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Ocean Space: l’ambasciata degli oceani di Venezia

Il direttore Markus Reymann: «in tempo di crisi globale non dobbiamo solo conservare, ma anche rigenerare. La sostenibilità non è sufficiente, dobbiamo essere più ambiziosi»»

Un’ambasciata degli oceani sospesa fra laguna e terraferma. Dal marzo 2019, Ocean Space s’immerge nelle profondità delle acque «per trasformare il modo di pensare, promuovere l’impegno e superare i tradizionali approcci monodisciplinari». Il centro di ricerca anfibio, fondato dall’organizzazione TBA21–Academy di Francesca Thyssen-Bornemisza e Markus Reymann, ospita nell’ex Chiesa di San Lorenzo progetti e mostre, programmi pedagogici e produzioni artistiche che danno voce e corpo all’oceano come archivio naturale di storie coloniali fra passato, presente e futuro. «È un luogo che accoglie persone, artisti attivisti, organizzazioni provenienti dalla regione e da tutto il mondo», spiega Reymann, «per ripensare un futuro completamente diverso per il Pianeta Terra e i nostri oceani».

© Lourdes Cabrera
La Chiesa di San Lorenzo riapre alla città

Sin dalla sua inaugurazione, Ocean Space è riuscito a reintegrare la storica Chiesa di San Lorenzo nel tessuto culturale di Venezia. Dopo trent’anni di quasi completa chiusura al pubblico, i visitatori hanno finalmente avuto l’opportunità di riscoprire la struttura in una chiave del tutto nuova: un centro globale per l’educazione critica, la ricerca e l’azione oceanografica, che invita a porsi domande, impegnarsi e agire collettivamente.«La chiesa è rimasta chiusa al pubblico per oltre un secolo. Appena abbiamo riaperto sue porte, le persone hanno ricominciato immediatamente ad entrare», racconta Reymann, «addirittura, per alcuni veneziani, è stata la prima volta in assoluto». Ritenuta l’ultima dimora di Marco Polo, la Chiesa di San Lorenzo risale al IX secolo. Riconoscibile per la sua facciata grezza e incompiuta, viene costruita alla fine del Cinquecento su progetto dell’architetto Simone Sorella. Durante la guerra napoleonica viene danneggiata e, nel 1810, sconsacrata con la rimozione di tutte decorazioni eccetto l’altare maggiore. Riaperta al culto nel 1825, viene chiusa definitivamente quarant’anni dopo. A partire dal 1920, diventa sito di scavi archeologici per la ricerca dei resti dai Marco Polo. Negli ultimi decenni, ospita alcune installazioni temporanee tra cui l’intervento architettonico di Renzo Piano per la prima dell’opera “Prometeo. Tragedia dell’ascolto” di Luigi Nono. Dal 2016, Francesca Thyssen-Bornemisza affida a TBA21–Academy il compito di riportare in vita l’edificio ed aprirlo alla comunità come Ocean Space per un uso attivo e rigenerativo.

© Nicolò Miana
Flash Art Award

Lo scorso febbraio, Ocean Space di TBA21–Academy è stato insignito del prestigioso premio Innovazione e Sostenibilità nell’Arte in occasione della prima edizione del Flash Art Italia Award. Il riconoscimento, creato da Flash Art in collaborazione con Arte Fiera, premia «il progetto artistico o culturale che ha saputo coniugare innovazione e sostenibilità, con un impatto positivo sull’ambiente e sulla società». La giuria, presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, ha selezionato Ocean Space per «aver dimostrato come l’arte possa essere un potente strumento di sensibilizzazione e comprensione delle sfide ecologiche contemporanee». Al momento di ricevere il premio, Reymann è salito sul palco assieme ai membri del suo team. «Ocean Space cerca di produrre immagini culturali che ci facciano rapportare all’oceano e al nostro pianeta in modo diverso. Non si limita a illustrare possibili futuri, ma lavora attivamente per renderli realtà», commenta, «in tempi di crisi globale non dobbiamo solo conservare, ma anche rigenerare. La sostenibilità non è sufficiente, dobbiamo essere più ambiziosi».

© Guglielmo Profeti
Una maglia color laguna

Dall’acquamarina al blu profondo, i colori evocano le sfumature mutevoli del cielo e delle acque che lambiscono la città lagunare, come un quadro liquido che cambia ad ogni ora del giorno. La Terza Maglia 24/25 della squadra di calcio Venezia FC, realizzata in collaborazione con Ocean Space, cattura le tonalità del paesaggio. Per ogni divisa venduta, la società donerà cinque euro tra le prime 1.500 unità sul sito ufficiale del club a sostegno di progetti locali gestiti da TBA21–Academy. I fondi finanzieranno la realizzazione di orti urbani mobili tra Sant’Elena e Castello, nell’ambito del programma “Tavole Conviviali”. Questi angoli verdi, concepiti come spazi vivi di partecipazione, arricchiranno la biodiversità urbana ed inviteranno la comunità locale ad una riflessione profonda sulle pratiche alimentari sostenibili e sul rapporto con la terra.

La Terza Maglia ha debuttato in campo lo scorso dicembre. È disponibile online qui e  nei negozi fisici ufficiali.

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