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Un fumetto per rilanciare il vetro di Murano

Il progetto del libro multimediale e interattivo, co-finanziato dal Comune, è ideato dal Circolo Ricreativo Culturale Muranese con la collaborazione degli studenti dell’Istituto Abate Zanetti

Il vetro di Murano in un racconto a fumetti per rilanciare l’eccellenza dell’isola. Si tratta del progetto “Il futuro del vetro di Murano”, ideato circa un anno fa dal Circolo Ricreativo Culturale Muranese che, seguendo le orme dell’abate Zanetti, ha lo scopo di rilanciare l’attività nelle fornaci oggi in crisi. L’abate, di cui quest’anno ricorrono i 200 anni dalla nascita (1824-1883), durante la sua vita si dedicò infatti al rilancio dell’arte vetraria nell’isola, in una stagione di grande crisi provocata dalla caduta della Serenissima (leggi qui). Lo scopo del progetto è quello di contribuire a portare nuova linfa alla produzione del vetro partendo dalle nuove generazioni, attraverso un percorso di conoscenza precoce della bellezza della lavorazione vetraria, cercando di stimolare la voglia fra i giovani di diventare maestri o artigiani del vetro di Murano.

 

Un libro multimediale

Il progetto nello specifico prevede la realizzazione di un libro a fumetti multimediale e interattivo per accompagnare i ragazzi alla scoperta delle meraviglie create nei secoli dai maestri vetrai di Murano e oggi ospitate nel Museo del Vetro. Proprio per questo, all’interno del testo saranno introdotti Qr code e link multimediali collegati a siti esterni per approfondire i temi trattati e le varie tecniche di realizzazione del vetro con video, interviste e approfondimenti. Il libro, che sarà edito da Marcianum Press nei primi mesi del prossimo anno, avrà 112 pagine tutte a colori, di cui una 60ina dedicate al fumetto e la restante parte sarà dedicata al racconto della scrittrice Roberta Comin da cui tutto è nato. Protagonista della storia sarà un ragazzino di Murano che, preso per mano dal nonno, maestro vetraio in pensione, visiterà il Museo del vetro. Qui incontrerà la figura dell’abate Zanetti che, come Virgilio nella Divina Commedia dantesca, accompagnerà il ragazzo tra le sale del Museo, narrandogli la parte più storica e antica. I vetri poi si animeranno e gli racconteranno le varie tecniche con cui sono stati realizzati, tra cui molatura, incisione, decorazione, soffiatura, lume e vetrofusione. È così che il ragazzo inizia il suo percorso di apprendimento e di scoperta della storia e della cultura vetraria, tanto che, sbigottito, uscito dal museo chiederà al nonno di portarlo in fornace per fargli provare a lavorare il vetro. Il mestiere gli piacerà a tal punto da iniziare a desiderare infine di diventare maestro vetraio.

 

 

La collaborazione con gli studenti dell’Abate Zanetti

Il libro sarà realizzato con il prezioso contributo degli studenti dell’Istituto Abate Zanetti, scuola nata otto anni fa con particolare attenzione allo studio del vetro (leggi qui). Saranno infatti gli studenti a realizzare il fumetto, accompagnati dalla fumettista Nora Moretti, che ha fatto la sceneggiatura. Inoltre, seguiti dai loro professori, realizzeranno anche l’impaginazione ed i video associati ai Qr code. Gli studenti dell’ultimo anno, che a breve avranno la maturità, hanno già realizzato il primo video promozionale. «Lavorando a questo progetto abbiamo applicato quello che i professori ci hanno insegnato. Speriamo che ai giovani arrivi il nostro messaggio per il futuro di Murano» dice la studentessa Maria Vittoria. «Diffondere il sapere intorno al vetro significa far conoscere un mondo unico che è importante che le persone e bambini conoscano» dice invece Dorotea. Il progetto, del costo inziale di 10 mila euro, sarà co-finanziato al 50% dal Comune di Venezia, mentre la restante parte della cifra necessaria è raccolta attraverso una campagna di crowdfunding attiva fino al 15 luglio sul sito https://www.produzionidalbasso.com/project/il-futuro-del-vetro-di-murano/, dove sono anche visibili fotografie esplicative sull’arte vetraria realizzate da Luigi Bertola. La campagna ad oggi sta andando molto bene: l’obiettivo dei 5 mila euro è già stato superato e così, oltre a distribuire il libro solo in 500 copie ai bambini delle elementari e medie del territorio di Murano, Burano e Sant’Erasmo, da secoli bacino che ha fornito i più grandi maestri vetrai, andrà anche in tutte le scuole di Venezia. «Stiamo inoltre cercando di coinvolgere le associazioni e le istituzioni muranesi e la Regione del Veneto» spiega Sandro Smerghetto, vicepresidente e segretario del Circolo che, nato un anno e mezzo fa con 15 iscritti, oggi conta 260 soci. L’idea infatti è di tradurre il libro anche in inglese e francese per poi venderlo nelle librerie e nei bookshop, così che anche gli artisti e i turisti possano rendersi conto delle infinite possibilità del vetro.

Lavorare in fornace non è un ripiego

«Con questo progetto vogliamo dare nuova luce ai mestieri che ruotano attorno al vetro, cercando di farli conoscere ai ragazzi invogliandoli così ad inscriversi all’istituto Abate Zanetti.  – continua Smerghetto – Nel corso degli ultimi decenni la crisi economica e la comparsa dei vetri cinesi ad imitazione del vetro muranese e la conseguente chiusura di numerose vetrerie hanno portato alla drastica riduzione dei maestri vetrai e delle abilità tradizionali legate al vetro. Un patrimonio culturale e umano che sta lentamente morendo sotto i nostri occhi». Mancano soprattutto nuove generazioni che vogliano lavorare il vetro: «Purtroppo è rimasta quella mentalità nata negli anni ’60 e ’70 durante il boom economico per cui i lavori manuali sono stati svalutati: se non si continuavano gli studi si andava a lavorare in fornace, ma la cosa era vista come un ripiego. – e sottolinea Smerghetto – Bisogna invece dire che l’ambiente di lavoro della fornace oggi è cambiato, visto che sempre più spesso è frequentato da designer che si intercambiano con i maestri vetrai. Inoltre ci sono tante attività relative al vetro e alla sua chimica, considerando che da tempo certi materiali come l’arsenico sono stati sostituiti da altri più ecologici. – e conclude – Lavorare con il vetro non è un ripiego».

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