Le abbiamo attese per un lungo anno e poi sono passate in un lampo, le vacanze… Il rientro dalle ferie è un momento che spesso provoca stress, non è una novità. L’estate di quest’anno, poi, è stata particolarmente pesante dal punto di vista climatico, con lunghe settimane di caldo torrido tra giugno e luglio, faticose per le persone fragili, gli anziani e i bambini soprattutto. Tornare al lavoro, però, alla routine lavorativa, a scuola o rientrare nel proprio ambito sociale può innescare questa apparente incongruenza: mi sono goduto finalmente le ferie ed ecco che ora sono in difficoltà, colto da una sindrome da post vacanze.
Facciamoci, allora, qualche domanda. Perché sono stato meglio in ferie? Quali sono le attività che ho svolto in vacanza e che mi hanno gratificato? Cosa posso imparare dalle mie vacanze per poter continuare a svolgere alcune attività salutari al mio rientro? Come posso decomprimere lo stress da rientro? La vacanza non è un’anomalia, un’eccezione, deve essere considerata una delle tante variabili della nostra vita.
Periodi di maggior serenità e benessere si alternano a periodi di stress e di inquietudine: esiste una normalità? Possiamo identificare quali siano le cose che ci gratificano? L’ansia di chi torna al lavoro, alla cura familiare, allo studio è legata alla sensazione di ritrovare gli stessi problemi lasciati alla partenza. Ed è proprio così! Abbiamo esaurito il nostro bonus, il nostro ticket-ristoro, il nostro premio e per i prossimi mesi ci sembra di non avere più la possibilità di sperimentare le stesse sensazioni o esperienze positive!
La vera sofferenza è il confronto/contrasto tra le sensazioni/esperienze positive delle vacanze e il tempo della quotidianità; tra un tempo completamente autogestito, la tranquillità, il rilassamento, le nuove relazioni, il rinforzo delle relazioni stabili, il prendersi cura di sé e… la routine! Come riconoscere lo stress da rientro? Il Post Vacation blues o Holiday Blues – non è un nuovo genere musicale ma il termine anglosassone con il quale il fenomeno viene identificato – si manifesta con un’ansia accompagnata da irritabilità, insonnia, tensioni muscolari, stanchezza, scarso appetito, cambiamenti nella nostra digestione e nel transito intestinale.
La vera questione è domandarci: cosa ci ha permesso di stare davvero bene? Le nuove relazioni? Le attività all’aria aperta? Un tempo tutto per noi? Dormire di più? Camminare? Non essere assillati dallo squillo del telefono? Abbiamo evitato persone spiacevoli che ci opprimono nella vita lavorativa? E ancora: le nostre forze sono vaporizzate dal lavoro, dalle relazioni quotidiane con alcune persone? Da uno studio non pianificato e svolto tutto all’ultimo respiro? Ci soddisfa il ritmo e la qualità della nostra vita? E la domanda finale: possiamo ritrovare il benessere che abbiamo provato in ferie? Come fare per recuperare lucidità e pianificare strategie?
Eccone una di buona: per prima cosa facciamo un elenco delle nostre priorità e mettiamole in ordine decrescente. Il secondo passo è quello di eliminare, di rinunciare a qualcuna di queste: dobbiamo avere le energie da concentrare su alcuni semplici cambiamenti. La mente deve essere messa di fronte a problemi semplici che ci possono semplificare la quotidianità e sono al servizio del nostro tempo e della nostra qualità di vita. È importante proteggere il proprio spazio e il proprio tempo.
Le vacanze possono essere un modo per conoscere meglio noi stessi, per progettare un cambiamento, per focalizzare maggiormente i nostri bisogni più intimi e veri; è un’opportunità per un cambiamento che è sempre possibile, ad ogni età.
Lo stress del rientro dalle vacanze, insomma, può anche essere salutare: è una grande occasione per rivisitare la nostra vita, i rapporti con le persone e con l’ambiente che ci circonda, confrontandoci intimamente sul senso della nostra esistenza.
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