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Una bella vecchiaia? Un buon muscolo la sostiene

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I consigli di Maurizio Scassola, medico di famiglia in pensione

La malnutrizione è uno dei fattori che condiziona lo stato di benessere degli anziani. La persona malnutrita presenta alcune caratteristiche: sovrappeso, obesità, decadimento muscolare, malnutrizione per difetto, cioè ci si nutre troppo poco, sino alla cachessia, un grave stato di deperimento fisico e di malnutrizione associato spesso a malattie croniche.

Uno degli aspetti peculiari della malnutrizione nell’anziano è rappresentato dalla sarcopenia, termine che identifica una serie di condizioni legate alla riduzione della forza e della massa muscolare, ma anche a una diversa abilità fisica, tanto che può rappresentare una vera e propria malattia.

Foto di Mario Ohibsky da Pixabay
Quando inizia il calo muscolare

Dopo i 70 anni la fase di calo del muscolo è doppia rispetto ai giovani: il declino della massa muscolare – massa magra o libera dal grasso – c’è sempre con il trascorrere degli anni, ma bisogna valutarne e limitarne la velocità. In sintesi: ci sono anziani che invecchiano più lentamente e altri la cui perdita di massa magra crea incapacità anche di alzarsi dalla sedia.

Di pari passo poi nell’anziano la massa grassa aumenta con l’età (15% del peso a 25 anni fino al 25% in chi è più in lù con gli anni) e non è presente solo nel tessuto sottocutaneo e intorno ai visceri, ma entra negli organi – cuore, fegato, pancreas, muscolo – diminuendone le funzioni. Una buona nutrizione, dunque, serve a frenare la sarcopenia agendo a più livelli ma soprattutto diminuendo i processi infiammatori.

Negli anziani ricoverati in ospedale, ad esempio, la malnutrizione può peggiorare: associata alla sarcopenia può sfociare in perdita di autonomie e depressione. Rimanere allettati per 3 giorni porta a una perdita di muscolo e osso come quella che un giovane subisce in 10 giorni. Se sono allettato a lungo distruggo quantità e qualità della mia massa muscolare e dopo, nella riabilitazione, il recupero è più difficile e può causare la perdita, spesso anche definitiva, di capacità motorie e di abilità.

Il ruolo della dieta e del movimento

Le persone che perdono massa magra sono anche quelle che assumono meno proteine, la cui produzione è massima durante i 3 pasti, colazione-pranzo-cena. La leucina è un aminoacido – mattone per la sintesi delle proteine – essenziale e ha una funzione stimolante la sintesi delle proteine.

Per questo raccomandiamo a questi pazienti cibi ricchi in leucina: il baccalà, il grana, la carne, i legumi, le uova, la frutta secca. Anche il magnesio è importantissimo: gli anziani ne sono carenti e questo minerale attiva nel muscolo la vasodilatazione, cioè dilata le arterie, e libera il calcio innescando la contrazione e aumentando la forza muscolare.

La dieta mediterranea ha, anche in questo caso, un ruolo preventivo sulla sarcopenia grazie al miracolo nutrizionale che deriva da olio extra vergine di oliva, frutta, ortaggi e pesce che incidono positivamente sulle infiammazioni, sulle prestazioni di velocità di cammino e della forza muscolare. In sintesi, per tirare le somme: una bella vecchiaia? Un buon muscolo la sostiene!

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