
Imparare salvando: attraverso il recupero del passato si formano nuove competenze. Nel Centro Storico di Venezia il pavimento risalente al periodo Barocco di Palazzo Pisani, dove ha sede il Conservatorio Benedetto Marcello, è tornato a splendere grazie ad un corso di alta formazione che ha visto coinvolti 8 specializzandi nel settore del restauro e dell’edilizia attualmente inoccupati, guidati dalla mano sapiente di Stefano Vianello, maestro terrazziere della Confartigianato. Come ha spiegato il docente e artigiano Stefano Vianello, il pavimento in questione presentava una superficie fortemente compromessa a causa della sua posizione al piano terra e della risalita dei sali. Trattandosi di un pavimento storico alla veneziana a base di calce era necessario affidare il processo di restauro a mani esperte, capaci di applicare i metodi tradizionali. Il corso realizzato fa parte di un progetto che unisce la salvaguardia del patrimonio artistico di Venezia con la formazione di personale specializzato in antiche tecniche artigiane. L’iniziativa, organizzata dalla Confartigianato Venezia, gestita dal Centro di Formazione Logistica Intermodale e finanziata dal bando ICONA della Regione Veneto, è stata accolta con entusiasmo sia da Fabio Moretti, presidente del Conservatorio Benedetto Marcello, che dal direttore del Confartigianato Venezia Matteo Masat.
Nel restauro dei manufatti artistici della città di Venezia conoscere e saper applicare le antiche tecniche di lavorazione è fondamentale. Per questo motivo la riparazione del pavimento di Palazzo Pisani è stata affidata a Vianello S.r.l., ditta fondata nel 1997 dai fratelli Marco e Stefano Vianello e specializzata nella realizzazione e nel restauro di pavimenti in seminato alla veneziana e pastellone. Stefano entra nel mondo dei terrazzieri a 16 anni affiancando i migliori maestri terrazzieri veneziani, questo gli consente di apprendere le antiche tecniche di lavorazione. Nel 2019 entrambi i fratelli hanno ottenuto la qualifica di restauratori di lapideo e sono stati riconosciuti come maestri artigiani dalla Regione Veneto. «Questo mestiere non si impara a scuola in mesi o anni – spiega Stefano Vianello – ma il miglior modo per apprenderlo è il cantiere. Solo stando a contatto con certe opere impari a riconoscere, ad apprezzare e a trattare la bellezza». Da qui, la scelta di trasformare un cantiere di restauro in un corso di alta formazione.
«I pavimenti ci raccontano una storia che deve essere ascoltata e maneggiata con cura, rispettandone tradizioni e metodi». Con queste parole Stefano Vianello, introduce il lavoro svolto durante il restauro del pavimento di Palazzo Pisani. I pavimenti storici veneziani sono a base di calce, di conseguenza risulta fondamentale rispettare le tecniche tradizionali per realizzare un restauro coerente, durevole e conservativo. L’intervento svolto è iniziato con delle accurate analisi chimiche dei sali in risalita, necessarie per svolgere una corretta desalinizzazione. Dopo la semina delle scaglie di marmo, segue la bagnatura che favorisce l’inserimento delle scaglie di marmo nella “stabilidura”, composta da calce e graniglia sottile di marmo. Si procede con la rullatura, operazione che livella e compatta in modo omogeneo la semina. Segue la battitura, eseguita con il fero da bàter, necessaria per l’indurimento della calce. Questa operazione deve essere svolta tutti i giorni per un determinato lasso di tempo. Infine, si esegue la levigatura con uno strumento adatto alla calce, ossia l’“orso”. L’impiego di levigatrici moderne pensate per il cemento sfarinerebbe la superficie. Ogni fase, dalla semina alla lucidatura viene svolta manualmente e richiede una grande conoscenza di movimenti e strumenti.
L’intervento di restauro e il corso formativo sono stati resi possibili grazie al bando ICONA, il primo promosso dalla Regione Veneto per la tutela dell’artigianato nella città storica di Venezia.«Crediamo molto in questi progetti perché uniscono la conservazione del patrimonio artistico e architettonico di Venezia, all’esigenza di attrarre dei lavoratori che apprendano e tramandino questi meravigliosi mestieri del saper fare umano offrendo anche un lavoro a persone inoccupate» spiega Matteo Masat, direttore della Confartigianato Venezia. Sia Masat che Vianello hanno messo in luce la principale difficoltà del settore, ossia trovare manodopera specializzata. Fattore questo che mina la sopravvivenza di mestieri artigiani tradizionali. Vianello s.r.l. per contrastare queste criticità collabora con delle scuole per attrarre nuovi talenti e promuove l’ingresso delle donne in questo mestiere, valorizzando la loro sensibilità estetica. «Spero che la Regione finanzi iniziative simili – conclude Masat – perché solo in questo modo evitiamo che il saper fare unico della nostra città e rinomato in tutto il mondo vada perduto».
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