Riciclo? «Il Veneto è stata tra le migliori regioni per tasso di raccolta del vetro in tutto il Nord Italia». La regione viene incoronata come virtuosa nel 2022 secondo i dati pubblicati dal Consorzio per il Recupero del Vetro (CoReVe): «Ogni cittadino ha raccolto e avviato al riciclo 49,7 kg di vetro in notevole aumento di ben 3 kg per abitante rispetto al 2021 e superiore alla media delle altre regioni che si fermano a quasi un chilogrammo in meno».
Un primato raggiunto grazie all’azione congiunta di CoReVe con Anci per migliorare non solo la quantità ma anche la qualità del vetro raccolto, finanziando 122 progetti in 351 Comuni, per un valore complessivo di quasi 12 milioni di euro, coinvolgendo 7 milioni di cittadini. «L’obiettivo è ottenere risparmi ambientali ed economici rilevanti – spiega il Presidente di CoReVe Gianni Scotti – per il quarto anno consecutivo abbiamo superato l’obiettivo dell’Unione Europea fissato al 75% di raccolta di vetro da riciclare entro il 2030».
Il vetro si dimostra versatile a partire dalla sua struttura fisica, in cui silice e carbonato di calcio e sodio si uniscono, dando forma a un solido che in realtà è un liquido cristallizzato. Fra le sue proprietà, oltre alla trasparenza, vi è il fatto di essere impermeabile ai liquidi e vapori, oltre alla capacità di poter essere sterilizzato che, assieme alla composizione di sostanze naturali che gli danno forma, lo rende ideale per la conservazione di cibi e bevande.
Il primo passo per far rivivere in modo corretto il vetro è quello di conferirlo negli appositi contenitori di raccolta dei rifiuti, il successo del processo inizia e dipende in buona parte proprio dai cittadini. Quindi il materiale arriva negli impianti di trattamento che lo trasformano in materia prima seconda (MPS), filtrando tutti gli scarti diversi dal vetro da imballaggio fino a 4mm di diametro, per ottenere frammenti resi idonei alla fusione nei forni, trasformando il prodotto da rifiuto a materia prima.
La tecnologia oggi non solo permette di separare il vetro dagli inquinanti, ma anche di raggruppare il materiale per colore, aumentando il quantitativo di sostanze che si possono avviare al riciclo. L’MPS che riceve la vetreria viene fuso proprio come se fosse materiale vergine, senza però subire i trattamenti chimici ad alta temperatura del primo impiego, riducendo in modo sostanziale l’energia e le emissioni delle lavorazioni, considerando che una miscela di vetro può arrivare fino al 90% di rottame riciclato.
«Stimiamo una riduzione di 4,2 milioni di tonnellate di materie prime, pari a circa 2 volte il volume del Colosseo, che determina un risparmio economico tra il 20 e il 30% – precisa Scotti – con un taglio del 25% di energia e gas naturale, riducendo le emissioni di almeno 360 kg di Co2 per tonnellata di prodotto. In un anno si parla di 2,5 milioni di tonnellate di gas serra in meno, pari a quelli di circa 1,6 milioni di autovetture euro 5 di piccola cilindrata emesse in 15mila km».
Nei contenitori per la raccolta dei rifiuti urbani vanno gettati esclusivamente bottiglie e vasetti di vetro. Assolutamente non vanno gettati imballaggi plastici e i così detti “falsi amici” ovvero oggetti che somigliano al vetro ma che non sono riciclabili assieme a questo materiale.
Si tratta di ceramica, bicchieri o oggetti di cristallo, contenitori in vetro borosilicato (conosciuto come pyrex), tutti rifiuti che vanno gettati nel secco indifferenziato.
«Grazie all’impegno dei cittadini e con iniziative di comunicazione e formazione come CoReVe puntiamo a raggiungere un tasso di riciclo che tocchi l’83% nel 2023 e che sfondi la barriera dell’86% nel 2025 – dichiara il Presidente – sono obiettivi ambiziosi e per farlo occorre coinvolgere tutti i cittadini, anche i più giovani, per questo nel corso del 2023 lanceremo un cartoon dedicato ai temi della sostenibilità, una nuova campagna di comunicazione sia social che di pubblicità tradizionale oltre ad aver istituito un premio per sostenere il giornalismo di qualità sui temi del riciclo e delle tematiche ambientali».
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