ULSS3: Patentino per i cani che mordono a Venezia

«Il numero dei cani è in aumento e di conseguenza aumentano le morsicature – spiega il dottor Guadagno – nel 2023 nel territorio di Venezia, Mirano-Dolo e Chioggia, ci sono stati 160 episodi di morsi e tra questi alcuni per cui i proprietari sono stati oggetto di ordinanza, a seguito di visita medica del soggetto aggredito. Questo evento mette in moto un iter che fa sì che l’azione venga segnalata al servizio veterinario e di igiene pubblica, che risalendo al proprietario, dopo una decina di giorni, fa visita per un controllo al cane e intervista il proprietario, in seguito viene assegnata una categoria di pericolosità all’animale da 0 a 3».

«La categoria “0” rappresenta i problemi più lievi, che richiedono una raccomandazione orale al padrone – chiarisce – a salire la “1” può anche prevedere delle indicazioni scritte e il consiglio di assicurare l’animale e frequentare il corso, mentre per la categoria 2 le prescrizioni sono obbligatorie e si raccomanda la frequenza. La 3, la più preoccupante, prevede l’obbligo di assicurazione e di ottenimento del “patentino” a seguito del percorso educativo. Siccome questo tipo di attività formativa non è molto diffusa, l’accesso non è riservato ai soli residenti del Comune, ma è aperto all’intero territorio dell’ULSS. Siccome non è aperto solo a chi è obbligato, è un’ottima occasione per chi vuole sapere qualcosa in più per come gestire correttamente un cane».

«Le lezioni si alternano fra teoria e pratica, con un esame finale per chi deve obbligatoriamente dimostrare di superare il percorso per gestire cani categorizzati come complessi da gestire – chiarisce il sanitario – si svolgerà nella sede comunale di Via Rio Cimetto a Mestre nelle giornate del 3, 9 e 16 novembre dalle 9 alle 16 e il veterinario comportamentista che gestisce lgli appuntamenti insegnerà come avvicinarsi correttamente alle gestione di un animale, sfatando alcuni luoghi comuni. L’accesso è aperto alle persone mentre per i cani, i posti sono dedicati a quelli che devono affrontare il percorso educativo».

«Il corso base, che rilascia un attestato di partecipazione, è gratuito – precisa – mentre per quello obbligatorio, riservato ai proprietari oggetto di ordinanza, il costo è assolto dal Comune che richiede un minimo contributo. Le attività pratiche vengono definite sulla base di peculiarità e caratteristiche dei quattro zampe “morsicatori”, infatti ci sono razze più impegnative come i molossoidi, ma hanno ricevuto denunce anche piccoli ma “pepati” Yorkshire. Il comportamento che crea lesioni nasce al 99% da una malagestione dei proprietari, tanto che tutti i can che abbiamo avuto in custodia sono migliorati. Il cane è un po’ lo specchio del proprietario, se viene tenuto come status symbol di uno stile di vita al limite, non potrà che comportarsi fuori dalle righe, per questo lavoriamo anche sui proprietari e non solo sugli animali».

«Se da un lato i bambini non dovrebbero mai essere lasciati soli con il proprio cane – precisa il veterinario – è anche cambiato il concetto di famiglia e si tende a umanizzare, a volte un po’ troppo, i nostri animali. Capita così che i cani vengano considerati come dei figli. In questo la moda svolge un ruolo, si prende la razza di tendenza salvo poi scoprire che, una volta non più cucciolo, il cane ha esigenze e costi importanti. Non è raro che persone si rivolgano a noi per un aiuto nelle cure sanitarie (dove i farmaci animali arrivano a costare anche 5-6 volte più di quelli umani), ma noi come veterinari pubblici possiamo assistere sono animali senza proprietari».

«Il consiglio che do – conclude il dottor Guadagno – è evitare di seguire le mode quando si vuole un cane, ma se non si può farne a meno, lasciar perdere chi vende animali su Internet a prezzi stracciati perché tutto quello che si risparmia lo si spende per l’assistenza alle tare genetiche. Poi non umanizzare eccessivamente l’animale, portandolo in braccio o in passeggino e soprattutto imparare a gestirlo, per evitare comportamenti che possono diventare violenti e pericolosi, infatti non è quasi mai solo colpa del cane se succedono episodi di attacchi e morsi. Chi ne va di mezzo poi è il quattrozampe, perché se scatta la confisca rischia poi di passare anni in canile per le lungaggini dei processi e anche se viene rieducato, resta senza padroni. Cerchiamo di rispettare i cani per quella che è la loro natura e loro ci restituiranno molto».