
Alle porte di Venezia è stato fatto un ritrovamento unico in Italia: è stato scoperto in laguna un vivariumper la conservazione delle ostriche, probabilmente annesso a una villa del I secolo d.C. Un nuovo elemento, questo, che serve a leggere la storia della laguna “prima di Venezia” in epoca imperiale romana. Il racconto e la restituzione del ritrovamento sono visibili nella mostra allestita fino al 2 novembre al Museo di Storia Naturale dal titolo “Un ostriarium romano nella laguna di Venezia”, a cura di Carlo Beltrame e Elisa Costa. La mostra consiste nell’esposizione di oggetti rinvenuti durante lo scavo del vivarium per ostriche e delle strutture adiacenti di Lio Piccolo, nella zona di Treporti.
Le attività di ricerca sono state condotte da Carlo Beltrame, professore associato di Metodologie della ricerca archeologica presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari. Tutto è stato possibile grazie alle prime segnalazioni di Ernesto Canal, archeologo autodidatta, grazie a cui nella laguna veneta sono stati rinvenuti numerosi siti archeologici di età romana. Questo particolare sito archeologico, segnalato nel 1988 per la prima volta, si trova lungo la riva meridionale di Canale Rigà. Le indagini avviate nel 2021 hanno permesso di mettere in luce un vivarium per ostriche, costituito da una vasca lunga otto metri e larga un metro e mezzo. Sul fondo di questa sono stati rinvenuti circa 300 gusci di ostrica comune, specie che nel corso dell’ottocento è andata pian piano ad estinguersi nella laguna veneta. L’età delle ostriche è adulta, tra i 5 e i 7 anni: questo fa pensare che i molluschi siano stati fatti crescere in un altro luogo e che siano stati portati nel vivarium per essere mantenuti vivi prima della loro consumazione.
Le analisi al carbonio 14 dei pali di fondazione portano a datare la costruzione dell’edificio a metà del 1° secolo d.C. e, grazie al rinvenimento di alcuni pezzi di mosaico e di alcune lastrine di marmo pregiato, si pensa che l’edificio sia una villa di lusso marittima. La villa ora, a causa della subsidenza, fenomeno prevalentemente locale che comporta lo sprofondare del terreno, e dell’eustatismo, fenomeno molto più diffuso che comporta l’innalzamento del livello del mare, si trova completamente sommersa e fortemente deteriorata a 1,5 metri sotto il livello del mare.A differenza della villa, la vasca del vivarium è invece sempre stata sotto il livello del mare per garantire la sopravvivenza delle ostriche. Le condizioni e la posizione della villa sono un ottimo indicatore del cambiamento della laguna negli anni, soprattutto a livello morfologico e di maree. Tra i materiali rinvenuti duranti gli scavi si trovano numerosi oggetti, tra cui anfore perlopiù di produzione padana e adriatica, adibite al commercio di vino e di olio. Ulteriori contenitori provenienti dal Mar Tirreno e dalle coste settentrionali dell’Africa sono stati rinvenuti come prova della tratta commerciale.
Grazie a metodi di indagine acustica non invasivi, il team composto da Carlo Beltrame, la dottoressa Elisa Costa e diversi studenti e dottorandi Ca’ Foscari è riuscito a scandagliare il fondale e a mapparlo in maniera dettagliata, mentre la fotogrammetria ha permesso di ottenere accurati modelli 3D pari al vero. Questo metodo non è stato facile da applicare, la visibilità sott’acqua era ridotta e al massimo il range di visione era nitido fino a 1 mt. L’applicazione in sinergia di queste due tecniche ha apportato un enorme contributo alla comprensione dell’ambiente lagunare e del patrimonio sommerso, promuovendo la conoscenza e la valorizzazione della storia locale. Il progetto, finanziato dall’ateneo, Comune di Cavallino-Treporti, da sempre molto attento ai beni lasciatici dal passato ma ormai sommersi, e dai progetti “Changes” e “PRIN” promossi dal PNRR, è solo uno dei tanti che si stanno svolgendo nella nostra laguna al fine di identificare i legami storici con il passato. Numerosi sono infatti i siti ancora poco esplorati e identificati ma, grazie a scavi che avverranno nel corso degli anni, si potrà in futuro avere un quadro più ampio e dettagliato.
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