Una grande conchiglia, o meglio un nautilus, si riflette su una guantiera. Insieme a questa, su di un piano d’appoggio spiccano anche frutti della terra e un prosciutto. Si tratta del dipinto “Natura morta con nautilus, limoni, prosciutto e calice” di Geerards Jasper (Anversa 1620 – Amsterdam 1654) ritrovato dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia dopo anni che era scomparso a seguito di una truffa. Geerards Jasper è uno degli artisti più rappresentativi nel campo della natura morta durante il periodo della cosiddetta età dell’oro della pittura olandese, specializzato in composizioni su tavolo, drappi e ornamenti. Il quadro, un olio su tavola di 59 x74 cm, firmato con il monogramma “JG fecit”, è stato recuperato al termine di un’indagine lunga e articolata che ha visto la collaborazione di numerosi enti ed istituzioni. L’opera ora andrà ad arricchire la collezione del Museo di Palazzo Grimani, in particolare sarà collocata nella sala da pranzo del palazzo in dialogo con il suo suggestivo soffitto, decorato da festoni con nature morte di cacciagione, ortaggi e pesci, alternate a fasce floreali. La consegna del dipinto al direttore regionale dei Musei del Veneto, Daniele Ferrara, da parte del Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia, Emanuele Meleleo, è avvenuta mercoledì 12 a Palazzo Grimani, alla presenza dell’assessore alla Sicurezza Elisabetta Pesce e di numerose autorità tra cui: il Prefetto di Venezia Michele di Bari, il Soprintendente Fabrizio Magani, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Nicola Conforti, il Comandante del Gruppo CC Tpc di Monza Giuseppe Marseglia, funzionari del MiC e rappresentanti di istituti universitari e di ricerca.
Alquanto rocambolesca è la storia giudiziaria che ha coinvolto il dipinto. Tutto ebbe inizio nel 1999 quando un antiquario olandese, proprietario del bene esposto in un palazzo nobiliare veneziano, fu vittima di una truffanella quale gli venne sottratto il dipinto e per cui ottiene un indennizzo dalla polizza assicurativa. L’opera diventa subito oggetto di ricettazione e di un lungo viaggio in diverse regioni d’Italia per finire poi all’estero. Grazie alla “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, che censisce 8 milioni di beni, tra cui 1.300.000 da ricercare, i Carabinieri dell’Arte nel 2018 individuano il dipinto di Jasper in vendita in una casa d’asta in Germania. Il quadro aveva lasciato il territorio italiano senza l’autorizzazione rilasciata dall’Ufficio Esportazioni del Ministero della Cultura.
Il dipinto, rimasto invenduto, rientra in Italia per essere messo in vendita da una nuova casa d’asta, questa volta lombarda. Solo nel 2021 i Carabinieri TPC recuperano finalmente la natura morta avviando le successive indagini comparative tra l’opera sequestrata e l’oggetto della truffa iniziale. I funzionari storici dell’arte della Soprintendenza veneziana svolgono studi bibliografici, sulla tecnica pittorica, circa la fattura della cornice e il retro del dipinto, che consentono l’identificazione del bene. A conclusione delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Brescia, che mettono fine ad anni di ricerche ed inseguimenti, viene disposta la confisca del dipinto che si decide di destinare al Ministero della Cultura. Il quadro ora integrerà l’offerta culturale del Museo statale di Palazzo Grimani, dimora di una delle più importanti famiglie del patriziato veneziano fino alla metà del XIX secolo, il cui palazzo venne acquistato dallo Stato italiano nel 1981. <In ottobre il museo ospiterà una mostra dedicata ad altre opere recuperate dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale> ha anticipato la direttrice del museo Valeria Finocchi.
<Ogni impegno a tutela dell’arte è per noi una strategia di difesa della nostra storia e del nostro patrimonio. Siamo a fianco di tutti coloro che ogni giorno si impegnano perché questo capitale sia protetto e mantenuto. Esprimo il mio ringraziamento e il mio plauso all’Arma dei Carabinieri per il recupero del dipinto di Geerards Jasper>. Si è congratulato così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, con i Carabinieri del Nucleo TPC di Venezia che hanno consegnato al direttore regionale Musei del Veneto il prezioso quadro. <Ora – conclude il Governatore – l’opera d’arte, dalla firma e dal soggetto prestigiosi, è in buone mani>.
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