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Torna “La Voce Grande di Venezia”, per scoprire la storia della città

Riparte domani, sabato 10, e diventa permanente, la serie di concerti immersivi delle formazioni corali della Big Vocal Orchestra e dei Vocal Skyline, dirette da Marco Toso Borella: «Con emozione raccontiamo i luoghi storici della città».

Sulle note dei Coldplay e dei Queen si riscoprono i luoghi storici di Venezia. Riparte domani, sabato 10, “La Voce Grande di Venezia”, la serie di concerti immersivi delle formazioni corali della Big Vocal Orchestra e dei Vocal Skyline, dirette da Marco Toso Borella. Le due formazioni, che con 250 voci costituiscono il coro più grande d’Italia, tornano con il loro canto a raccontare la bellezza della storia di Venezia, con una grande novità: quest’anno la rassegna, che vede il supporto del Comune di Venezia, oltre a coinvolgere le Scuole Grandi cittadine, si estenderà ad altre location storiche dei “Gioielli nascosti di Venezia”, gestiti da Fondazione Venezia Servizi, sorta dall’unificazione di IPAB IRE – Istituzioni di Ricovero e di Educazione di Venezia e l’Antica Scuola dei Battuti di Mestre, che metteranno a disposizione i loro luoghi tutti da riscoprire della Scala Contarini del Bovolo, l’Oratorio dei Crociferi, il Complesso dell’Ospedaletto e la Chiesa delle Penitenti. Disponibilità è stata data anche dall’Ateneo Veneto, l’ex Scuola Grande San Fantin. Inoltre il progetto, lanciato nel 2023 e tenutosi in un’unica giornata, proseguito lo scorso anno con diversi appuntamenti nel mese di maggio, da quest’anno prenderà le forme di un evento permanente che si svilupperà nell’arco dell’anno fino al mese di dicembre.

Il primo concerto nel Corridoio San Domenico

La rassegna di concerti-spettacolo immersivi, volti a valorizzare la memoria di queste antiche istituzioni della Repubblica Serenissima attraverso un’offerta musicale accattivante ed emozionante, comincia in grande domani, sabato 10, alle ore 20.45, nel Corridoio San Domenico della Scuola Grande di San Marco situata nell’ex convento domenicano Ss. Giovanni e Paolo, che oggi è inglobato nel complesso dell’Ospedale Civile di Venezia. Il primo spettacolo della terza edizione di questo format, che propone una maratona musicale, artistica e culturale, sarà quello più immersivo ed originale di tutti. Nel corridoio San Domenico, infatti, lungo 123 metri, lo spettacolo si svolgerà con il pubblico al centro circondato da strumenti e cantanti che intoneranno vari brani e si muoveranno al ritmo di musica. Sarà un repertorio che coinvolgerà diversi generi musicali, come Coldplay, Queen, Eurythmics, passando per Battiato e i Nirvana, Purcell, Orff e gli antichi brani della scuola veneziana fino al musical The Greatest Showman. Il successo dell’iniziativa nasce proprio dal mescolare diverse forme d’arte. Durante ogni evento una guida turistica accreditata, grazie alla collaborazione dell’Associazione Guide Turistiche di Venezia e Best Venice Guides, svolgerà una piccola introduzione sulla storia e l’apparato storico artistico del luogo che farà da teatro all’evento.

Eventi trasversali

I concerti-spettacolo firmati dall’artista Marco Toso Borella, si concentreranno sul dialogo tra diverse forme d’arte: musica pop e storia della Serenissima, coreografie e coinvolgimento attivo del pubblico letteralmente immerso all’interno del coro, divulgazione storica e poesia, storia dell’arte e la magia di effetti luce mozzafiato. Gli eventi, con ingresso gratuito – con prenotazione obbligatoria su www.bigvocalorchestra.it – si caratterizzano per la loro trasversalità:  «Il desiderio è di rendere questi eventi artistici accessibili al  numero più vasto possibile di persone. Tra le vaie canzoni inseriamo la storia di una perla del 1600. Questo ci permette di far scoprire luoghi e realtà poco conosciute ma ancora vive che rappresentano l’identità della città. – ha detto Francesca Bellemo, responsabile dell’iniziativa, nonché voce solista della formazione corale – Visto che la memoria si sedimenta quando c’è un’emozione, i nostri concerti vogliono puntare proprio sull’esperienza emotiva, così che gli spettatori possano ricordare la storia dei luoghi in cui cantiamo. Così la musica non è solo svago, ma diventa un momento di cultura e socialità».

Le prossime tappe

Con repertorio e format sempre rinnovati, oggi sono confermati gli spettacoli del 27 giugno all’Ateneo Veneto, a San Teodoro l’8 settembre) e San Rocco il 13 settembre, per poi proseguire a Santa Maria del Carmelo e a San Giovanni Evangelista il 14 settembre, alla Scuola Dalmata di S. Giorgio e Trifone il 19 settembre. Tante altre sono le date che devono ancora essere definite come quelle con la Scuola Grande di Santa Maria di Valverde (Misericordia) e la Chiesa di San Giacomo (Arciconfraternita di San Cristoforo della Misericordia). Ci saranno poi da stabilire le date ne “I luoghi nascosti Venezia” in base alla disponibilità degli spazi. «Come nel passato di Venezia le antiche Scuole Grandi, insieme alle tante scuole di mestieri e nazionalità, rappresentavano un corpo intermedio tra stato e cittadini, un vero e proprio welfare ante litteram. Così, l’intenzione dell’iniziativa è quella di rafforzare quando non addirittura ricostituire questo rapporto tra la città che vive e i suoi antichi palazzi, gioielli di inestimabile ricchezza artistica e culturale, ma talvolta sconosciuti agli  stessi veneziani. – ha sottolineato il direttore artistico Marco Toso Borella – La Voce Grande di Venezia è quindi un’occasione unica per mettere in dialogo i veneziani e il tessuto sociale di oggi con la Venezia di ieri, coinvolgendo lo spettatore in un’esperienza immersiva ed emotiva unica nel suo genere che sarà per tutti indimenticabile». Realtà storiche ancora pulsanti, o che nel tempo si sono trasformate diventando altro, non solo dunque saranno cornice degli eventi ma vere protagoniste. «Questo progetto è testimonianza di come Venezia sia una città viva e resiliente in grado di trasformarsi e raccontare le cose antiche in modo innovativo. – ha detto infine l’assessore Paola Mar, complimentandosi con l’iniziativa – In un mondo che riduce il tempo dell’emozione il plauso va ad iniziative di questo genere che invece lo espandono».

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