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Calo della vista? serve subito l’aiuto dell’oculista

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di Mauro Poggi, Oculista dell’Ospedale dell’Angelo e della terraferma veneziana

«Ma che numero è quello dell’autobus che sta arrivando?!». «E il risultato della partita in tv? Potrebbero anche scriverlo più grande…». «Oggi sono proprio sfocate queste parole sul giornale e in che caratteri piccoli è stampato questo libro». Alla fine il dubbio è legittimo: ma non sarò mica io che non ci vedo più bene?

Il calo della vista è una diminuzione della qualità della visione, tale da impedire la percezione distinta di oggetti che, invece, in precedenza erano ben visibili.

 

Foto di Paul Diaconu da Pixabay
Manifestazioni del calo della vista

Sono tante e diverse le modalità con cui si verifica e devono essere dettagliatamente riferite al medico in quanto, essendo il sistema visivo uno degli apparati più complessi e sofisticati dell’intero organismo umano, alcuni sintomi potrebbero rappresentare segnali di problemi non limitati solo all’apparato visivo, ma di natura circolatoria, neurologica o metabolica. Un esempio classico: il diabete.

Il calo visivo ha anche diversi tipi di manifestazione. Può essere:

  • improvviso o graduale;
  • totale o parziale;
  • monolaterale o bilaterale, cioè per un solo occhio o per entrambi;
  • accompagnato da dolore oppure no;
  • per lontano o per vicino o per entrambe le distanze;
  • comprendente l’intero campo visivo o localizzato (centrale, periferico, a settore, a quadrante…);
  • accompagnato a sdoppiamento dell’immagine: in questo caso solo con entrambi gli occhi aperti oppure anche chiudendo un occhio alla volta;
  • accompagnato a deformazione dell’immagine (metamorfopsie);
  • accompagnato a fenomeni luminosi (lampi o abbagliamento visivo).
Foto di Silvia da Pixabay
I rischi del calo della vista

Il calo della vista può non essere pericoloso, come nel caso della presbiopia, cioè la difficoltà della messa a fuoco “per vicino” (quella della lettura e, in un secondo tempo, anche quella “intermedia” cioè quella del computer), o di un difetto di refrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo), della cataratta, nelle “aure”, quei fenomeni premonitori dell’emicrania, e in altre patologie minori.

Può altresì essere assolutamente pericoloso, se non trattato immediatamente, in caso di distacco di retina, di occlusione dell’arteria centrale della retina o di glaucoma acuto. In altri casi la pericolosità può essere determinata dall’aver trascurato il sintomo, come nel caso della retinopatia diabetica, della trombosi di una vena retinica o nelle maculopatie, cioè le patologie che interessano la parte centrale della retina, detta appunto macula.

Perché è bene ricorrere al medico con un calo della vista

Il calo della vista, allora, è senz’altro il sintomo più importante per il sistema visivo e deve in ogni caso convincere il paziente a sottoporsi a una visita specialistica. Tanto più questo calo è improvviso, completo e accompagnato ad altri sintomi, tanto più tempestivo deve essere l’accesso al medico.

L’intervento dell’oculista, infatti, è fondamentale per agire il più efficacemente possibile sulle affezioni del sistema visivo, alcune delle quali, se curate in tempo, non hanno più le drammatiche caratteristiche di incurabilità di una volta.

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