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Periodo di riproduzione del fratino al Lido di Venezia

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Continua l’impegno di LIPU Venezia per la salvaguardia di questa specie protetta

«Il fratino è un animaletto molto resiliente nonostante la forte pressione antropica a cui è sottoposto e da marzo è iniziato il periodo della riproduzione lungo le nostre spiagge – raccontano dallo staff dell’Oasi LIPU Venezia di San Nicolò del Lido – ne abbiamo inanellati molti negli anni scorsi così riusciamo a monitorarne la presenza, osservando come da un anno all’altro tornino a nidificare nello stesso posto, nonostante alle volte non ci siano le migliori condizioni per farlo, un po’ come se mantenessero la memoria dei luoghi, ma non è solo questione di ripetere un comportamento d’istinto, perché abbiamo scoperto in loro delle capacità di apprendimento e di adattamento notevoli».

«Proprio come la nostra, la popolazione di questi volativi sta invecchiando, quindi maggiore è il numero di piccoli che si involano e più sono le speranze di preservarla – aggiungono – fra di loro c’è anche una femmina, riconosciuta per l’anello marchiato FZ, che nonostante sia poco fertile, infatti di solito solo uno degli ovetti che depone si schiude, ha un fortissimo istinto materno, tanto che nell’ultima stagione di riproduzione ha adottato un pulcino orfano rimasto zoppo per colpa di un chicco di grandine, nonostante le ritrosia del suo compagno maschio, ha fatto di tutto perché il piccolo avesse una possibilità di crescere, trattandolo come se fosse suo». Il fratino è una specie protetta e il Comune di Venezia ha siglato delle convenzioni per la gestione delle oasi di San Nicolò e Ca’ Roman con LIPU e degli Alberoni con il WWF per la sua tutela.

Il ciclo di riproduzione del fratino

«E’ un animale che ha una resistenza quasi nulla in natura per allontanare i predatori e mettere in salvo i propri piccoli – spiega lo staff dell’oasi – l’unica arma che hanno per sopravvivere è avere più cicli riproduttivi da inizio marzo fino a luglio. La cova dura circa 27 giorni per arrivare alla schiusa delle uova, a volte arrivano fino a 32 con temperature particolarmente rigide perché l’embrione si sviluppa più lentamente, quest’anno, complice un finale di inverno mite e un abbassamento improvviso delle temperature oltre a qualche mareggiata, i primi nidi sono comparsi alla fine di marzo nell’Oasi di San Nicolò al Lido di Venezia».

«Il fratino è particolarmente esposto alla perdita dei nidi per due principali minacce: le mareggiate e i predatori – aggiungono – a queste vanno poi aggiunte quelle che derivano più o meno direttamente dall’uomo. Alle volte bastano anche dei venti forti per seppellire i nidi, facendo perdere i pulcini appena nati. Questa specie però non si arrende e se la prima nidificazione fallisce, dopo appena 15/20 giorni una femmina è in grado di iniziare una nuova covata, in caso di successo non si verifica più di una schiusa a stagione, ma diversamente questo fenomeno si può ripetere anche due o tre volte. Quindi considerando anche il ritardo dell’arrivo di alcuni esemplari migratori, il picco delle nascite avviene fra aprile e maggio, da qui entro un mese i piccoli sono pronti a volare».

Le prospettive fra incognite e rischi maggiori per le covate

«Prevedere come andrà una stagione riproduttiva è impossibile – spiegano dallo staff – ci sono troppe variabili e le annate possono avere delle svolte repentine tanto in positivo che in negativo, basta pensare allo scorso anno quando fino ad aprile la situazione era nera e poi abbiamo avuto il maggior numero di nati da anni o al 2015 quando una proliferazione inattesa di ratti ha sterminato le cucciolate e addirittura ha ucciso anche esemplari adulti. Per il momento gli unici nidi sono i sei di San Nicolò, ma l’esperienza insegna che è bene essere cauti coi pronostici. Perché ci possono essere tante situazioni che mettono a rischio i nidi, anche azioni che sembrano utili possono minacciarli, basta pensare alla pulizia delle spiagge».

«Questa attività infatti andrebbe fatta prima di marzo nelle zone in cui l’animale nidifica – proseguono – qualsiasi forma di pulizia manuale o meccanica minaccia le uova. I concessionari degli stabilimenti balneari hanno l’obbligo di rispettare i nidi ma se questi non vengono segnalati, come provvediamo a fare noi, è difficile che ce ne si accorga, distruggendoli. Come LIPU assieme a Venice Calls stiamo realizzando un calendario da condividere in modo da far conoscere in che periodo prestare maggiore attenzione. Inoltre da quando è ricomparso il gheppio, un piccolo rapace, provvediamo anche a togliere gli elementi aggiunti dall’uomo, come piante, che forniscono un punto di osservazione per predare i piccoli, costringendoli alla tradizionale caccia in volo, che agevola la sopravvivenza del fratino, anche perché in qualche modo collabora con noi, avendo cambiato strategia non portando più i piccoli al riparo lungo la battigia ma fra la vegetazione».

Le tutela e le iniziative di protezione si rinnovano per il 2024

«Noi siamo solo in quattro a San Niccolò – raccontano Antonio, Marcello, Maria Giovanna e Stefano – il lavoro è tanto e le pressioni su questa a specie a rischio di estinzione è molto, qualche volta la gente ci chiede perché perdiamo tempo a proteggere il fratino se il suo destino è l’estinzione. Se è in crisi però, oltre alle cause naturali, è per l’antropizzazione della specie umana e non ce la sentiamo di assistere senza fare nulla, tanto più quando gli animali rispondono in termini di apprendimento, collaborando in sinergia con le iniziative che mettiamo in campo per proteggerli. Insomma il fratino ci dimostra che se lo aiutiamo lo recepisce e ci mette del suo per rimanere una specie viva e non da vedere solo in un museo».

«A riprova di questo – concludono – oltre alle attività consolidate, quest’anno creeremo un corridoio ecologico per consentire ai pulcini che nascono a sud di San Nicolò, infatti ci sono nidi anche nella zona dell’ospedale al mare e della caserma Pepe, di avere maggiori speranza di sopravvivenza nel viaggio attraverso le concessioni delle spiagge “Paradiso” e “Pachuka” dopo la schiusa delle uova. I fratini adulti li guidano nel percorso ma per i piccoli anche solo il solco delle ruote di un trattore sulla sabbia diventano ostacoli insormontabili. Tutto questo è possibile grazie al rapporto di collaborazione che si è creato con i concessionari, che hanno capito che i clienti apprezzano di essere immersi in questa biodiversità e ci aiutano. Ma dove arrivano i volatili alla fine del percorso facendo quasi un chilometro di corsa? Nei recinti che predisponiamo e che loro hanno appreso essere luoghi sicuri dove essere protetti dai cani, così il fratino ha imparato che se nidifica al Lido, ha parecchi problemi in meno».

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