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Trekking Italia: la sezione Triveneto ha compiuto 25 anni

Con numeri sempre in crescita la sezione ogni anno propone almeno cento uscite giornaliere e trenta di più giorni

La sede del Triveneto del Trekking Italia ha compiuto 25 anni. Un quarto di secolo è un bel traguardo per la sezione Triveneto dell’associazione, che nella sede veneziana di Marghera è punto di riferimento per i soci di Veneto, Friuli e Trentino Alto Adige, la cui missione è avvicinare le persone alla natura, portandole a conoscerla, rispettarla e difenderla. Un compleanno che la sezione ha voluto celebrare venerdì 12 al Teatro dei Frari a Venezia, nell’incontro “Valori e temi dell’escursionismo e del trekking: le associazioni si interrogano”, il primo dei diversi incontri pensati per l’occasione, in cui hanno partecipato anche esponenti del CAI e della Giovane Montagna, con cui sono stati ribaditi i valori fisici e culturali del camminare.

Scoprire il territorio a piedi

Scopo del Trekking Italia, associazione di promozione sociale nata a Milano nel 1985, è infatti quello di valorizzare il cammino come attività per il benessere psicofisico e come luogo di incontro in tutte le sue espressioni, favorendo le relazioni sociali, la scoperta dei luoghi, l’esplorazione, la conoscenza e il rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali, di tutte le culture e delle rispettive tradizioni. Trek di più giorni sulla Via Francigena o sul Cammino di Santiago, di un week-end e camminate giornaliere sono le tre principali attività che l’associazione propone attraverso i suoi trenta accompagnatori che hanno svolto un percorso di formazione obbligatorio. Con i soci il Trekking Italia vuole riscoprire a piedi e con occhi nuovi diversi sentieri e percorsi tra aspetti naturali e culturali dei territori, favorendo inoltre la nascita di nuovi rapporti di amicizia e solidarietà.

Numeri in crescita

«La sezione è nata nel 1999 grazie ad una ventina di soci dopo che operavano già da qualche anno in un’area che ormai risultava scoperta» racconta il socio fondatore Carlo Rubini, che per anni è stato anche coordinatore della sede, ora guidata da Marina Tonolo. «Il gruppo fondante è veneziano, ma abbiamo anche molti accompagnatori seminati per la regione» spiega Rubini, dicendo che la sezione propone almeno cento uscite giornaliere all’anno: «Ogni fine settimana organizziamo in genere due gite, una il sabato e l’altra la domenica con gradi diversi di difficoltà, così da permettere a tutti di trovare l’itinerario adatto alle loro possibilità. Non è raro però organizzare anche tre uscite». Inoltre una trentina sono i trekking dai 3 ai 10 giorni che la sezione propone annualmente: «Alcuni sono itineranti con tappa ogni notte in un posto diverso, mentre altri fanno base in un unico luogo. Ogni anno da tradizione presentiamo un’offerta enorme, che implica tanto lavoro per lo staff volontario della segreteria» continua Rubini. Mediamente alle gite partecipano una quindicina di persone, ma il numero può variare da 5 fino a 25, per questo generalmente i soci si muovono organizzandosi con gruppi di macchine e solo raramente viene organizzato un pullman. Oggi sono circa 600 i soci della sezione, di cui il 70 % donne, mentre l’età media degli iscritti è di 60 anni. Ultimamente è nato però un gruppo virtuale under 45 anni che sta funzionando bene. La maggior parte degli associati, 250, sono della provincia di Venezia, cui seguono Treviso e Padova, mentre a livello nazionale ad oggi nelle sette sedi sono 7 mila le persone iscritte. Sia a livello locale che nazionale l’associazione, che ogni anno ha un ricambio del 50% dei soci, ha dimensioni numeriche in continua crescita, eccetto l’anno del Covid quando si era verificata una breve flessione. «La parte più fidelizzata è quella dei soci che si prenotano alle gite giornaliere» spiega Rubini.

Trekking e storia

Interessante è quest’anno la collaborazione avviata con il Museo M9 di Mestre per cui l’associazione curerà durante l’anno sette itinerari improntati sul ‘900. Si tratta di trekking di valore storico urbanistico con soste nei luoghi significativi della storia del ‘900. Il primo appuntamento sarà il 27 gennaio con l’itinerario al “Sacco di Mestre, lo sfregio nella Mestre bella“, una camminata nei luoghi della speculazione edilizia della terra ferma. L’itinerario, della durata di 7 ore, con partenza alle ore 9 alla Rampa Cavalcavia, si svolgerà attraverso Corso del Popolo, Altobello, Viale San Marco, Via Miranese, Piazzale Candiani, Mestre centro, Bissuola e Carpenedo. «Quando organizziamo una gita uno dei nostri obiettivi è sfruttare quasi sempre il camminare per svolgere approfondimenti culturali» continua Rubini. Trekking di più giorni saranno invece organizzati ad aprile in Gran Bretagna e Sicilia, a maggio in Croazia e a giugno in Portogallo. Ad agosto si farà invece un giro nelle Dolomiti di Brenta e nell’alta via numero n.1 nel cuore delle Dolomiti Ampezzane. «A settembre ci sarà anche il trekking a piedi da Verona a Venezia, tracciato e inventato da noi» anticipa Rubini. Ad ottobre si proseguirà nei territori del prosecco tra Valdobbiadene e Conegliano e in Friuli nella zona di Tarvisio al confine con la Slovenia, e non mancheranno trekking alle Cinque Terre, New York e uno in Madagascar. «Se anni addietro organizzavamo grandi trekking all’estero come quelli in Perù, nelle Ande e in Patagonia, oggi i viaggi oltre oceano sono diminuiti in quanto ci poniamo il problema del rispetto del pianeta e cerchiamo di fare meno viaggi in aereo».

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