
Si concluderà domenica 8 giugno la rassegna organistica di primavera organizzata dall’associazione “Grande organo di Santa Rita” di Mestre, con il concerto delle 17 che vedrà il maestro Roberto Scarpa Meylougan, direttore artistico dell’iniziativa, suonare alcuni pezzi in forma di danza di Johann Sebastian Bach.
Ed è proprio lui stesso ad esprimere soddisfazione per l’incarico ricevuto: «Sono estremamente soddisfatto di aver offerto alla cittadinanza l’opportunità di apprezzare repertori ed esecuzioni di altissimo livello. Tuttavia, – aggiunge Scarpa Meylougan – per garantire una crescita ulteriore sarà inevitabile apportare alcuni cambiamenti dal punto di vista organizzativo».
Il lavoro del maestro nei confronti dell’organo non finisce qui. «Attualmente mi sto dedicando ad un progetto ambizioso, che mira a portare questo strumento e le sue prestazioni in tutto il mondo – rivela –. Al momento non posso fornire ulteriori dettagli, poiché si tratta di un’installazione unica nel suo genere. L’iniziativa richiederà notevoli risorse, sia economiche che organizzative, ma sono certo che il risultato finale offrirà al pubblico un’esperienza straordinaria e indimenticabile».
L’organo attualmente presente a Santa Rita è stato realizzato nel 1958 dalla rinomata ditta Tamburini di Crema: inizialmente per la Basilica di San Marco, ma da circa due decenni è stato ricollocato nella chiesa di Mestre. Si tratta di uno strumento di dimensioni imponenti, con 4.500 canne suddivise in 93 registri.
Caratteristiche che lo rendono il più grande del Veneto e uno dei dieci più grandi d’Italia. «Allo stato attuale – dichiara Scarpa Meylougan – posso affermare con ragionevole certezza che il valore dell’organo si aggiri intorno al milione di euro. Una stima che tiene conto del significativo ampliamento effettuato durante il recente restauro e della ricollocazione, benché i lavori non siano ancora del tutto conclusi».
Tali dimensioni rendono lo strumento straordinario, ma anche “vulnerabile”. «Occorre un’assistenza continua. Si tratta infatti di uno strumento estremamente complesso, composto da materiali soggetti a usura e ad alterazioni nel tempo. Aspetto che peraltro accomuna tutti gli organi di simili dimensioni».
Pur di costruzione relativamente recente rispetto ad altri strumenti presenti nella regione, si può dire che l’organo di Santa Rita vanti un’importante storicità, se con questo termine si intende non tanto la distanza temporale dal momento della sua costruzione, quanto piuttosto le occasioni in cui è stato suonato da celebri musicisti.
«Questo strumento è stato suonato infatti dai più illustri organisti internazionali grazie alla prestigiosa rassegna dei concerti del mercoledì sera, appuntamento musicale di rilievo per molti anni – osserva Scarpa Meylougan – la cui progettazione fonica fu affidata al maestro Fernando Germani, tra i più celebri organisti italiani dell’epoca».
Roberto Scarpa Meylougan è attualmente docente di cattedra di Musica elettronica, indirizzo Tecnico del suono, al Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce e al “Franco Vittadini” di Pavia. Parallelamente tiene anche lezioni private di organo: «Ho la fortuna di seguire alcuni allievi privatamente, ai quali cerco di trasmettere la passione per questo repertorio – racconta Scarpa Meylougan –. Devo tuttavia constatare con rammarico una certa stanchezza nell’insegnamento istituzionale. Il concertismo organistico richiede non solo una solida preparazione tecnica, ma anche creatività, motivazione e un impegno costante. Elementi che oggi sembrano essere meno valorizzati».
Scarpa Meylougan si è diplomato con il massimo dei voti in Organo e Composizione organistica e Canto liturgico prepolifonico al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, studiando con i maestri Sergio de Pieri e Wijnand Van de Pol.
In seguito, in Francia ha perfezionato la sua tecnica con altri nomi illustri, diplomandosi anche in clavicembalo. Dal 1978 svolge un’intensa attività concertistica in tutta Europa e non solo. «Due sono state le esperienze che hanno lasciato un segno indelebile nella mia carriera – racconta il maestro – La prima è legata al grande organo di Notre-Dame dove, al termine di un concerto, ebbi l’onore di incontrare personalmente Olivier Messiaen; la seconda riguarda invece il maestoso organo della Methuen Memorial Music Hall di Boston, in Massachusetts».
Nel 1985 Scarpa Meylougan è stato invitato dal Vaticano a eseguire un concerto d’organo in occasione della prima visita a Venezia di Papa Giovanni Paolo II e l’anno seguente, sempre per il Pontefice, nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Roma. La sua tecnica virtuosistica alla pedaliera è stata particolarmente apprezzata da noti musicisti internazionali, come Olivier Messiaen e Karl Richter. Molti compositori gli hanno dedicato opere originali per pedale solo.
Grazie ad un corso per microfonisti tenuto dalla Rai di Bolzano e grazie anche ad altre esperienze di formazione, svolge assiduamente e parallelamente all’attività solistica quella di recording & balance engineer, mix & editing engineer, mastering engineer ed executive producer. Con questi ruoli, Scarpa Meylouga ha al suo attivo più di 250 cd distribuiti in tutto il mondo.
Dal 1998 al 2005 è stato titolare del suo studio di registrazione, Civico 77, sito a Venezia.
Successivamente, tra il 2006 e il 2007, è stato direttore del coro dei “Cantori veneziani”, con i quali ha realizzato concerti al Teatro La Fenice e al Teatro Malibran della città d’acqua. Ha frequentato vari stage sull’arte organaria, tenuti da Piccinelli, Formentelli e F.lli Ruffatti. Con quest’ultimo ha anche collaborato alla realizzazione di progetti per il restauro e la costruzione di numerosi organi nel Veneto.
Si è occupato del recupero, ricollocamento e restauro dell’organo Tamburini della Basilica di San Marco di Venezia presso la chiesa di Santa Rita in Mestre. Numerose sono state le sue collaborazioni con reti televisive italiane e altre 35 emittenti di vari Paesi europei.
Dal 2013 si occupa inoltre del progetto patrocinato dall’Unesco e finanziato da molti enti ungheresi per il campionamento dei più prestigiosi organi italiani, che ha come obiettivo la creazione di una biblioteca sonora multimediale.
A tale scopo ha già realizzato il campionamento di diversi organi veneti. Di recente ha iniziato un tour di concerti con organo virtuale proprio per diffondere il progetto.
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