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Venetian Heritage e Mic ospiti a Tefaf per il restauro della Ca’ d’Oro

La Fondazione Venetian Heritage e il Ministero della Cultura in questi giorni sono ospiti al Tefaf per presentare il progetto di restauro e rinnovamento della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro

Il restauro e rinnovamento della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro è un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, esempio per tutto il mondo. La Fondazione Venetian Heritage e il Ministero della Cultura hanno presentato il progetto al Tefaf a Maastricht, l’European Fine Art Foundation, fondata nel 1988, ampiamente considerata come l’organizzazione più autorevole a livello mondiale per le belle arti, l’antiquariato e l’arte. Grazie al sostegno della Fondazione Venetian Heritage, organizzazione internazionale no profit che sostiene iniziative culturali tramite restauri, mostre, pubblicazioni, conferenze, studi e ricerche, ai fini di far conoscere al mondo l’immenso patrimonio di arte veneta in Italia e nei territori anticamente parte della Serenissima, la Direzione regionale Musei Veneto ha da tempo intrapreso un percorso che mira alla valorizzazione della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro.

Un rinnovamento necessario

L’allestimento permanente della Galleria risale agli anni ’70 e necessita di una revisione generale. Il nuovo progetto espositivo mira a rendere accessibili a tutti e maggiormente fruibili le opere d’arte presenti e a ottimizzare i percorsi di visita dell’intero complesso monumentale di Ca’ d’Oro, con l’intento di valorizzare il museo, trasformandolo in uno spazio vivo e al passo con i tempi. Per raggiungere questo traguardo è necessario intraprendere un rinnovo anche sul piano architettonico, da effettuarsi tramite il rifacimento degli intonaci interni, la manutenzione dei soffitti lignei delle sale, dell’apparato marmoreo delle logge, dei pavimenti alla veneziana, il restauro degli infissi, la creazione di nuove teche espositive e il rifacimento dell’impianto di climatizzazione e di quello illuminotecnico, che recentemente ha reso la Ca’ d’Oro il palazzo meglio illuminato sul Canale Grande. Inoltre, diventa fondamentale dotare il museo di una nuova entrata e di nuovi servizi di accoglienza, degni dello straordinario palazzo e delle prestigiose raccolte in esso conservate.

Un restauro in più fasi

I lavori di restauro e manutenzione dell’edificio e delle sale espositive, al fine di permettere la continua apertura al pubblico, sono stati suddivisi per lotti: a gennaio 2023 sono iniziati gli interventi al primo piano nobile, che continueranno con il secondo piano e la creazione di una nuova entrata del museo. Per i sopra citati lavori, attualmente in corso, Venetian Heritage ha raccolto 7 milioni di euro. L’operazione coniuga appieno la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico nazionale e costituisce una testimonianza di virtuosa collaborazione tra pubblico e privato, che vede coinvolta la Direzione regionale Musei Veneto/Ministero della Cultura, la Fondazione Venetian Heritage e la Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, co-leader del progetto di restauro e rinnovamento della Galleria Giorgio Franchetti nel prestigioso palazzo tardo gotico. Il museo ospita, tra le varie raccolte, la collezione d’arte del barone Giorgio Franchetti (Torino 1865 – Venezia 1922), che nel 1916 donò allo Stato italiano l’edificio, dopo averlo ripristinato con ingenti restauri per farne un pubblico museo. La Galleria inaugurò nel 1927 con la collezione nobiluomo, che nel corso del tempo fu poi ampliata.

Il Museo in mostra a Tefaf

L’esposizione ospitata da ieri, giovedì 7, fino a giovedì 14 a Tefaf intitolata “Venetian Heritage for the Ca’ d’Oro Museum”, intende presentare il progetto e promuovere il museo e la sua collezione permanente. Per l’occasione sono state selezionate alcune opere d’arte che rappresentano e sintetizzano la ricchezza e la varietà delle collezioni della Galleria. In esposizione compaiono l’iconico “Doppio ritratto” marmoreo di Tullio Lombardo e il rilievo in bronzo a fusione di Andrea Briosco, detto Il Riccio, raffigurante “l’Elemosina di San Martino”, realizzato tra il 1513 e il 1520 e proveniente dall’Altare di San Martino nella demolita Chiesa di Santa Maria dei Servi a Venezia. Insieme a questi anche un’altra opera a fusione quale la “Coppia di basi di Alari” del 1590-1610 di Nicolò Roccatagliata, compresa il prezioso piccolo olio su tavola di Jan van Eyck e bottegaraffigurante la “Crocifissione” del 1445. La mostra è resa possibile grazie al generoso sostegno di Roger Thomas, Arthur Libera e Mattia De Luca. Partner tecnico di questo progetto espositivo è ARTE Generali, insieme ad Arterìa, azienda nata dalla fusione di quattro realtà italiane specializzate nel trasporto di opere d’arte. Nello stand, oltre alle opere d’arte, sono ospitati anche alcuni materiali informativi per illustrare la storia del palazzo, delle collezioni e dei lavori in corso con l’intento di promuovere il museo e raccogliere ulteriori fondi.

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