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Premio Impresa Ambiente 2025: aziende premiate a Venezia

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Riconoscimenti a imprese green che innovano verso la sostenibilità con il premio della Camera di Commercio

Selezionate fra 114 aziende, lo scorso 11 aprile nella Sala Apollinea Grande del Teatro La Fenice, hanno ricevuto il Premio Impresa Ambiente le imprese più innovative ed efficaci in termini di sostenibilità per le categorie “Miglior Gestione per lo Sviluppo Sostenibile”, “Miglior Prodotto o Servizio per lo Sviluppo Sostenibile”, “Miglior Processo/Tecnologia per lo Sviluppo Sostenibile”, “Miglior Cooperazione internazionale per lo Sviluppo Sostenibile”. La manifestazione, arrivata alla XII edizione, è organizzata dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo e Unioncamere con il supporto di Assocamerestero e della Stazione Sperimentale del Vetro. In questa edizione fra le aziende provenienti da 16 Regioni d’Italia, 4 del Veneto hanno ricevuto significativi riconoscimenti, premiate dalla giuria presieduta da Marco Frey, Professore ordinario di Economia e gestione delle imprese e Direttore del gruppo di ricerca sulla sostenibilità (SuM) della Scuola Sant’Anna.

L’edizione 2025, introdotta dalla lectio del professor Stefano Mancuso e patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e manifestazione selezionata per la Giornata nazionale del Made in Italy dal Ministero del Made in Italy, ha visto protagoniste le imprese: MAARMO Srl di Vittorio Veneto (Premio “Miglior Prodotto o Servizio per lo Sviluppo Sostenibile, Piccola Media Impresa”): Crocco Spa Società Benefit di Cornedo Vicentino (Premio “Miglior Prodotto o Servizio per lo Sviluppo Sostenibile, Grande Impresa”), ForGreen Spa Società Benefit di Verona (Premio “Miglior Gestione per lo Sviluppo Sostenibile”) e Nazena Srl di Vicenza (Premio “Miglior Start Up Innovativa”). Queste aziende hanno interpretato il proprio operato in chiave sostenibile, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. «Siamo onorati di essere stati selezionati – racconta Giulia De Rossi di Nazena, startup che si occupa di creare materiali innovativi da scarti tessili con un processo di upciclyng brevettato – eventi e premi come questo supportano e incoraggiano la creazione di reti virtuose per il cambiamento e miglioramento dell’ambiente in cui viviamo».

Gianpaolo Pezzato di MAARMO Srl, Matteo Ceola di Crocco Spa, Giampaolo Quatraro di ForGreen Spa e Giulia De Rossi di Nazena Srl
Premio Impresa Ambiente 2025: nuove materie prime da riuso e riciclo

«Noi che lavoriamo negli imballaggi, fornendo multinazionali leader, ci siamo avvicinati alla sostenibilità proprio a partire da bisogni pratici per gestire il nostro prodotto quando da utile diventa scarto – racconta Matteo Ceola di Cracco Spa – così ci siamo focalizzati sul riciclo della plastica da imballaggi, riducendo prima il volume del materiale usato poi ottimizzando le prestazioni e infine semplificando la complessità dei prodotti. Ma non ci bastava, così abbiamo creato una filiera produttiva a partire dal recupero, con una società del nostro gruppo dedicata a dare nuova vita al rifiuto sia di nostra produzione che esterno. Il premio per noi è arrivato in modo inaspettato, ma sono anni che ci stiamo impegnando e abbiamo ricevuto diversi riconoscimenti, comprese le menzioni su Forbes, che ci confermano che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta».

«La nostra azienda è nata proprio con l’idea del riuso della polvere e degli scarti di lavorazione del marmo – aggiunge Gianpaolo Pezzato di MAARMO Srl – volevamo valorizzare una materia povera figlia di una nobile, sviluppando da questa termoelementi di arredo per riscaldare con uno stile unico. Volendo valorizzare anche altre filiere del Made in Italy, abbiamo deciso di attingere al settore vitivinicolo, è nato così il nostro marmo “ubriaco”: immergendo la pasta di polvere si dona una colorazione naturale grazie alle vinacce, oltre a una fragranza che viene rilasciata col calore. In questo modo ogni prodotto, che riusa scarti che altrimenti sarebbero rimasti rifiuti, è unico e straordinario, tanto che ci facciamo fornire il materiale organico direttamente dai nostri clienti, per personalizzare gli arredi con le proprie uve, in un processo di rigoroso impatto zero, con una produzione fatta a mano, per chi cerca qualcosa di design, ma diverso, dando un contributo all’ambiente. Confesso che abbiamo lavorato per vincere, ma ricevere il premio, visto il livello di platea e giuria, è stata una vera sorpresa».

Massimo Zanon, Presidente della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo
Premio Impresa Ambiente 2025: senso di comunità e impegno dei cittadini

«Tra 5/10 le comunità energetiche rinnovabili (CER) saranno una realtà consolidata – spiega Giampaolo Quatraro di ForGreen Spa – il modello della produzione partecipata diffusa, come abbiamo realizzato noi con 7 impianti fotovoltaici tra Veneto e Puglia, coinvolgendo 2.923 cittadini, punta prima di tutto a incentivare una cultura nel consumatore, comprendendo sia meglio le caratteristiche e le criticità di produrre e gestire energia elettrica. Nel nostro modello “allargato” l’elettricità viaggia anche in aree diverse da quella di produzione per il consumo diretto mediante vere e proprie cooperative energetiche costituite dall’investimento delle famiglie, noi gestiamo gli impianti che restano di proprietà dei cittadini. Per crescere sarà necessario che anche l’infrastruttura del nostro Paese cresca con nuovi investimenti sulla rete. Il premio è arrivato inaspettato, per cui è stata una vera soddisfazione per tutto il nostro team, dimostrandoci che quella che sembrava un’utopia, può diventare realtà e visto il livello di concorrenza e giuria, la soddisfazione per noi è doppia!».

«Sicuramente c’è ancora tanto da fare verso il cittadino – aggiunge Quatraro – ma negli ultimi anni c’è stato un impegno trasversale per inserire la sostenibilità nella governance sia di enti che imprese, non ultima tutta normativa sulle società benefit, si tratta di un processo culturale e questo richiede tempo». Come fa eco Ceola: «Nel nostro caso per gli imballaggi il limite sta nel recupero e selezione del materiale, quindi è necessario uno sforzo sia a livello di impianti di selezione e di rete di gestione del materiale, ma anche da parte delle persone. Se le aziende hanno investito nella comunicazione per la corretta gestione del packaging, è altrettanto vero che la plastica non arriva in natura da sola. Va conferita correttamente iniziando a darle valore, perché, rispetto alla sua cattiva nomea, riciclarla ha un costo energetico minore di carta e vetro». Pezzato aggiunge che «Dobbiamo iniziare tutti a essere più coerenti ed entrare nell’ordine di idee che la sostenibilità è un valore e che a volte un prezzo maggiore per un bene comporta un costo ambientale minore per tutta la collettività».

Le sfide e le opportunità per le aziende che vogliono innovare con la sostenibilità

«Oggi tutti noi abbiamo davanti un percorso tracciato per arrivare al traguardo di ridurre l’impatto sul nostro pianeta – spiega Massimo Zanon, Presidente della CCIAA di Venezia e Rovigo – se l’obiettivo va molto oltre a Venezia, il Veneto e l’Italia, è anche vero che serve un impegno di tutti ogni giorno usando il buonsenso. Certo, non ci sono ricette pronte, ma è evidente che bisogna cambiare mentalità, già a partire dalle scuole, per un cambiamento culturale che sia un progetto comune. Le imprese che selezioniamo e premiamo dimostrano che cambiare è possibile, chi arriva qui non lo fa per ricevere un riconoscimento, ma perché condivide una visione di futuro, in un Paese dove spesso la burocrazia rende di per sé difficile anche solo avviare un’attività, quindi modificare i processi e le tecnologie, soprattutto per le aziende più piccole è davvero un segnale forte che vogliamo valorizzare e portare all’attenzione».

«E’ in corso un cambiamento nella società – conclude il Presidente – a parità di prezzo oggi chiunque sceglie un’alternativa sostenibile e se si è costretti, per questioni di budget, a evitarlo, lo si fa controvoglia, un caso esemplare in questo senso è l’auto elettrica. Non si può però avere un atteggiamento troppo rigido, perché sta cambiando il modo di produrre e gestire l’energia per il mondo intero e andremo con buona probabilità incontro a una co-esistenza di diverse fonti complementari fra loro, per sostenere una tecnologia sempre più utile ma energivora. E’ una sfida soprattutto per il nostro Paese, dove i costi energetici che sopportiamo non ci rendono competitivi. Però c’è voglia di cambiamento, l’origine stessa del nostro premio deriva dalla gestione dell’albo delle aziende che gestiscono rifiuti ambientali che ci ha affidato il Ministero dell’Ambiente, uno dei settori dove è emersa la maggior innovazione negli ultimi anni. Lo stesso sistema scolastico, fondamentale per cambiare il futuro, si è avvicinato alle aziende con i progetti di alternanza scuola-lavoro. Infine le Camere di Commercio supportano le imprese con bandi e consulenza per incentivare la sostenibilità. C’è grande fermento ma non dobbiamo dimenticare che il cambiamento deve essere individuale, a partire dalle piccole cose di tutti i giorni, fino alle grandi produzioni industriali».

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