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Meno rifiuti RAEE nel 2023: medaglia di bronzo al Veneto

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Diminuisce nelle province di Padova, Treviso e Belluno la raccolta di elettrodomestici

Con 32.722 tonnellate diminuisce di -1,6% il quantitativo di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) in Veneto, questa la fotografia per il 2023 elaborata dal Centro di Coordinamento RAEE, l’ente che elabora i dati raccolti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta comunali e i punti organizzati per il conferimento dei rifiuti tecnologici in Italia. Nonostante il calo, nel 2018 la raccolta era ancora inferiore alle 30.000 tonnellate, ma in pochi anni c’è stato un aumento di consapevolezza e delle pratiche di conferimento negli abitanti, nell’ultimo anno rilevato quelli che sono venuti maggiormente a mancare sono le televisioni e i monitor, che hanno subito il calo maggiore nella raccolta (-30,5%).

Anche se la regione scende al terzo posto per volumi totali di RAEE in Italia, la provincia di Belluno resta la prima per raccolta con 8,52 kg per abitante, grazie al conferimento di lavatrici e piccoli elettrodomestici, superiori alla media nazionale. «Il risultato è in linea o superiore alle medie nazionali per i vari raggruppamenti di questa tipologia – spiega Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE – è mettendo a confronto le province che si evidenziano i contrasti maggiori, con un calo che interessa anche lavatrici e grandi bianchi. Visto che in Regione ci sono le strutture per conferire questi materiali, i Comuni dovrebbero interrogarsi su dove finiscano questi “mancati” conferimenti. Il Veneto ha tutte le carte in regola per raggiungere gli obiettivi di raccolta fissati dall’Unione Europea, quindi vanno incentivate le buone pratiche».

I RAEE? Una famiglia di rifiuti ampia

I RAEE, in base alla loro differente tipologia vengono classificati in categorie, quali: R1 per la refrigerazione e lo scambio di temperatura con fluidi; R2 per gli elettrodomestici “grandi bianchi” come lavatrici e lavastoviglie, R3 per televisioni e monitor; R4 per elettronica di consumo, lampade, e piccoli elettrodomestici e R5 per sorgenti luminose. Affianco alla perdita di Tv e monitor (R3), ma che segue un trend nazionale (-32,9%), i grandi bianchi hanno un visto un calo contenuto a livello di media regionale (-0,4%), pari a 12.062 tonnellate complessive, nonostante la maglia nera della provincia di Padova (-7,9%).

Crescono a livello regionale le quantità di piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (R4), che con il +9,4% raggiunge le 8.732 tonnellate, oltre che di sorgenti luminose (R5) con un +7% per 224 tonnellate. Migliora, infine, del 2,4% freddo e clima (R1) per un totale di 8.422 tonnellate. Questi risultati sono possibili grazie alla rete dei luoghi in cui poter conferire questi rifiuti che in Regione sono 641 suddivisi fra centri di raccolta comunali (452) dove viene raccolto il 76,1%, luoghi di raggruppamento ovvero siti formati da uno o più rivenditori di apparecchiature elettriche ed elettroniche che ritirano i rifiuti riconsegnati dai consumatori per il 23,7% e 64 altri servizi di ritiro.

Foto di Montgomery County Planning Commission da Flickr
La raccolta in Veneto: questione di province

Se in provincia di Belluno e di Rovigo i rifiuti elettronici vengono consegnati in prevalenza nei centri di raccolta, a Padova, Treviso e Verona i cittadini consegnano più del 30% direttamente ai negozi di elettronica di consumo. Nonostante questo le province che evidenziano la maggiore contrazione nella raccolta sono proprio Padova (-10,4%), Treviso (-1,5%) e di Belluno (-0,7%). Mentre cresce il conferimento per Venezia (+3,5%), Vicenza (+2,8%), Verona (+1,8%) e Rovigo (+0,7%). Nonostante i cali, i rapporti tra chili e abitanti restano positivi per le tre province con la  percentuale in diminuzione di Belluno (8,52 kg/ab), Treviso (7,99 kg/ab) e Padova (7,61 kg/ab).

I risultati positivi nel rapporto fra abitanti e materiale di queste province, nonostante il calo, sono determinati dalla raccolta dei rifiuti elettronici R2, infatti ogni abitante invia a riciclo circa 1 kg di grandi bianchi in più rispetto alla media nazionale (2,07 kg/ab), rispettivamente +44,2% per Belluno, +61,7% per Treviso e +64,1% per Padova rispetto al dato medio. Le province di Belluno e di Treviso sono particolarmente virtuose anche nella raccolta di R4, gli oggetti più piccoli che si possono trovare in casa rispetto ai grandi elettrodomestici. In questa corsa al riciclo per la prima volta superano la media nazionale anche Verona con 6,19 kg/ab (+1,6%) e Venezia con 6,02 kg/ab (+3,6%), mentre Vicenza e Rovigo hanno un apporto di R2 inferiore di circa mezzo kg rispetto al relativo dato medio italiano di 2,07 kg/ab.

L’impegno per la raccolta di rifiuti in Regione

Anche se la raccolta pro capite è diminuita arrivando 6,75 kg per abitante, la quota è superiore alla media nazionale di 5,92 kg e in rapporto tra quantitativo di rifiuti globale e abitanti posiziona il Veneto all’ottavo posto a livello nazionale. «Il Veneto resta leader in Italia per la gestione dei rifiuti urbani con numeri molto importanti – ha dichiarato l’Assessore Regionale all’ambiente, clima, protezione civile e dissesto idrogeologico Giampaolo Bottacin – la raccolta differenziata nel suo complesso arriva a una media con punte del 76%, con alcune realtà provinciali che superano l’80% come Belluno e Treviso, a fronte di una media nazionale del 65%».

I numeri raccolti dal Centro di Coordinamento RAEE, consorzio di natura privata gestito e governato dai Sistemi Collettivi di produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche ma supervisionato dal del Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, assicura sul territorio nazionale non solo la corretta gestione del ciclo di raccolta e riciclo ma permette di avere una fotografia della situazione. «In questo modo è possibile comprendere il delicato settore della raccolta dei rifiuti RAEE – conclude Bottacin – che aiuta a evidenziare il ruolo determinante dei centri di raccolta che nella nostra Regione formano una rete capillare, alla base di una strategia per massimizzare gli sforzi per l’aumento della raccolta differenziata, costituita anche dai RAEE».

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