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Missioni educative 2024-25: impegno globale delle Figlie di S. Giuseppe

Missioni educative 2024-25: impegno globale delle Figlie di S. Giuseppe
Venezia: educazione, laboratori formativi e attività ricreative per i bambini di tutto il mondo avviati dalle suore

Le Figlie di San Giuseppe del Caburlotto, con sede a Dorsoduro, Venezia, continuano il loro impegno missionario con un forte focus sull’educazione e il sostegno alle famiglie in difficoltà. 

«Per l’anno 2024-2025 – come spiega suor Maria Grazia Danieli – si consolidano i progetti esistenti in Kenya, Filippine e Brasile, con iniziative mirate a migliorare le condizioni di vita e l’educazione dei bambini».

Le missioni delle Figlie di San Giuseppe si concentrano principalmente nell’offrire ai bambini un ambiente sicuro dove possano crescere, imparare e giocare.
«Il nostro obiettivo è aiutare i bambini a restare in un ambiente che permetta loro di crescere in modo sano, di avere un luogo che li accolga e li faccia sentire protetti», aggiunge la suora.

Obiettivi principali delle missioni in Kenya, Filippine e Brasile

I progetti nelle missioni estere si focalizzano su tre aree principali: educazione, laboratori formativi e attività ricreative.
Attraverso scuole gestite dalle suore e dalle comunità locali, i bambini ricevono un’educazione di base solida. 

Oltre all’istruzione tradizionale, si offrono laboratori pratici che, come spiega Suor Maria Grazia, «sono un’opportunità per i giovani di sviluppare abilità concrete, che potranno aiutarli a trovare un piccolo lavoro o a contribuire al sostentamento delle loro famiglie».

Questi laboratori, organizzati dai volontari insieme alle suore, includono attività artigianali, cucito, piccole attività agricole e altre competenze pratiche. L’obiettivo è quello di dare ai giovani strumenti per affrontare la realtà economica locale e migliorare le loro prospettive di futuro.

Il ruolo dei volontari

Un elemento fondamentale per il successo delle missioni è il contributo dei volontari, sia dall’Italia che sul campo. «Abbiamo volontari medici che vanno due volte all’anno, per offrire assistenza sanitaria», racconta suor Maria Grazia, sottolineando come l’assistenza medica sia cruciale in contesti dove le risorse sanitarie sono limitate. 

Inoltre, giovani volontari vengono coinvolti in attività educative e ricreative, offrendo il loro tempo per portare energia e nuove idee nelle missioni.

Le missioni, però, non dipendono esclusivamente dall’aiuto esterno. «Tutta l’attività è organizzata con il personale del luogo e le nostre sorelle, che conoscono bene i bisogni delle comunità», specifica la suora, evidenziando come sia importante che il lavoro venga fatto in collaborazione con chi vive quotidianamente sul campo.

Il supporto essenziale dall’Italia

Il supporto dall’Italia rimane essenziale, tuttavia le difficoltà logistiche, in particolare il costo delle spedizioni, rappresentano una sfida continua per le missioni. 

«Purtroppo, il problema delle spedizioni è rilevante: costa molto inviare materiali dall’Italia», racconta. «È meglio ricevere denaro in modo che possano acquistare direttamente quello di cui hanno bisogno sul posto». Sottolineando l’importanza di un sostegno economico mirato, piuttosto che l’invio di beni che rischiano di accumulare costi elevati o di non essere ottimizzati in loco.

Nonostante la crisi economica globale, Suor Maria Grazia riconosce che «la gente è sempre sensibile ai bisogni delle missioni, e noi ci impegniamo a rendere conto in maniera trasparente di come utilizziamo i fondi raccolti». La trasparenza e la fiducia sono alla base del legame tra la missione e i sostenitori, che continuano a offrire contributi anche in tempi difficili.

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