Fu pioniera della parità di genere nel teatro, icona femminile e inesauribile fonte d’ispirazione per intere generazioni di artisti. La celeberrima attrice Eleonora Duse (Vigevano 1858 – Pittsburgh, Pennsylvania, 1924) nel teatro si distinse per una recitazione di forte impatto emotivo e visivo, lontano dai consueti canoni recitativi dell’epoca. Tutte queste sono le tematiche che verranno trattate in occasione di “Donnaduse: Eleonora nostra contemporanea”, il progetto speciale del Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale (TSV), presentato alcuni giorni fa dal presidente Giampiero Beltotto al Teatro Mario Del Monaco di Treviso, in occasione del primo centenario dalla scomparsa della prima vera diva del secolo scorso. Il calendario, che partirà il prossimo aprile con un programma biennale itinerante nel Veneto, è realizzato in collaborazione con la Regione, Arteven e l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini. Il ricco cartellone toccherà tutte e 7 le province della regione nei luoghi che hanno incrociato il destino della diva. Tra le molte location, oltre ai Teatri sedi del TSV, il Mario Del Monaco di Treviso, il Goldoni di Venezia e il Verdi di Padova, anche il Teatro Romano di Verona, il Teatro Duse di Asolo, gli spazi suggestivi della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, che conserva l’Archivio Duse, e le Ville Venete. «Un ampio cartellone con cui vogliamo celebrare e raccontare Eleonora Duse, gemma del teatro italiano, una delle icone internazionali che sono durate nel tempo» ha dichiarato Beltotto.
Eleonora Duse nacque da una famiglia di attori girovaghi originari di Chioggia, crescendo a pane e teatro. Presto divenne punto di riferimento come musa ispiratrice per diverse figure, da Stanislavskij a Mejerchol’d, da Gordon Craig a Isadora Duncan, da Hugo von Hoffmansthal a Rainer Maria Rilke. Se sulla scena riscontrava grande consenso, scesa dai palchi la vita per lei non fu altrettanto semplice. Rimase incinta di Martino Cafiero che, dopo averla sedotta, la abbandonò al suo destino. Scritturata nella compagnia Città di Torino di Cesare Rossi, seguendo i consigli dell’attrice Giacinta Pezzana, rimase a calcare le scene fino al nono mese di gravidanza. Diede alla luce un bambino che però visse solo poche settimane: un tragico episodio di cui non rimane quasi traccia. Tornata a recitare nella compagnia di Rossi, dopo il ritiro della Pezzana, dal marzo 1881 ricoprì finalmente il ruolo di “prima donna”. Nel 1882 diede alla luce Enrichetta, avuta con l’attore Tebaldo Checchi che sposò a quattro mesi dal parto: una scelta di cui si pentirà presto. Nel corso di una tournée in Sudamerica diede avvio in segreto alla relazione, di breve durata, con l’attore Flavio Andò. Più lungo fu però il sodalizio artistico con cui nel 1886 fondò e diresse la Compagnia drammatica della città di Roma. Per diversi anni, dal 1887 si legò al letterato Arrigo Boito, maggiore di lei di quasi 16 anni, tenendo il loro amore sempre segreto.
La figura della Duse è legata a doppio filo al Veneto sia per le su origini, si per la volontà di essere sepolta presso il cimitero di Asolo. Profondo è poi il legame con la città di Venezia, luogo dell’amore, dove si consumarono i ripetuti incontri con il poeta Gabriele D’Annunzio, con cui a partire dal 1895 intraprese una relazione tanto intensa quanto turbolenta. Spinta da una nuova idea di fare arte, tra il 1898 ed il 1904 rappresentò spesso testi dannunziani. Il poeta non mancherà poi di raccontare la loro storia d’amore nel romanzo “Il fuoco”, pubblicato nel 1900. La carriera della Duse fu caratterizzata da lungi periodi all’estero su palcoscenici di tutto il mondo. Amante del teatro e della recitazione, il ritiro della scena per lei non fu mai definitivo.
A dare il via al cartellone dusiano nei luoghi cari all’attrice sarà “Sipari di viaggio”, un percorso artistico realizzato in collaborazione con il Comune di Asolo, ideato da Luca Scarlini che porterà in scena un autentico viaggio tra musica e parole. Si proseguirà poi tra maggio e giugno con un ciclo di appuntamenti intitolato “Dall’archivio alla scena”, realizzato insieme all’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, che mira ad utilizzare la collezione più ampia e completa di documenti sulla vita e sull’arte della grande attrice italiana per la creazione di nuove drammaturgie. Tre serate di recital e letture inedite vedranno alternarsi sul palco dello Squero sull’Isola di San Giorgio attrici come Sonia Bergamasco, Lucia Poli ed Elena Bucci, e altrettanti spettacoli che coinvolgeranno gli allievi dell’Accademia Carlo Goldoni, della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e dell’Accademia dei Filodrammatici. Grazie alla collaborazione con Arteven tra giugno e ottobre un cartellone di spettacoli itineranti animerà piazze, teatri, ville, palazzi, parchi e castelli del Veneto con “100 donne Duse”, un programma di spettacoli selezionati attraverso un bando pubblico rivolto alle compagnie teatrali professionali residenti in Veneto. Tra settembre e ottobre, infine, andrà in scena un testo per voce maschile scritto da Giordano Bruno Guerri e Maria Pia Pagani che racconterà al pubblico la figura di Eleonora Duse attraverso gli scritti, i ricordi e le emozioni di Gabriele D’Annunzio. Il progetto porterà inoltre in scena due nuove produzioni firmate dal TSV: durante quest’anno uno spettacolo di danza in collaborazione con il Teatro Comunale di Vicenza e il Teatro Ristori di Verona e nel prossimo anno un rifacimento dell’opera “Martirio di San Sebastiano” di Gabriele D’Annunzio.
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