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Torna in laguna Titizé: lo spettacolo onirico ispirato a Venezia

Dal 9 luglio, a meno di un anno dal debutto e oltre 50 mila presenze, lo spettacolo ufficiale della città di Venezia torna al Teatro Goldoni. Acrobati, attori e musicisti della Compagnia Finzi Pasca portano in scena nuovi quadri onirici

Clowneria, danza, musica e teatro acrobatico si muovono all’unisono, come in un sogno, sulle onde e nei ritmi di Venezia. A meno di un anno dal debutto e dopo il successo internazionale, “Titizé – A Venetian Dream”, lo spettacolo ufficiale della Città di Venezia, con cui Daniele Finzi Pasca ha reinventato la commedia dell’arte, torna dal 9 luglio al Teatro Goldoni di Venezia, dove rimarrà in cartellone per tutta l’estate fino al 21 settembre, ogni sera dal mercoledì alla domenica alle ore 19.00 (con una breve pausa dal 4 al 19 agosto). Dopo aver affascinato oltre 16.000 spettatori al Théâtre Le 13ème Art di Parigi nella scorsa primavera, lo spettacolo ha registrato il tutto esaurito anche al Teatro Donizetti di Bergamo e al Grand Théâtre de la Coursive de La Rochelle. Con più di 50.000 presenze complessive, “Titizé” si conferma un’esperienza scenica capace di coinvolgere pubblici eterogenei, fondendo acrobazia, poesia visiva e immaginario veneziano in una narrazione dal respiro universale. Co-prodotto dal Teatro Stabile del Veneto con la Compagnia Finzi Pasca e in partnership con la Compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo, la rappresentazione ha fatto tappa anche agli Arcimboldi di Milano e al Campania Teatro Festival di Napoli e si prepara ora al ritorno a casa, sul palcoscenico dove è nata. Lo spettacolo, che quest’anno si arricchisce di nuovi quadri, è stato pensato e fortemente voluto dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale come progetto di rilancio internazionale del palcoscenico del Teatro Goldoni, il più antico tra i teatri moderni a Venezia e in Italia, che vanta 400 anni di attività, confermandosi piazza teatrale di innovazione e produzione in linea con i grandi teatri europei. Un luogo in cui la tradizione e l’innovazione veneziana della commedia dell’arte e del teatro di prosa si trasformano in una produzione teatrale dedicata a un pubblico italiano e internazionale di tutte le età, grazie all’utilizzo del linguaggio universale. La scorsa stagione “Titizé” aveva superato ogni aspettativa coinvolgendo il pubblico veneto, nazionale e internazionale di Venezia: oltre all’Italia, sono stati più di 25 i Paesi rappresentati con spettatori stranieri in prevalenza da Svizzera, Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Germania, Austria, Australia e Olanda.

In scena il teatro della meraviglia e dello stupore

“Titizé – A Venetian Dream” è un’espressione teatrale fondata sulla meraviglia e sullo stupore, che racconta il rapporto fra Venezia, l’acqua e l’uomo. L’opera è scritta e diretta da Daniele Finzi Pasca, tra i membri fondatori dell’omonima compagnia di base a Lugano in Svizzera, che nei suoi oltre 40 anni di attività internazionale ha realizzato oltre 40 rappresentazioni, fra cui 3 cerimonie olimpiche, 2 spettacoli per il Cirque du Soleil e 9 opere liriche, calcando i palcoscenici di circa 600 teatri e festival in 46 paesi di tutto il mondo, per oltre 15 milioni di spettatori. Le musiche dello spettacolo sono di Maria Bonzanigo e sono state eseguite dall’Orchestra di Padova e del Veneto diretta dal Maestro Pasquale Corrado, con la partecipazione del Coro Città di Piazzola sul Brenta. La surreale scenografia, invece, è a cura di Hugo Gargiulo, assistito da Matteo Verlicchi, mentre i costumi che in parte richiamano i fasti veneziani sono di Giovanna Buzzi. Fedele al linguaggio dei sogni che restituisce immagini evanescenti, allusioni e miraggi, “Titizé – A Venetian Dream” è uno spettacolo che conduce lo spettatore in un universo rarefatto e surreale. La sua narrazione, apparentemente frammentata ma profondamente allusiva, si sviluppa in un gioco caleidoscopico che intreccia diversi piani di significato, rievocando un iperbolico grammelot.

Tu sei: lo spettacolo dove realtà e sogno si confondono

“Titizé”, ovvero “tu sei”, è un modo di dire emblematico e pieno di ritmo, preso dal vocabolario veneziano, che con la sua evocativa sonorità richiama l’attenzione sul potere del verbo “essere”, sottolineando l’universalità di un’esperienza immaginata per coinvolgere intimamente il pubblico. Lo spettacolo fonde tradizione e innovazione in un affascinante connubio tra clowneria, linguaggio del corpo e acrobazie, che permettono di alludere, creare metafore e amplificare emozioni. Sirene e pulcinella volanti si muovono fluidi sul palco, in scene dove realtà e sogno si confondono, nell’evocazione di una Venezia liquida dove ogni cosa è possibile. Tutto questo grazie all’utilizzo di innovative macchine sceniche, dando vita a un teatro per tutti senza dover ricorrere alla parola. Con un cast di dieci talentuosi interpreti, tra cui acrobati, attori e musicisti, “Titizé” invita a immergersi nell’essenza di Venezia, dove il passato e il presente si mescolano in un unico affascinante racconto e le storie, sparse come conchiglie sulla spiaggia, ognuna con la sua bellezza, peculiarità e mistero, si ricompongono in un prezioso mosaico. Lo spettacolo, inoltre, diviene anche l’occasione per gettare uno sguardo sul futuro di una città ancora in grado di produrre e di esportare la sua arte e la sua capacità di resilienza in tutto il mondo.

La poesia e i misteri di Venezia tra equilibri impossibili

«La drammaturgia dei nostri spettacoli usa con parsimonia le parole ma ci interroga con immagini contraddittorie, allusioni e miraggi. Ci saranno i riflessi nell’acqua, la diafanità delle sfocature quando le nuvole scendono basse basse, così come il gioco mitico del mascherarsi che ci rimanda al velarsi per svelarsi e per poi ancora rivelarsi: i tre movimenti magici che i maghi e gli sciamani conoscono e si tramandano» rivela Daniele Finzi Pasca. Poi spiega le atmosfere che si percepiscono durante lo spettacolo: «C’è la notte e la sua follia, le cialtronate dei buffoni, oggetti che levitano, acrobati che volano, pioggia surreale e un continuo ricreare equilibri impossibili. Ci sono i personaggi della tradizione che in un gioco caleidoscopico vengono moltiplicati, sdoppiati, smontati e ricostruiti. Uno spettacolo nel quale, come sempre, inseguiamo la leggerezzamantenendo un continuo dialogo fatto di empatia con il pubblico. Mettiamo in scena il mondo dei Guittiche questa volta si presentano come abili prestidigitatori». Al centro le dello spettacolo la peculiarità di Venezia, piccola isola al centro del mondo: «Portiamo in scena Venezia con il suo splendore, le sue atmosfere, la sua poesia e i misteri che la abitano. – continua Finzi Pasca – Costruire una commedia comica e allo stesso tempo dello stupore è la sfida di questa collaborazione tra il Teatro Stabile del Veneto, la Compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo e il nostro gruppo di creatori che proprio quest’anno festeggia i 40 anni di avventuroso sodalizio artistico. Una produzione immaginata per un pubblico che nelle notti estive veneziane ha voglia di immergersi in un viaggio onirico».

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