È stata dedicata alla memoria dell’architetto veneziano Giorgio Forcellini Merlo la sala principale del laboratorio della ditta veneziana Unisve, che dal 2018 è presente nello stabile in Fondamenta dello squero, vicino al Ponte dei Pugni. L’intitolazione, avvenuta lo scorso 28 ottobre con un evento dedicato, è stata voluta per ricordare la figura di Giorgio Forcellini Merlo che, scegliendo di affittare gli spazi in cui oggi la ditta ha sede, ha segnato profondamente il destino di Unisve nel momento in cui questa cercava un locale più ampio dove raggruppare tutte le sue competenze. Quando la precedente falegnameria Salvagno decise di chiudere, Forcellini Merlo ebbe diverse proposte per affittare a supermercati, ristoranti ed attività commerciali legate al turismo, ma scelse di continuare ad ospitare la tradizione artigiana per cui lo spazio era nato. Durante l’inaugurazione era presente l’assessore Simone Venturini, la presidente dei Comitati Privati internazionali per la salvaguardia di Venezia Paola Marini, il presidente dell’Ordine degli Architetti Roberto Beraldo e il responsabile del settore economico presso Confartigianato Enrico Vettore. Insieme a loro anche il maestro mosaicista Giovanni Cucco (leggi qui), che per l’occasione ha realizzato una targa con tessere musive di smalto blu e oro fornite dalla ditta Orsoni.
Una scelta, quella di Forcellini Merlo, che a cascata ha dato tantissimi frutti: «Grazie a questa possibilità siamo cambiati e cresciuti tantissimo. – spiega Guido Jaccarino, direttore tecnico e socio di Unisve insieme a Giorgio Berto e Danilo Scaggiante – Dal 2018 la ditta è aumentata di quindici dipendenti. In totale oggi conta quaranta persone, la maggior parte dai 28 ai 35 anni, che lavorano nel campo del restauro e della decorazione. Espandendoci abbiamo avuto la possibilità di accogliere molti artigiani che provenivano da botteghe che avevano chiuso o stavano per chiudere e che invece qui hanno trovato la loro casa, dove possono continuare il loro mestiere». Una scelta che ha permesso ad Unisve di espandersi ulteriormente ed essere maggiormente utile alla città, tanto che dal prossimo anno nell’ex panificio dell’Avogaria aprirà uno spazio dedicato a specchi antichi, dorature e decorazioni come gli stucchi, mentre in un uno spazio adiacente un’officina fabbrile e un piccolo laboratorio di marmista. – e sottolinea Jaccarino – Venezia ha bisogno di queste maestranze. Dedicando a Forcellini Merlo la nostra sala laboratorio destinata alla cittadinanza volevamo dare una testimonianza concreta, affinché altri possano fare questa scelta a favore del tessuto della città».
Da quando la ditta Unisve ha preso in affitto lo stabile, la sala dedicata a Giorgio Forcellini Merlo è stata fin da subito pensata come uno spazio destinato alla città per accogliere associazioni e dove, grazie alla collaborazione con l’Ordine degli Architetti e Confartigianato, si organizzano corsi sulle tecniche di restauro. «Sono un architetto che dopo essersi laureato ha però deciso di andare a fare il muratore. – racconta Jaccarino – Nei primi anni vedevo molti architetti a cui era affidata la direzione lavori che però non conoscevano le cose che io in pochi mesi avevo imparato». Da qui la decisione di adibire il laboratorio di Unisve, dove ci si può sporcare le mani, a corsi teorico pratici dove gli architetti possono apprendere le varie tecniche con cui vengono realizzati i progetti. Negli anni si sono tenuti ad esempio corsi sulla realizzazione dell’intonaco, del terrazzo alla veneziana, ma anche di travi, stoffe e marmorino. Corsi, che il prossimo anno riprenderanno in primavera, utili non solo per rinnovare la tradizione ma anche per reinventarla alla luce delle nuove scoperte. Inoltre si terranno anche corsi per restauratori e artigiani su tecniche e metodologie di restauro e diversi convegni dedicati ad artigianato, arte e cultura. La ditta poi dal 2020 è vicina ai Comitati Privati, con cui spesso lavora, a cui destina il 2% del fatturato a progetti per la salvaguardia e la conservazione di Venezia: «Riceviamo tanto da Venezia e volevamo dare qualcosa in cambio» sottolinea Jaccarino.
In un momento storico in cui per l’artigianato è difficile resistere, Unisve, grazie alla scelta di questo proprietario illuminato, tiene alta la bandiera della tradizione. Enrico Vettore ha snocciolato qualche dato: «Oggi a Venezia sono circa 1050 gli artigiani operativi nel centro storico, di cui solo un terzo sono proprietari del fondo, mentre nel 1976 erano 2280. Nell’arco di 50 anni sono dimezzati» dice, sottolineando come la città perdendo i suoi abitanti resti priva dei migliori interpreti. «Dopo il papà tocca a me proseguire questo cammino virtuoso» ha detto Federica Forcellini, figlia di Giorgio, felice per questa dedica inaspettata. «La scelta fatta da mio padre nel 2017 ha potuto seminare e far crescere tante iniziative ed opportunità per la città. – dice, ricordando la storia del luogo – Il mio bisnonno, il commendatore Germano Merlo, costruì negli anni ‘30 sul sedime dello squero in disuso la sua casa e concretizzò al piano terra la sede della sua attività imprenditoriale in ambito edile». Nel tempo poi si susseguirono altre realtà di tipo artigianale, quale la falegnameria Dal Maschio e, per ultima, la falegnameria Salvagno, che restò per tre generazioni. «Quando mio padre tornò in possesso dei locali si presentò il bivio se scegliere un’attività di tipo turistico ricettivo, evidentemente più remunerativa, o trovare una destinazione in linea con l’originaria vocazione del luogo. – continua Federica – Questo posto è ora punto di riferimento per diverse attività tecnico artigianali e sociali al servizio della città, proprio come mio padre aveva sperato».
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