Palazzo San Pantalon diventerà la nuova casa per l’arte contemporanea di Venezia e, si spera, succursale del Padiglione Italia per la prossima Biennale d’Arte 2026. Almeno questo è l’intento di Banca Ifis, di cui è presidente Ernesto Fürstenberg Fassio, che da circa un mese ha comprato lo stabile per 3 milioni e 800 mila euro. Il Palazzo, divenuto famoso nel 2019 per essere stato scelto dal celebre street artist inglese Banksy per realizzare la sua creazione “The Migrant Child”, presto grazie a Banca Ifis verrà restaurato, insieme all’opera, per diventare nuovo spazio dedicato all’arte fruibile alla cittadinanza. I dettagli sono stati resi noti giovedì 18, in un incontro alla Torre Nuova all’Arsenale, a cui ha partecipato anche Vittorio Sgarbi.
Originario del XVII secolo, Palazzo San Pantalon, uno di primi a presentare un vincolo di tutela risalente agli anni ’30, nei prossimi mesi sarà oggetto di un progetto di recupero e valorizzazione degli spazi, sia interni che esterni. «Oltre ad ospitare la sede veneziana di Banca Ifis, il palazzo nel 2025 finiti i restauri si proporrà al pubblico come spazio espositivo destinato prevalentemente alla pittura, ospitando mostre di artisti affermati e di giovani emergenti della street art. – ha detto Ernesto Fürstenberg Fassio – Ma l’idea è di collaborare con la Biennale, creando nei periodi di rassegna una sede distaccata del Padiglione Italia, di cui la banca è già sponsor da tre anni» spiega Fürstenberg, sottolineando che metterà a diposizione anche il Parco Internazionale di Scultura di Mestre (leggi qui), che potrà ospitare artisti e architetti. Di questo ne aveva già parlato con Vittorio Sgarbi, prima ancora che si dimettesse da Sottosegretario alla Cultura, e ora proseguirà il dialogo con il Ministro Sangiuliano. «Vorremmo proporre un programma condiviso. – continua Fürstenberg – Per il 2026 chiederemo a degli architetti di presentarci un progetto per lo spazio espositivo». «L’Idea – gli fa eco Vittorio Sgarbi – è di creare un’altra sede del Padiglione Italia prendendo accordi con il Ministero o direttamente con Biennale» ha spiegato, sentenziando poi sull’attuale Padiglione Italia che, realizzato con solo tubi innocenti sonori, ha definito «un’insulto e una presa in giro».
Tra i progetti più significativi di Ifis art nel Palazzo c’è l’operazione di recupero e restauro dell’opera di Banksy, “The Migrant Child”, una delle sole due opere dello street artist riconosciute in Italia che, a distanza di cinque anni dalla sua realizzazione, si sta deteriorando a causa degli effetti di umidità, acqua alta e salsedine. «Nel 2023 abbiamo accolto l’appello dell’ex Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi per una collaborazione virtuosa tra il pubblico e il privato che consentisse di mettere in sicurezza il dipinto di Banksy» spiega Fürstenberg, dicendo che il restauro partirà a breve grazie alla collaborazione tra Ministero della Cultura e Sovrintendenza veneziana, nella persona di Fabrizio Magani. Ora, in occasione della Biennale d’Arte, per accendere un faro sul tema della salvaguardia e della tutela dei diritti dei bambini e degli esseri umani, Banca Ifis ha animato e reso interattiva l’opera di Banksy grazie all’installazione digitale “Light over Banksy – Human Rights First”, realizzata da Anderson Tegon e dal team creativo di Pepper’s Ghost. La proiezione sarà visibile ogni sera, dalle 21.30 alle 23.30, fino a domenica 21. L’opera di Banksy è apparsa sulla facciata di Palazzo San Pantalon nella notte tra l’8 e il 9 maggio 2019, nel corso della Biennale di Venezia. Il disegno raffigura un bambino con addosso un giubbotto di salvataggio che si alza in piedi, ma con le gambe immerse nell’acqua del canale. Il braccio destro del giovane è teso verso l’alto e impugna una torcia di segnalazione che sprigiona un intenso fumo rosa. Riconosciuta dallo stesso Banksy attraverso il proprio profilo Instagram, l’opera vuole essere una denuncia verso uno dei più intensi drammi della nostra società, ovvero le migrazioni irregolari nel Mar Mediterraneo.
Banca Ifis, oltre all’arte, darà anche attenzione al tessuto artigiano della città: «Su Venezia stiamo studiando uno strumento finanziario per supportare l’artigianato, e in particolare il comparto del vetro, che nel post pandemia, con inflazione e tassi d’interesse aumentati, ha sofferto molto. – ha concluso Fürstenberg – Il mio team sta lavorando con l’Università Ca’ Foscari, con Fondazione Venezia e una serie di professionisti del settore per cercare di attrarre investimenti per la città e dare un volano positivo così darilanciare il settore produttivo veneziano»
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