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L’arte del merletto che resiste: a Burano un concorso e una mostra

Nell’ambito della Biennale del Merletto quest’anno è dedicato al tema della favola il concorso “Un Merletto per Venezia”, a cui si aggiunge la mostra “Fragile Stories” delle artiste Bonnell e Kelly

La favola raccontata tra i fili del merletto. Chi ha detto che le storie vengono narrate solo sulle pagine dei libri? A questa versione originale ci hanno pensato le diverse merlettaie che hanno partecipato alla X edizione del concorso nazionale “Un merletto per Venezia”, iniziativa che rientra nella serie di proposte pensate all’interno della Biennale del Merletto, arrivata alla IV edizione, dedicata ad un’arte che ormai necessita di essere sempre più preservata. Nella giornata di venerdì 14 giugno, giorno in cui si ricorda la scomparsa della storica merlettaia Emma Vidal mancata nel 2019, si è svolta al Museo del Merletto nell’isola di Burano la premiazione del concorso le cui opere saranno esposte fino all’8 gennaio. La cerimonia è avvenuta alla presenza della direttrice scientifica della Fondazione Musei Civici Chiara Squarcina, della presidente della Fondazione Andriana Marcello, Marina Marcello del Majno, della presidente del Consiglio Comunale Ermelinda Damiano e del consigliere delegato ai rapporti con le isole Alessandro Scarpa Marta. Il concorso di merletto ad ago e merletto a fuselli, nei due stili antico e moderno, quest’anno era dedicato al tema “La favola”, intesa non solo come rimando ai racconti di Esopo, Fedro, Jean de La Fontaine, i fratelli Grimm, Charles Perrault e Gianni Rodari, ma anche e soprattutto come narrazione dall’importante valore educativo.

Favole immortali raccontate con il merletto

La grazia del merletto racconta l’intramontabilità della favola, tra rappresentazioni di incipit e pagine delle storie più belle e celebri, con anche focus sui personaggi iconici come quelli Disney. In mostra un originale dado tira favola e la rosa del Piccolo Principe realizzati in terza dimensione e C’era una volta, incipit di tutte le favole.  Di 24 partecipanti, 10 sono stati i premiati. Il primo premio per il merletto ad ago stile antico è andato a Carmen Ferrari con “Pinocchio, le bugie hanno le gambe corte”, mentre il primo premio per il merletto ad ago stile moderno è andato ex aequo a Lorena Novello, la più giovane delle maestre merlettaie che ha realizzato “Biancaneve”, ed a Gelsomina Acanfora con la realizzazione “Così iniziano le favole”. Il primo premio per il merletto a fuselli in stile antico è invece stato consegnato a Agnese Molinelli con “La volpe e la cicogna”, mentre è stato segnalato il lavoro di Veronica Pivk “Il mio ombrello può essere un palloncino”. Per quanto riguarda il merletto a fuselli stile moderno è stata premiata l’Associazione A.C.S. Murazzo che ha realizzato “Laguna: coesistenza e vita”, con due ex aequo a Giuditta Maria Parlongo e Francesca Panzeri che hanno rispettivamente realizzato le opere “Giustizia” basato sulla storia dei Tre porcellini e il gioco “Tirafavole”. Infine, il premio Emma Vidal è stato conferito al lavoro di Tomomi Miysaka “Pavone e giardino di rose”, mentre il premio Del Majno è stato assegnato alla giovanissima Melissa D’Este di 12 anni che ha realizzato il lavoro “Sirenetta nell’abisso del mare”. Era da tanto che la giovane aspirante merlettaia ci stava lavorando e sperava di finire il lavoro in tempo per partecipare al concorso. Lei ha da poco iniziato ad imparare quest’arte insieme alla mamma e anche venerdì era al Museo al lavoro, impegnata nel realizzare un paio di orecchini. «Mi piace molto passare il tempo a fare merletti, è un attività che mi rilassa» racconta la giovane aspirante merlettaia.

Le opere contemporanee di Bonnell e Kelly ispirate al merletto

All’interno della Biennale del Merletto, oltre al concorso, rientra fino all’8 gennaio anche la mostra “Fragile Stories” Mandy Bonnell e Déirdre Kelly, due voci contemporanee nel panorama artistico internazionale che grazie, alle loro creazioni in carta, hanno interpretato la storia, il valore dialogico, estetico e storico dell’arte del merletto. Le due artiste hanno infatti avviato una conversazione ideale con le merlettaie reinterpretando la collezione di imparaticci e disegni per merletti conservati nell’archivio del Museo di Palazzo Mocenigo e nella collezione del Museo del Merletto a Burano, evocando le forme e le trame del merletto con preziosi trafori ritagliati su carte pregiate e mappe geografiche, nel caso delle opere di Bonnell, o resi con la complessità della stampa con disegni e libri d’artista, attraverso l’arte di Kelly, che evocano assenze e presenze, alludendo alla perfezione dei fili intrecciati.

Tante altre iniziative

Tante sono però le iniziative della Biennale del Merletto. Dal 12 luglio al 27 settembre tornano I venerdì del merletto al Museo di Palazzo Mocenigo con le Maestre Merlettaie della Fondazione Andriana Marcello di Burano, del Gruppo Sacolà e…ciacola ad ago di Mestre, dell’Associazione A.C.S. Murazzo di Pellestrina e l’Associazione Il merletto di Chioggia. Inoltre presto sarà organizzato un convegno nazionale che riunisce i maggiori esperti del settore. «Queste iniziative vogliono mantenere vivo l’interesse, esecutivo e artistico nei confronti di una realtà che oggi viene riconosciuta come opera autonoma. Dobbiamo abbandonare infatti l’idea del merletto come centrino unicamente utile per l’arredo a favore di un’inedita espressività. – spiega Chiara Squarcina – Tipica del merletto dell’isola veneziana di Burano è la lavorazione rigorosamente ad ago: i merletti originali di Burano si distinguono per l’estrema complessità del disegno e della tecnica, per l’utilizzo di fili molto sottili e per una lavorazione estremamente lunga, per la quale sono d’obbligo studio e applicazione pluridecennali. La lavorazione a fuselli, più veloce e tecnicamente meno impegnativa, è divenuta invece tipica, nell’ambito della laguna di Venezia, dei merletti di Pellestrina» ha detto, invitando la minoranza delle maestre merlettaie ad ago a non demordere. E ha ricordato infine Ermelinda Damiano: «Un’arte che come amministrazione ci stiamo impegnando affinché venga riconosciuta come patrimonio dell’umanità».

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