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Marghera: le aziende del Veneto e la “fame” di idrogeno

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In un incontro della Biennale della Sostenibilità presentati i dati di una ricerca con il Ministro Pichetto Fratin

Il Veneto potrebbe diventare un punto di riferimento per l’idrogeno in Europa? Il progetto Hydrogen Valley vede Marghera candidarsi a capitale di questa soluzione energetica green con un ruolo non solo di produzione ma anche di hub logistico. La novità è però la “famedi idrogeno che uno studio di Boston Consulting Group (BCG) evidenzia nelle imprese venete, alla ricerca di energia sostenibile per sostituire il gas per la produzione e i combustibili fossili per il trasporto.

Nella ricerca, presentata all’evento “La filiera dell’idrogeno in Veneto: stato dell’arte e prospettive di sviluppo”, ospitato nel Capannone Assemblee sindacali del Petrolchimico di Marghera venerdì 13 ottobre 2023, organizzato dalla Fondazione Venezia Capitale della Sostenibilità, emerge che 38 delle 250 aziende intervistate sono già in fase di sperimentazione con alcuni progetti legati alla produzione di energia da questo elemento.

Lo studio di Boston Consulting Group per Fondazione Venezia Capitale della Sostenibilità

Lo studio “Mappatura Competenze e Domanda di Idrogeno in Veneto” è stato svolto con il contributo della Fondazione Venezia Capitale della Sostenibilità, con l’obiettivo di comprendere quali filiere produttive della Regione potrebbero essere particolarmente interessate a sviluppare l’utilizzo di questa energia, sia a livello di produzione che di impiego. «Quasi la metà del campione è interessata a progetti che prevedono l’applicazione o l’offerta di generazione, gestione e distribuzione di H₂ – spiega Pietro Romanin, Managing Director e Partner di BCG – ma resta un problema della diffusione vincolata a costi elevati e un’incertezza normativa».

Un altro nodo importante è legato ai costi per la transizione, la ricerca sottolinea come le imprese che hanno iniziato questo percorso abbiano pianificato di investire delle risorse o considerato di usufruire di finanziamenti pubblici. «Al momento l’87% degli intervistati è alla ricerca di un partner strategico per la parte finanziaria o la ricerca e sviluppo – continua il manager – emerge un interesse verso questa fonte di energia soprattutto per le imprese energivore, che attualmente considerano biometano, elettrificazione ed efficentamento energetico come strumenti fondamentali per ridurre le emissioni di CO2».

Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin all'incontro sull'idrogeno
Prospettive e criticità legate alla produzione di idrogeno

Interessanti anche le modalità di produzione che evidenzia lo studio: «Le imprese che si affacciano o vorrebbero farlo alla creazione di filiere pensano di ottenere idrogeno per il 67% da elettricità autoprodotta da fonti rinnovabili e per il 56% da elettricità standard o da biomasse – spiega Romanin – va sottolineato poi che visto il fabbisogno di elettricità dell’84% di queste aziende, molte hanno le caratteristiche ideali per far parte di filiere di produzione e distribuzione di idrogeno».

«Nonostante l’intenzione di tagliare emissioni e consumi di fonti fossili entro il 2030 certifichi il grande interesse del Veneto sull’idrogeno, percepito come ideale sostituto di gas e carburanti – chiarisce il manager – i costi per la transizione sono ancora molto elevati, basti pensare che l’idrogeno è ancora superiore ai 7€ al chilo, però in pochi anni ha dimezzato il suo prezzo, per cui è possibile immaginare che l’innovazione tecnologica e gli investimenti, anche pubblici, possano dare il via a un vera e propriarivoluzione energetica”, per fare questo dovremmo seguire il modello europeo, dove le sperimentazioni sono su larga scala con reti di imprese mentre in Italia abbiamo solo progetti di piccolo taglio al momento».

L’opportunità per l’Italia di diventare leader nell’idrogeno

L’incontro promosso da Fondazione Venezia Capitale della Sostenibilità ha visto la presenza di varie personalità della politica, che hanno espresso il proprio sostegno all’idrogeno. «Al momento il 50% del fabbisogno ipotetico di questo elemento in Europa andrebbe importato – ha spiegato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin – l’Italia può diventare leader a livello di produzione e di transito, producendo o distribuendo idrogeno per Paesi come Austria e Germania, creando un’opportunità di sviluppo unica con il coinvolgimento sia di ENI che dei partner nordafricani individuati dal Piano Mattei».

«Crediamo di poter diventare centro nevralgico con Marghera – afferma Roberto Marcato, Assessore allo Sviluppo economico della Regione del Veneto – stiamo partecipando a due bandi ministeriali da 30 milioni complessivi per incentivare la ricerca e creare degli impianti, con ENI stiamo definendo il progetto Hydrogen Valley per realizzare una filiera completa». Come aggiunge il Ministro: «Essere i primi significa cogliere questa opportunità in vista degli obiettivi di neutralità carbonica previsti per il 2050, Marghera ha già 50 domande di finanziamento, ma dobbiamo dare forma a un sistema che possa essere competitivo per prezzo e offerta».

«Per Venezia è l’occasione di diventare davvero Capitale della Sostenibilità», chiarisce Alessandro Costa, Direttore Generale della Fondazione. «Si tratterebbe di uno sviluppo – aggiunge il Presidente Renato Brunetta – che assicurerebbe una sicurezza economica per la città, portando lavoro alla sua gente». Come ha poi concluso il Sindaco Luigi Brugnaro: «Questo è un progetto da cui dipende il futuro dell’intero Veneto, per riportare Marghera a essere centro di riferimento dell’industria, questa volta davvero sostenibile».

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