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Uruguay: il futuro dell’architettura è nel legno

Il Padiglione dell’Uruguay alla Biennale Architettura riflette sulla sua legge forestale e i possibili sviluppi dell’industria del legno

A volte le leggi, dopo diversi anni dalla loro emanazione, hanno bisogno di essere riconsiderate alla luce dei nuovi scenari. La legge forestale dell’Uruguay si presenta al pubblico sotto forma umana parlando e cantando con toni lirici, interrogandosi su quale sia oggi il ruolo dell’architettura. È questo il grande quesito che porta in esposizione il Padiglione dell’Uruguay ai Giardini de La Biennale. La legge forestale emanata in Uruguay nel 1987 è infatti il terreno di analisi del Padiglione presente alla 18^ Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia. “In opera: Scenari futuri di una giovane legge forestale” è il titolo dato all’esposizione, di cui sono curatori lo studio creativo Mapa+Inst e Carlos Casacuberta, la cui proposta si basa sulla comprensione della legge forestale come un assemblaggio ecosistemico in costruzione, che dialoga con diverse spazialità e territorialità ed è in grado di delineare possibili scenari verso un futuro dell’Uruguay come laboratorio del legno. La proposta nel suo complesso cerca di stabilire alleanze tra discipline e pratiche come la musica, la cultura visiva e l’architettura.

Un’opera multimediale in tre atti

Quella presentata è un’opera multimediale e multi-autoriale. Il Padiglione di fatto è trasformato in una sala teatrale dove l’avatar di una legge, che si guarda allo specchio ansiosa di essere assistita, è intervallato da video sul legno in Uruguay, performance musicali di giovani artisti afro-uruguaiani e interviste legate al tema. Attraverso una narrazione che comunica in modo nuovo l’architettura, i visitatori entrando nel Padiglione si trovano davanti un’opera in tre atti che riflette sul potenziale del commercio del legno dell’Uruguay: <Si tratta di un’esperienza immersiva fatta da videoarte e musica afro-uruguaiana. Un grande schermo, in una sorta di specchio, impersonifica la legge che si presenta sotto forma umana o di albero; un’altra opera video invece fornisce immagini delle foreste e degli ambienti naturali> spiega Casacuberta, sottolineando che la legge forestale del 1987, costituita da 26 pagine, importante per le costruzioni e l’economia del Paese, oggi deve confrontarsi con tante novità.

Un testo attivo

Il Padiglione propone quindi un dialogo tra la realtà e l’esperienza passata circa gli effetti che la legge ha avuto su società, ambiente e infrastrutture, con lo scopo di raccogliere opinioni e avviare una nuova riflessione. Proprio alla fine del video la legge si rivolge all’architettura domandandole qual è la sua posizione in merito al suo testo, fino ad ora non considerato, e cosa voglia fare. La legge forestale si rivela dunque al visitatore come un testo attivo che si inserisce in un assemblaggio giuridico, spaziale, ambientale e sociale che può compiersi nella costruzione, simbolica e letterale, di altri molteplici futuri. Per cercare collettivamente risposte, l’opera è completata da una pubblicazione con un’ampia serie di interviste con gli stakeholder dell’ambito forestale e una panoramica sul presente delle costruzioni in legno nel Paese.

Una nuova industria

Attualmente l’Uruguay sta scoprendo una nuova industria in espansione: <Per la prima volta nell’esportazione dell’Uruguay l’allevamento viene superato da tutto ciò che è connesso al legno e alla tecnologia del legno. L’Uruguay oggi è il quinto esportatore di legno al mondo e a breve potrebbe balzare al terzo posto> dice Mauricio López, uno dei curatori di Mapa+Inst. La maggior parte delle nuove e abbondanti foreste dell’Uruguay finiscono infatti per essere esportate all’estero, per esempio molto vasto è il commercio della cellulosa. Il Padiglione quindi si domanda come si può pensare l’Uruguay come un laboratorio per un futuro del legno più equo e inclusivo. <Quella presa in analisi è una legge importante che, cercando di combinare il settore produttivo e quello ambientale, crea nel Paese cambiamenti di carattere sociale, senza però parlare dell’architettura> sottolinea ancora López. Cosa significativa, se si pensa che proprio in questo periodo alcuni architetti veneziani stanno progettando in Uruguay delle innovative costruzioni in legno di eucalipto. <La legge ha reso il legno sempre più importante per l’economia del Paese, il tema trattato dal Padiglione è dunque molto significativo> ha ribadito l’ambasciatore dell’Uruguay in Italia, Ricardo Varela. Una legge che ha dimostrato stabilità nel tempo: <Ha superato i vari governi che si sono succeduti in Uruguay> ha spigato invece Mariana Weinstein, Direttrice Nazionale della Cultura in Uruguay, sottolineando che la legge ha saputo mettere insieme interessi contrapposti, come la protezione dell’ambiente e la necessità dell’industria di utilizzare le risorse del territorio.

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