Quanti danni dalla plastica! Una campagna per saperne di più

di Francesco Bortoluzzi, gastroenterologo Ulss 3 Serenissima

La plastica – e dovrebbe ormai essere cosa nota ai più – non fa danni solo all’ambiente, ma anche all’essere umano. Oltre a contaminare mare, suolo e aria, infatti, con i suoi frammenti più piccoli, le micro e nanoplastiche, penetra nel nostro organismo: attraverso i cibi che mangiamo, frutta e verdura, ad esempio, sia di filiera biologica che industriale – dalle mele alle pere, dalle carote alla lattuga ai broccoli – o attraverso l’acqua e le bibite in bottiglia che beviamo o ancora attraverso il contatto con i tessuti sintetici, con i giocattoli, con i cosmetici e molto altro. Sì, perché ormai la plastica è davvero ovunque ed è una quota consistente dei rifiuti prodotti e spesso abbandonati.

Foto di Emilian Robert Vicol da Pixabay

I rischi per la salute umana derivati dalla plastica

I rischi per la salute umana derivanti dalle tante sostanze chimiche contenute nelle microplastiche possono essere di vario tipo. Ci possono essere effetti negativi sulla fertilità per entrambi i sessi, rischio di ovaio policistico o endometriosi, difficoltà per il neurosviluppo, dal deficit di attenzione all’iperattività, dai disturbi cognitivi all’autismo, aumento del rischio di cancro, di problemi alla tiroide, di resistenza all’insulina e di insorgenza di diabete di tipo 2 ed effetti infiammatori con alterazione della microflora intestinale e possibile interferenza sull’assorbimento di nutrienti.

La campagna informativa sulla plastica dei lanciata dai medici

Ma c’è un modo per difendersi? Sì, cambiando un po’ alla volta stile di vita. Lo suggerisce la nuova campagna informativa sui rischi derivanti dalle sostanze tossiche rilasciate dalla plastica, promossa a inizio settembre dai Medici per l’Ambiente di ISDE Italia con la Rete italiana dei Medici sentinella, i rappresentanti dei medici di famiglia, degli endocrinologi, dei pediatri, con Choosing Wisely Italy e l’Università di Pollenzo (Cuneo).

Comportamenti corretti contro i danni della plastica

La campagna si articola attraverso volantini e poster – da esporre un po’ ovunque: negli studi medici, nelle scuole, nelle farmacie, in uffici e fabbriche, nelle palestre, nelle strutture turistiche, negli stabilimenti balneari, nei rifugi montani, nei negozi… – per mettere in guardia dai rischi e suggerire comportamenti virtuosi. Vediamone solo alcuni:

elimina da subito l’acqua in bottiglie di plastica e bevi quella del rubinetto, l’acqua “del sindaco”: in un litro d’acqua in bottiglia di plastica, infatti, ci sono circa 5 milioni di microplastiche;
scegli contenitori durevoli, come le borracce in vetro o in alluminio;
cerca negozi che vendono prodotti alimentari e per l’igiene sfusi;
scegli confezioni green come carta, cartone o alluminio e usa sacchetti in tessuto;
abolisci tutto ciò che è usa e getta;
impara a leggere le etichette: verifica che vestiti, tessuti, cosmetici siano plastic free e non abbiano trattamenti impermeabilizzanti o antimacchia che contengono PFAS;
per la pulizia scegli prodotti naturali a base di aceto, limone e bicarbonato;
anche per l’igiene personale usa saponi, creme e detergenti a base di prodotti naturali e privi di parabeni (ce ne sono, ad esempio, negli scrub sintetici);
non usare fragranze, profumi o candele per la casa che possono contenere ftalati;
spostati per lo più a piedi o in bicicletta: i pneumatici usurati dell’auto sono una delle principali fonti della plastica in ambiente;
smaltisci correttamente, negli appositi cassonetti, la plastica che comunque utilizzi.

Certo, ormai sembra davvero impossibile eliminare del tutto la plastica dalla nostra vita… Ma qualche rischio in meno, per la nostra salute, dobbiamo e possiamo correrlo.