva trovarli da noi, nell’ex sala slot della tabaccheria che ho rilevato» – racconta l’esercente – «Oggi con i libri che continuiamo a mettere a disposizione siamo diventati una sorta di biblioteca, dove le persone vengono soprattutto per incontrarsi e socializzare».

L’avvio del progetto per aiutare chi aveva bisogno tra acqua alta e Covid-19

«L’idea è venuta a me e ad un amico subito dopo l’acqua alta disastrosa del 2019 – racconta il tabaccaio – molte abitazioni ai piani bassi avevano subito il danneggiamento degli elettrodomestici, così abbiamo pensato di aiutare chi non poteva permettersi di sostituirli grazie alla generosità di chi ne aveva in eccesso. Sono sempre stato sensibile al tema del ri-uso, per cui sono stato felice di poter dare una seconda vita a oggetti ancora in ottime condizioni, aiutando così chi era in condizioni di bisogno».

«Poi è scoppiata la pandemia e Venezia si è trovata particolarmente in difficoltà vivendo quasi esclusivamente di turismo – continua Zane – in molti hanno perso il lavoro e si sono trovati senza soldi e senza sapere come fare. Così i nostri locali si sono trasformati in un luogo dove raccogliere beni di prima necessità e ridistribuirli, attirando fino a 10 volontari e diversi anziani che aiutavano i più giovani rimasti disoccupati. Ci siamo inseriti dove le strutture pubbliche non arrivavano perché il fenomeno era tanto nuovo quanto inaspettato e trovarsi dal lavorare a essere indigenti con una famiglia da mantenere non è facile».

Il divano che forma la postazione dell'angolo della lettura solidale
Il baratto come sistema per avvicinare chi ha bisogno

Ma come funziona l’Angolo del Riuso Solidale? «Fin dai tempi del Covid-19 chi prende qualcosa lascia qualcos’altro in cambio – racconta il commerciante – questo ha aiutato ad avvicinare chi aveva paura di mostrarsi in difficoltà esorcizzando la vergogna e il senso di orgoglio ferito, la forma del baratto è piaciuta molto e il tam tam sui social e sugli smartphone ha fatto il resto. Abbiamo raccolto non solo oggetti, ma anche alimentari, arrivando nel picco della pandemia a garantire fino a 15 spese alla settimana che davamo a chi aveva bisogno, segnalando loro come contattare i servizi del Comune per un supporto per l’affitto o le bollette».

«Lo scambio è sempre stato alla pari – continua Zane – chi aveva bisogno della spesa, lasciava dei vestiti che non usava più, in modo da non sentirsi in difetto. Abbiamo lavorato anche verso chi magari riceveva solo beni di prima necessità da altri enti che li scambiava da noi con prodotti per la pulizia del corpo e della casa, che anche se necessari non vengono quasi mai inseriti come prodotti fondamentali».

La casetta per il bookcrossing donata da Massimo Vianello
L’Angolo del Riuso Solidale oggi: libri, digitale e socialità

Venezia poi è ripartita e la solitudine e il silenzio delle calli nel corso della pandemia sembrano un lontano ricordo: «Frattanto però l’“angolo” che avevo creato con l’aiuto di mia moglie era diventato un riferimento per l’economia circolare di chi voleva dare nuovo valore agli oggetti – spiega il commerciante – nel tempo si sono ridotti i numeri delle persone che avevano bisogno delle spese, ma sono aumentati gli scambi di libri, che sono tra l’altro la mia passione e che ospito fino dall’ingresso in una delle casette di book-crossing donataci da Massimo Vianello».

«Continuiamo a raccogliere alimentari, in questo momento soprattutto olio e caffè che vengono spediti in Ucraina o a sostegno di anziani e famiglie numerose – racconta Ennio Zane – tutto grazie ai libri che vengono barattati con il cibo. Ma quello che è aumentato sono gli anziani soli che frequentano il negozio per cercare compagnia e parlare e qui trovano tanti studenti fuorisede che cercano libri e abiti. Così complice un divano che ci hanno regalato, abbiamo creato anche l’angolo della lettura solidale, dove le persone socializzano».

«Usavamo già i social per promuovere l’attività – continua il tabaccaio – ma visto l’aumentare delle richieste di raccolta di mobili abbiamo deciso di mettere a disposizione la nostra pagina Facebook per segnalare le proposte di chi ha arredi ancora utilizzabili e in buone condizioni e non se la sente di buttarli, sia per i costi di smaltimento che per non sprecare. Fra le cose che ci sono capitate abbiamo avuto addirittura un pianoforte che ha trovato una nuova casa. Ogni oggetto ha la sua storia e qui da noi ci piace scoprirla e ri-condividerla con chi ne ha più bisogno».

 

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