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Perché usare ancora una penna per scrivere?

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di Andrea Passarella, pediatra a Marcon

Per favore, non iscrivetemi nel novero dei nostalgici, ma io scrivo solo con la stilografica. E questo è il punto: quando scrivo una lettera o una ricetta in ambulatorio, invariabilmente scatta la curiosità delpaziente” e la risposta della mamma: «È una penna di una volta…».

Che io sia “di una volta” è fuor di dubbio, che la stilo sia “di una volta” l’ho visto quando alle elementari delle mie figlie scoprii le penne “cancellabili” (orrore!). È vero che, generalmente, le persone digitano molto più di quanto scrivano. Quindi parrebbe solo l’ennesima battaglia di retroguardia per un vezzo obsoleto. Per (mia) fortuna non è così.

Foto di MasterTux da Pixabay
La stimolazione cognitiva dell’azione di scrivere a mano con la penna

Le neuroscienze hanno dimostrato un po’ di fatti che andrebbero tenuti presenti sempre. La scrittura manuale, in confronto alla digitazione sulla tastiera, potenzia alcune aree cerebrali, soprattutto visive, influisce positivamente sulle abilità di lettura e di produzione scritta e favorisce lo sviluppo cognitivo.

Ancor più il corsivo che, con la sua particolarità di gesto fluente e senza arresti, contribuisce ad un maggior controllo visuomotorio e all’identificazione della parola come elemento isolato e finito. Il corsivo, infine, ci caratterizza rendendoci unici…

Immagine di freepik
Scrivere a penna: maggiore attenzione per non sbagliare

Veniamo adesso al mezzo. Quelli della mia età si ricordano la gomma arancione e blu che, nel tentativo di correggere “el pastrocio” finiva inevitabilmente per bucare il foglio, costringendo ad iniziare da capo il compito. E gli errori venivano da tutte le parti: la macchia, il pennino spuntato, la pressione eccessiva…

Allora la consideravo una tortura ingiustificata: perché non si poteva cancellare quell’antipatica della penna come si faceva con la simpatica e magnanima matita? Però, in questo modo, abbiamo imparato a fare attenzione, a scrivere meglio, a non fare tanti errori.

Scrivere a mano è faticoso? Vale la pena insistere

Ho l’impressione che adesso la penna cancellabile, che tanto avrei voluto alle elementari, sia più di danno che di aiuto, dando l’idea che si può sempre e comunque correggere l’errore senza rischi. Frattanto, mentre gli Stati Uniti prevedono l’insegnamento del corsivo solo in prima elementare, mi risuona la voce della maestra che mi invitava a non usare la penna come una zappa – concetto spesso rafforzato manualmente – e rivedo il voto in calligrafia alla fine del dettato.

Secondo me vale la pena di insistere, ne riparliamo fra qualche anno e vediamo cosa succederà.

P.S.: nonostante la stilografica e l’antica abilità, dopo la laurea la grafia è illeggibilePerò è la caratteristica dei dottori!

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