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Stitichezza e lassativi: non curatevi da soli

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Giovanni Leoni, specialista in Chirurgia Generale

Nell’immaginario collettivo c’è una consuetudine o una necessità psicologica: bisogna andare di corpo tutti i giorni. Per la stipsi, o stitichezza che dir si voglia, una commissione di esperti di livello mondiale, adeguatamente selezionata sulla base della produzione scientifica, ha licenziato negli anni dei criteri diagnostici – chiamati “i criteri di Roma”, nome che deriva dalla sede della riunione collegiale finale – sempre migliorati come affidabilità di giudizio nel tempo. Il lavoro prodotto per emanare questi criteri ha coinvolto 87 esperti provenienti da 18 paesi raggruppati in 14 comitati.

Il primo assunto è che l’evacuazione da 3 volte a una volta ogni 3 giorni è considerata ancora nella norma come ritmo, ma vi sono evenienze aggiuntive – il dolore durante l’atto, lo svuotamento insufficiente, la scarica in più tempi, la necessità di digitazione per evacuare… – classificate per definire il livello di disfunzione e arrivare alla diagnosi di stipsi a lento transito, cioè quando la frequenza di evacuazione è ridotta, e stipsi con deficit espulsivo. Le due condizioni possono essere separate o anche coesistere.

Immagine di stefamerpik su Freepik
Stitichezza cronica o occasionale: fattori scatenanti

Esiste chi si trascina la stitichezza a livello famigliare da una vita e chi diventa stitico o presenta un alvo alterno improvvisamente. In questi casi l’indagine diagnostica con priorità diventa un obbligo, anche in assenza di altri sintomi, per escludere l’insorgenza di patologie più serie, come un tumore del colon.

In condizioni normali l’organismo non dovrebbe aver bisogno di aiuti esterni per evacuare, ma sono molte le possibili cause non oncologiche in grado di perturbare questo equilibrio: l’età (le persone anziane possono andare incontro a maggiori difficoltà, anche e soprattutto per le modifiche allo stile di vita), un’insufficiente assunzione di liquidi (disidratazione), una dieta povera di fibre (cereali integrali, frutta e verdura), una scarsa attività fisica o, non ultima, l’assunzione di farmaci.

Foto di FotoshopTofs da Pixabay
Soluzioni alla stitichezza: tipologie di lassativi

I lassativi sono i medicinali più assunti per autoprescrizione e passa parola. Si dividono in 5 famiglie principali con diversa modalità ed intensità di azione:

  1. i lubrificanti, come l’olio di vaselina: hanno un effetto modesto, ma spesso sufficiente a migliorare il transito;
  2. gli zuccheri non assorbibili, come il lattitolo: sono gradevoli al gusto, delicati e molto dosabili come effetto, anche per persone giovani. Possono però dare gonfiore intestinale;
  3. le fibre, dalla semplice crusca a prodotti più moderni e celebrati: sono i formanti massa con aumento della motilità riflessa del colon, cioè fibre che non essendo assorbite aumentano la massa fecale favorendo il transito intestinale. Per ottenere l’effetto desiderato, però, ed evitare l’ostruzione proprio dell’intestino è assolutamente necessario assumerle con un’adeguata quantità d’acqua;
  4. gli osmotici-salini, come i sali di magnesio: provocano il richiamo di liquidi nel colon. Sono usati prevalentemente quando ci si prepara agli esami endoscopici e agli interventi chirurgici in cui è prevista una completa pulizia del colon. Ma sono utilizzati anche nel quotidiano, a bassi dosaggi, per stimolare la motilità intestinale;
  5. gli irritanti, a base di cascara sagrada (un albero originario dei boschi di conifere del Nord Est degli Stati Uniti e del Canada), senna e aloe, oltre al tristemente noto olio di ricino: si trovano sia nei preparati farmaceutici sia a livello di erboristeria nelle confezioni più varie. Sono sicuramente efficaci, ma possono provocare danni all’intestino con l’uso prolungato nel tempo.
Stitichezza: differenze tra preparati da farmacia ed erboristeria

Ma quali sono le differenze tra un preparato farmaceutico e di erboristeria? Nei primi è sempre indicata la tipologia di prodotto, la sua base scientifica e la sua concentrazione, cioè quanto farmaco realmente produttivo è contenuto nella pastiglia. Nel secondo caso, invece, queste condizioni non sono sempre indicate.

La morale comunque è una sola: in caso di stipsi, tanto più se notate una variazione recente dei vostro ritmo abituale, consultate sempre per prima cosa il vostro medico di famiglia. Non curatevi mai da soli.

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