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“VeneziE”: al Candiani riparte il ciclo di conferenze sulla città

Giovedì 6 riparte il ciclo di conferenze multidisciplinari dedicate a Venezia. “Il Purgatorio nell’arte figurativa veneziana. Letteratura, società e arte” è il primo incontro a cura di Enrica Folin. Il curatore Antonio Manno: «Puntiamo a coinvolgere professori e studenti delle scuole»

Decostruire il mito per guardare a Venezia da tanti punti di vista, non trascurando anche la storia di Mestre, per vedere le cose insieme. Riparte giovedì 6, alle ore 18, al Centro Culturale Candiani a Mestre, il ciclo di conferenze del progetto culturale “VeneziE”, partito nel 2022 e arrivato alla terza edizione, a cura del prof. Antonio Manno e reso possibile dall’associazione “Il Circolo Veneto”. Tanti sono gli appuntamenti in programma, a partire dal primo, di carattere religioso, Il Purgatorio nell’arte figurativa veneziana. Letteratura, società e arte” a cura di Enrica Folin, storica dell’arte che esaminerà il tema del Purgatorio nei suoi aspetti letterari, sociali e artistici con riferimento a Venezia e ai suoi domini durante un arco temporale che si estende dal Concilio di Trento alla caduta della Serenissima. «Durante la conferenza verranno analizzati in modo multidisciplinarele manifestazioni di questo tema nella vita sociale, nella letteratura, nella musica, nella pittura e nelle arti applicate. Enrica Folin è massima specialista del tema ed esaminerà in particolare opere d’arte conservate nelle chiese di Venezia e nel Duomo di Mestre» anticipa il prof. Manno. Nel programma gli incontri spazieranno sulle storie, le arti, le architetture, le politiche, le culture, i costumi, le mentalità, le devozioni, le tradizioni, i miti e i confini del territorio con approccio critico e interdisciplinare. «Venezia nel corso del tempo è stata teatro di considerevoli interventi di trasformazione e ammodernamento del proprio tessuto urbano e territoriale. È proprio per sottolineare le incessanti metamorfosi della città che si è voluto declinare il nome del progetto al plurale. – continua Manno – Ci occuperemo infatti anche del suo entroterra, di una Mestre che assunse il ruolo di ingresso “da Terra” della Serenissima, opposta e pur tuttavia funzionale a quella “da Mar”. – e aggiunge – L’obiettivo è rendere la cittadinanza più consapevole della storia e del patrimonio culturale, favorendo anche la coesione sociale e l‘integrazione».

Approfondimenti a tutto tondo

Le successive conferenze programmate per il 2025 – tutte alle ore 18 e ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti – si concentreranno sulla poliedrica storia veneziana e mestrina. Giovedì 6 marzo si approfondiranno Le fortificazioni di Venezia, Mestre e Chioggia dall’XI al XX Secolo” a cura di Debora Gusson, Antonio Manno e Riccardo Roiter Rigoni. «Per la prima volta si guarderà al sistema difensivo, localizzando le fortificazioni. Il mito di Venezia ci mostra la sua immagine in difesa delle acque, ma i veneziani dal 1100 in su avevano costruito anche un sistema difensivo pazzesco via terra con fortificazioni di pietra e mattoni». Squisitamente architettonico sarà invece l’incontro del 3 aprile che, a cura di Marina Crivellari Bizio, analizzerà gli aspetti funzionali e decorativi della scala nelle dimore veneziane, come la particolare Scala Contarini del Bovolo. L’8 Maggio Vittorio Resto invece tratterà l’“Evoluzione storica e morfologica da San Giuliano a Marghera, sulla Gronda fra Mestre e Venezia”. Gli incontri proseguiranno poi il 2 ottobre con la conferenza dal titolo “Porto Marghera e Mestre: l’eredità industriale del Novecento, patrimonio per il futuro. Alcuni casi significativi”. «Massimo Orlandini si soffermerà sulla storia di industriali, con particolare riferimento agli imprenditori Paolini, Villani, Vidal e Colussi». Infine, il 6 novembre Federico Moro presenterà il suo libro edito da Leg Edizioni dal titolo “Venezia offensiva in Italia, 1381-1499. Il secolo lungo di San Marco”.

Un progetto pensato anche per scuole e studenti

Gli incontri sono pensati anche per i professori delle scuole medie e superiori così che possano trarre spunti utili per le loro lezioni: «Stiamo cercando di coinvolgere il più possibile i docenti – spiega Manno – Ad oggi abbiamo un’importante riscontro, ma manca la presenza dei giovani. Ci piacerebbe che queste conferenze venissero proposte nelle scuole e che gli studenti vi prendessero parte, così da favorire anche l’integrazione sociale e il radicamento» dice, sottolineando il lavoro intenso di avvisi alle scuole. In un ottica di utilità alla didattica, inoltre, le relazioni delle conferenze sono disponibili sul sito del Circolo Veneto e le registrazioni video degli interventi, unitamente a un loro breve riassunto, sono disponibili sulla playlist Venezie del canale YouTube del Circolo.

Una mostra itinerante alla portata di tutti

Prossimo obiettivo del progetto per raggiungere un pubblico più giovane è quello di allestire una mostra itinerante sulla storia del territorio e delle relazioni tra Venezia e Mestre, sviluppando diversi temi in una narrazione semplice con un linguaggio alla portata di tutti. L’esposizione didattica intitolata “Mestre com’era. La podesteria durante il governo veneziano (1337-1797)” punterà a valorizzare due plastici, di proprietà comunale e conservati presso la torre dell’Orologio e la Biblioteca Civica VEZ, che riproducono l’impianto urbano dell’antico borgo. I materiali esposti saranno costituiti da cartelloni tematici itineranti, facilmente trasportabili e riutilizzabili, da far girare per mesi nelle scuole, nelle sedi di quartiere, nelle biblioteche civiche e nei centri culturali stranieri, come pure nei mercati, nelle sagre e alle feste della città metropolitana. «I testi, comprensibili e non specialistici, saranno affiancati da immagini di antichi documenti cartografici e riproduzioni di vecchie fotografie riguardanti luoghi e manufatti scomparsi, trasformati o ancora esistenti. – e conclude Manno – La mostra infatti vuole essere inclusiva e in particolare pensata per tutti gli stranieri che sono venuti a vivere in città, cosi da renderli più vicini e partecipi alla storia e alle iniziative del territorio. Stiamo pensando a come muoverci ma per realizzare la mostra siamo alla ricerca di finanziamenti».

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