
Siamo ormai alle porte della stagione calda e anche nel nostro territorio spunteranno a breve le zanzare, vero incubo di ogni bella serata all’aperto. In realtà, a causa dei cambiamenti climatici di questi ultimi anni, i problemi legati agli artropodi ematofagi, cioè agli insetti che si nutrono di sangue, come appunto le zanzare o le zecche, non sono ormai esclusivamente limitati all’estate…
Numerose sono le malattie infettive che possono essere trasmesse in questo modo e le modalità variano molto in relazione al tipo di insetto vettore (zanzara o zecca) e al tipo di microrganismo patogeno (virus, batterio o protozoo). È infatti essenziale che una parte del ciclo vitale dell’agente patogeno avvenga nel corpo dell’insetto stesso affinché l’infezione sia possibile.
Non è dunque possibile infettarsi semplicemente schiacciando una zanzara sulla nostra pelle, anche se vediamo che conteneva del sangue: è necessaria la puntura attiva dell’insetto, zecca o zanzara che sia, il quale, durante questo suo “pasto” a base di sangue, rigurgita saliva contenente l’agente infettivo e trasmettendo così la malattia. Per questo motivo alcune malattie infettive – come per esempio l’HIV/AIDS e la SARS-CoV2, cioè il Covid-19 – non possono essere trasmesse da zecche o zanzare: proprio perché non hanno un ciclo vitale che si svolga nel corpo di questi insetti.
Dal dopoguerra in poi le campagne di bonifica delle zone paludose hanno contribuito ad eliminare la zanzara Anopheles vettore della malaria, facendo sparire quindi questa grave malattia che in passato era endemica nella nostra Regione. Ma altre specie sono sopraggiunte adattandosi ai nostri climi, come la zanzara tigre Aedes albopictus, capace di veicolare diverse malattie come la febbre del Nilo occidentale (West Nile fever), la chikungunya, la malattia da Zika virus. Altre malattie vengono inoltre trasmesse dalle zecche, che per nutrirsi possono pungere sia gli animali sia gli uomini, come la malattia di Lyme o borreliosi (causata da un batterio del genere Borrelia) e l’encefalite da zecche (TBE). Anche per quanto riguarda le zecche si è vista negli anni una maggior diffusione nei nostri boschi
La prevenzione di queste patologie si avvale di varie strategie: in primo luogo, appunto, la lotta agli insetti vettore. In Veneto è attivo un attento sistema di sorveglianza per le arbovirosi (malattie trasmesse da insetti e dovute a virus) come la chikungunya, la West-Nile fever, la malattia da Zika virus, l’encefalite da zecche (TBE), con un controllo costante che consente di intervenire rapidamente con azioni di bonifica per limitarne la diffusione.
Sul piano personale, poi, ognuno di noi può fare la prevenzione primaria, applicando cioè quei presidi che aiutano a prevenire le punture d’insetto nelle situazioni di maggior rischio: vestirsi con indumenti che coprano bene braccia e gambe e usare repellenti cutanei efficaci nelle zone di cute più esposta quando ci troviamo in zone con maggior presenza di questi insetti.
Per alcune malattie, infine, per esempio l’encefalite da zecche o TBE, esistono dei vaccini molto efficaci, che sono consigliati per chi frequenti le zone montane e pedemontane e per i quali la Regione Veneto ha già da tempo attivato campagne vaccinali gratuite o a costi molto contenuti.
Già partita nelle scorse settimane nel Comune di Venezia la campagna 2025, in collaborazione con Veritas, contro la proliferazione delle zanzare con la distribuzione gratuita di prodotti larvicidi per le aree private. Qui tutte le info: https://www.comune.venezia.it/it/content/campagna-contro-la-proliferazione-delle-zanzare-2025
C.I.D. s.r.l. Società a Socio Unico – Casa editrice del settimanale Gente Veneta – CF e PI 02341300271 – REA: VE – 211669 – Capitale Sociale 31.000 euro i.v. – Dorsoduro,1 – 30123 Venezia
Iscriviti a GREEN&SALUS e non perderti nessun aggiornamento, ti invieremo 1 volta a settimana i nuovi articoli!