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Scuola Grande dei Carmini: «Cerchiamo sinergie per finanziare nuovi progetti»

Di finanziamenti non ne arrivano né dallo Stato, né da Regione e Comune: il Guardian Grande, Franco Campiutti, lancia l’appello per individuare collaborazioni a sostegno di una realtà che registra 10mila visitatori annui. Tra gli interventi più urgenti, quello all’altare della cappella

Più di dieci anni alla guida della Scuola Grande dei Carmini, tra impegni e responsabilità legati ad un luogo che ogni anno arriva ad accogliere circa 10mila visitatori provenienti un po’ da tutto il mondo. Il Guardian Grande, Franco Campiutti, ne racconta l’attività, lanciando un appello volto a rafforzare e a incrementare quelle sinergie che consentano alla Scuola di raccogliere aiuti e sostegni economici preziosi, affinché possa continuare ad essere presente e ad operare in città. Soprattutto se considerato che, economicamente parlando, non può che reggersi sulle proprie gambe. «Non riceviamo contributi né da parte dello Stato, né da Regione e Comune – spiega Campiutti –. Tutto ciò che facciamo è dunque possibile grazie a quello che otteniamo con le nostre forze o attraverso gli sponsor». Tra le collaborazioni più recenti, quella con Venice in Peril Fund, ente di beneficienza inglese che s’impegna nella raccolta di fondi da destinare al restauro e alla conservazione dell’arte e dell’architettura di Venezia. «Attraverso il suo sostegno – prosegue il Guardian Grande – abbiamo già potuto restaurare un trittico di dipinti di Antonio Zanchi, risalente a metà ‘600, che si trova nella sala capitolare. L’ente ha deciso di proseguire la collaborazione con noi, tanto da essersi accollato le spese del restauro della parete opposta, che presenta altri tre dipinti di Gregorio Lazzarini, sempre di metà ‘600: uno dedicato all’adorazione dei Magi e gli altri agli angeli che avvertono i pastori della nascita di Cristo». Dell’intervento si occuperà anche in questo caso la restauratrice Maristella Volpin. «Si tratta di sinergie importanti per le Scuole Grandi e, per una realtà piccola come la nostra, di valvole di respiro che consentono di continuare a operare».

L'altare della cappella
L'altare della cappella, intaccato dall'umidità

Tra le urgenze che necessiterebbero di intervento, il complesso dell’altare presente nella cappella al pianoterra, che si sta via via degradando a causa dell’umidità, che sta intaccando i marmi. «Il costo previsto per il suo restauro è di qualche decina di migliaia di euro: una cifra per noi difficile da poter sostenere senza aiuti», marca Campiutti. Intanto l’11 aprile verrà inaugurata una nuova mostra, fino alla prima decade di giugno, interamente dedicata a Jacopo Palma il Giovane. «Andremo ad esporre una pala d’altare, un suo auto ritratto e un disegno inedito, che sembra essere stato scoperto da poco. Il curatore ha proposto di allestire le tre opere proprio nella Scuola Grande e l’idea mi è piaciuta molto fin da subito, tanto che ho dato la nostra disponibilità. Saranno collocate nella sala dell’Archivio, dov’è presente una grande scrivania e, proprio sopra a quest’ultima, posizioneremo al centro il disegno, mentre ai due lati, su cavalletti, il resto». Nell’ottica del Guardian Grande, un’esposizione che incentiverà le visite, a cui tra l’altro potrebbe prossimamente aggiungersene un’ulteriore incentrata su Alessandro Longhi e, nello specifico, su due ritratti realizzati con un ventennio di distanza l’uno dall’altro: uno di proprietà di un gallerista e l’altro custodito nella canonica della chiesa dei Carmini. «Abbiamo dovuto chiedere l’autorizzazione per avere l’opera in prestito al parroco, don Massimiliano Causin, che a sua volta si è rivolto alla curia per avviare l’iter con la Soprintendenza».

Il soffitto della sala Capitolare
Più i turisti che i locali tra i visitatori

Tra gli accordi consolidati, quello con Venice Music Project, il cui focus consiste nella ricerca, restauro e rappresentazione di opere musicali veneziane del periodo barocco. «Ogni sabato propongono un concerto serale», racconta Campiutti, snocciolando le altre attività ospitate proprio all’interno della Scuola Grande dei Carmini: convention aziendali, presentazioni di libri, conferenze. «Insomma, tutto ciò che ci permette di guadagnare qualcosa per poter continuare a portare avanti l’attività. Visite? Ci sono gruppi che raggiungono la Scuola insieme alla propria guida, mentre altri ne chiedono una. In questo caso cerchiamo di mettere a disposizione confratelli e consorelle della Scuola, per far sì che accompagnino un gruppetto di persone». Particolarmente apprezzato dai turisti è il soffitto del Tiepolo. «Siamo visitati più dagli stranieri che dai locali. Tante e variegate sono le nazionalità: dagli inglesi ai francesi, fino agli americani ed australiani». Numeri complessivi annui che, prima dello scoppio della pandemia da Covid, erano più alti, anche se oggi la curva sta risalendo.

Il Guardian Grande Franco Campiutti
Campiutti, Guardian Grande dal 2013

«Siamo sempre disponibili – sottolinea Franco Campiutti – ad eventuali richieste di collaborazione. A maggio verrà ad esempio ospitato nella Scuola un importante congresso. Tutto ciò che è permesso fare e che non va ad intaccare la moralità dei nostri spazi, è ben accetto». Un incarico, quello assunto da Campiutti dal 2013, che sta cercando di svolgere al meglio, come lui stesso afferma. «Mai, nel passato, avrei pensato di arrivare un giorno a ricoprirlo. Nel 2006 sono stato introdotto in questa realtà da Bernardo Centanni, già Guardian Grande prima di me e mio amico, iniziando una collaborazione. Poi, quando è venuto a mancare, nel 2013 la cancelleria della Scuola ha pensato di affidare a me questo ruolo. Il bilancio di questi lunghi anni è positivo».

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